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Recensione Sala d’attesa – Edizioni BD

Francesca "Koe" Guarracino 08/11/2010

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Autore: Leonardo Valenti (testi) e Federico Giretti (disegni)
Editore
: Edizioni BD
Provenienza
: Italia
Formato
: 17×24, bross., 96 pag., b/n
Prezzo
: € 9,00


Nella sala d’attesa di una piccola stazione di provincia si intrecciano piccole-grandi storie quotidiane, il cui filo conduttore è rappresentato dalla presenza di una misteriosa valigetta abbandonata che nessuno sa cosa contenga.

Leonardo Valenti, già co-sceneggiatore di serie tv quali “RIS –Delitti imperfetti”, “Romanzo Criminale”, “Il mostro di Firenze”, si avvale questa volta delle matite di Federico Giretti per dare vita a “Sala d’attesa”, pubblicato da Edizioni BD.

Con sguardo ironico l’animo umano viene messo a nudo nel confronto con un oggetto apparentemente banale, ma che finisce puntualmente per attirare la curiosità di chi lo vede.

Il tratto deciso ma mai troppo pulito di Giretti ben si presta a raffigurare situazioni e personaggi di per sé non particolarmente originali, ma rivisitati e fatti convergere sulla misteriosa valigetta che costituisce il pretesto per sviluppare pregi e difetti dei protagonisti. Il chiaroscuro è ben gestito, senza eccessi, lasciando leggero il disegno.

Valenti dimostra grande abilità narrativa sia nel giocare con clichè tipici, come  ad esempio la moglie che tiranneggia il marito accondiscendente o il padre che deve recuperare la fiducia del figlio, sia nel raccontare episodi senz’altro originali e al limite della realtà.

Da questo punto di vista, la strutturazione delle tavole ben si sposa con il tono generale della storia. La disposizione delle vignette, pur essendo estremamente ordinata, risulta dinamica, catturando l’occhio del lettore e portandolo a concentrarsi sempre su ciò che interessa realmente mettere in luce. Ben equilibrate le vignette di grandi dimensioni e le frequenti splashpage. In questo, si nota una certa influenza della libertà di impaginazione tipica del fumetto orientale.

La regia è curata alla perfezione, enfatizzando efficacemente gli stati d’animo dei personaggi e creando le giuste atmosfere, dal sapore a volte caricaturale, in coerenza con l’ironia che conduce tutta la storia.

Anche la scelta della struttura circolare diventa essa stessa elemento narrativo che ancora una volta oscilla tra nonsense e riflessione esistenziale, senza risolversi mai definitivamente a favore dell’uno o dell’altra.

L’edizione è ben confezionata, con rilegatura più che robusta e carta bianca resistente. Azzeccata la scelta di mettere in lucido la valigetta sulla copertina, facendola spiccare sullo sfondo affollato dai personaggi. Il rapporto qualità-prezzo è bilanciato.

In conclusione “Sala d’attesa” è un bell’esempio di fumetto nostrano in grado di sorprendere, riuscendo a far sorridere delle contraddizioni umane, senza banalizzarle.


VOTO: 8

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