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Scacco alla regina – Le Storie Bonelli n. 19 – Recensione

Carmine De Cicco 25/04/2014

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Ambientata a metà Ottocento, la nuova Storia è un’avventura steampunk realizzata a sei mani.

Scacco alla reginaLe Storie n. 19 – Scacco alla regina

Autori: Giovanni Di Gregorio (testi), Alessia Fattore e Maurizio Di Vincenzo (disegni).

Casa Editrice: Sergio Bonelli Editore.

Provenienza: Italia.

Genere: Steampunk/ Giallo

Prezzo: 3,50 Euro.

Data di pubblicazione: aprile 2104

Questo mese la collana antologica della Sergio Bonelli Editore ci porta nella Londra di metà Ottocento, precisamente nel momento in cui «si inaugura l’inizio di una nuova era». Discrimine tra passato e presente, la Great Exposition, ospitata da un palazzo innalzato all’interno di Hyde Park. Tra le meraviglie esposte, un posto di particolare rilievo lo occupa Adam.

Chi è Adam? Si tratta dell’acronimo col quale viene indicato l’analitical differencial automatic machine, capostipite di una lunga stirpe di automi aventi capacità di calcolo irraggiungibile dalla mente umana. Sì, con la storia del trio Di Gregorio-Fattore-Di Vincenzo (il primo trio al lavoro su Le Storie) siamo in pieno steampunk.

Basti pensare che l’inquietante Adam ingaggia una partita a scacchi con Herr Fiehedrssen, universalmente riconosciuto come il miglior giocatore vivente. Partita senza dubbio che suscita attenzione, anche se ben presto viene funestata da una serie di “incidenti” che vengono messi in relazione con la sfida stessa.

Che fare? Proseguire nello scontro uomo-macchina, o sospendere la partita per metter fine alla mattanza di inglesi, che puntualmente perdono la vita quando qualche pezzo bianco viene eliminato dalla scacchiera? Fidarsi delle capacità del giocatore prussiano, che finora non ha mai perso una partita, o impedirgli di sviluppare la tattica più efficace, costringendolo a giocare sulla difensiva senza sacrificare i propri pezzi?

Giovanni Di Gregorio, alla sua seconda apparizione su Le Storie dopo “Il lungo inverno”, realizza una storia davvero interessante, che sa calarsi appieno nell’epoca nella quale è ambientata, che sa incuriosire il lettore e tenerlo col fiato sospeso. Una storia classica, certo, ma in tutta l’accezione positiva che questo termine porta in sé. Contribuisce alla riuscita dell’opera anche la caratterizzazione dei personaggi principali, soprattutto quella del beffardo e cinico campione prussiano.

Ottima la prova grafica degli esordienti Di Vincenzo (al primo lavoro sulla collana) e Fattore (al primo lavoro in Bonelli), autori di disegni realistici, con primi piani davvero espressivi e un uso “scacchistico” del bianco e nero. Disegni che ben si adattano al ritmo sincopato che permea la vicenda.

Con l’evolversi della partita a scacchi si complica sempre più la situazione dell’ordine pubblico a Londra e, dopo morti eccellenti, si teme che, qualora Fiehedrssen perdesse la regina, anche Sua Maestà Vittoria potrebbe fare una brutta fine. Una corsa contro il tempo, dunque, che saprà entusiasmare chi legge e confermare il trend positivo della collana bonelliana.

Voto: 7,5

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