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Studio Ghibli: un collaboratore di Miyazaki parla delle modalità di lavoro
Nicola Gargiulo 16/03/2025

Uno dei collaboratori di Miyazaki parla delle condizioni di lavoro presenti nello studio d’animazione giapponese più amato del mondo.
Come ben sappiamo, lo Studio Ghibli è uno degli Studi di produzione più amati e rispettati al mondo, in gran parte grazie alla visione creativa e alla fama del regista Miyazaki. Tuttavia, come spesso accade, come ogni figura di spicco anche il sensei non è esente da polemiche.
Infatti, oltre alla nota dedizione ossessiva al lavoro che ha influenzato anche il rapporto con suo figlio Goro, un’altra controversia ha perseguitato lo Studio per anni: la presunta cultura lavorativa opprimente di Studio Ghibli. Finalmente, uno degli ex protetti di Miyazaki ha deciso di fare chiarezza su questa situazione.
Una storia che dura da anni
Nel 2025, un’immagine comincia a circolare online, mostrando un poster appeno negli uffici dello studio. Il manifesto elencava sette caratteristiche che, secondo il testo, avrebbe reso un dipendente inadatto a lavorare in Studio Ghibli:
- Dipendenti che non sono intelligenti
- Dipendenti che non sanno lavorare senza essere guidati
- Dipendenti che si affidano troppo agli altri
- Dipendenti che scaricano la colpa sugli altri
- Dipendenti che non sono motivati e si lamentano spesso
- Dipendenti che sono spesso in ritardo e si assentano
in merito a questo, il regista Kenji Itoso ha voluto chiarire il mistero dietro il manifesto e durante un’intervista con Business Journal ha spiegato che il poster non rifletteva affatto la cultura aziendale del Ghibli:
“Questo manifesto è ancora appeso nell’ufficio del produttore Suzuki, ma non è una politica aziendale. Quando Suzuki si recò a Ube City per girare un film, trovò il poster in un cestino. Lo trovò divertente, lo raccolse e lo portò con sé.”
Sappiamo quanto siano stressanti i ritmi in Giappone, ma stando alle testimonianze il poster in questione non rifletteva la politica “aziendale”. Voi come vedete questa situazione?