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Volt 8 – Non Aprite Quel Negozio | Recensione

Manuel Lucaroni 25/04/2019

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Continuano le avventure di Volt, alter-ego robotico di Stefano The Sparker Conte, tra fumetto e fumetteria in una nuova stagione che, in questo numero, prende una piega…horror!

 Volt 7 – Un giorno da Rex ha aperto la nuova stagione di Volt, simpatico robottino ideato da Stefano The Sparker Conte, che abbiamo già avuto il piacere di conoscere nei primi sei numeri dello scorso anno. Dopo aver approfondito con la solita ironia (e seppur ancora non in maniera completa) la grande organizzazione mondiale delle M.O.M.S., e dopo aver ampliato la conoscenza di uno dei principali antagonisti (o meglio, uno dei principali rompiscatole della fumetteria!) di Volt, Tiberius, è tempo con Volt 8 – Non aprite quel negozio, che la storia prenda una piega decisamente…horror!

IL RITORNO DELLE PERE MARCE

Dopo aver raccontato ai nipotini And, Or e Not, la volta in cui ha avuto a che fare con la famiglia di Tiberius e di come riuscì ad aiutare (involontariamente, ovviamente!) uno dei suoi più fastidiosi clienti, è tempo questa volta per nonno Volt di raccontare il pericolo che corrono tutti gli assidui lettori di fumetti. Incitato dalla curiosità dei nipotini e spinto dalla voglia irrefrenabile di raccontare il suo avventuroso passato, il vecchio Volt inizierà a raccontare di quella volta in cui l’uscita del nuovo numero di Nasuto trasformò abituali clienti nel pericolosissimo esemplare di semprechiuso zombie, una fastidiosissima tipologia di cliente (classificata dal Nerdonomicon, uno speciale “PokèDex” delle tipologie di clienti insopportabili, con ben 220 straziapunti) che assale il negozio ben prima dell’orario di apertura, diventando una serie minaccia per il negozio fisico stesso e soprattutto per il negoziante, additato come nullafacente ma che, aprendo il negozio in orario, fa solo e semplicemente il suo lavoro (anche perché, gli straordinario non glieli pagano mica questi individui a forma di pere marce!).

Come se la caverà Volt, preso d’assalto da una mandria di semprechiuso zombie, “potenziati” dalla frenesia per l’uscita del nuovo numero di Nasuto? Con astuzia, coraggio e tenacia (e si, ammettiamolo, anche grazie all’aiuto di Blackspot e del suo arsenale segreto nascosto in negozio!) Volt cercherà di gestire una situazione in un inferno horror nel quale non era mai stato prima d’ora…e alla fine scoprirà che, dietro a questo inconsueto attacco, potrebbe nascondersi una minaccia ancora più grande.

VOLT A ZOMBIELAND

Lo stile di The Sparker, ormai, abbiamo imparato a conoscerlo: tanta ironia, mai banale e fuori luogo. Con Non aprite quel negozio, secondo numero della nuova stagione e ottavo complessivo, l’autore prova a portare elementi horror/splatter (ovviamente senza marcare la mano e facendo adattare il tutto al tono a cui il fumetto ci ha abituato) realizzando una buona storia capace di intrattenere e divertire.

Quello che sorprende, ad ogni numero di Volt, è la coerenza narrativa e la capacità di portare avanti una trama generale, nonostante il percorso “a tappe” e l’autonomia che ogni storia mantiene tranquillamente. Supportato da saldaPress (la quale riesce, con una cura editoriale amorevole e piena d’attenzione, a valorizzare ogni suo autore in catalogo) The Sparker continua a mantenere un buon livello qualitativo e ad intrattenere ogni due mesi, con un albo che ispira simpatia anche solo a prenderlo in mano(ad un ottimo e onesto prezzo di copertina, il che non è di certo poo) un pubblico di tutte le età.

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