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Recensione Il Risveglio dello Zelfiro vol.1 – di Corteccia e di Linfa – ReNoir Comics

Sergio L. Duma 25/06/2010

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Autore: Karim Friha (testi e disegni)
Casa Editrice: ReNoir
Provenienza: Francia
Prezzo: € 14,00


A volte ci si imbatte in una lieta sorpresa fumettistica. E questo primo volume de Il Risveglio dello Zelfiro, intitolato ‘Di Corteccia e di Linfa’, proposto da ReNoir, rientra certamente nell’ambito di tali sorprese. Opera d’esordio di Karim Friha, giovane esponente del fumetto di area franco-belga, è un curioso e interessante mix di fantasy e umorismo, con un pizzico di science-fiction, che certamente non lascerà indifferenti coloro che volessero provarlo.

Karim Friha proviene dal mondo dell’animazione (lo si può intuire dal suo tratto grafico) e, come lo stesso autore ha affermato, tra le sue influenze si riscontrano cartoons stile Simpsons, i fumetti di Calvin & Hobbes ma pure i comic-books di Batman e, più in generale, del mercato super-eroistico anglosassone.

Ma sono significative anche quelle cinematografiche e, in modo particolare, l’universo fiabesco, immaginifico e bizzarro del geniale Tim Burton è indubbiamente uno dei modelli di Friha. Dal punto di vista letterario, invece, non è trascurabile la suggestione suscitata dalle classiche storie di Jules Verne. E queste ispirazioni si uniscono al profondo amore che Friha prova nei confronti dell’estetica artistica e visuale dei secoli XVIII° e XIX°.

Ciò basta per comprendere la complessità concettuale di tale opera. Tuttavia, la vicenda narrata da Friha non è complicata; è, anzi, scorrevole e leggibile, con momenti di estrema vivacità, e mai noiosa. Innanzitutto, qual è il senso del titolo? Friha racconta le avventure di vari personaggi che vivono ad Algarante, capitale della repubblica di Béremhit, in un’epoca ottocentesca. E sono Zelfiri. Secondo una leggenda, gli Zelfiri sono spiriti che dormono all’interno degli esseri umani. Se questi ultimi subiscono un trauma, specie durante l’infanzia, lo Zelfiro si sveglia e conferisce al suo ospite particolari capacità.

Sylvan, eroe principale della saga, è, appunto, uno Zelfiro. Lo spirito gli ha donato il potere di trasformarsi, all’occorrenza, in una specie di uomo albero. Malgrado ciò, Sylvan è un ragazzo come tanti, che frequenta un corso universitario, è fidanzato con la bella Léonore e, naturalmente, tende a nascondere la sue doti da Zelfiro. Tuttavia, il rapporto con Léonore sta attraversando un periodo problematico e, per una serie di ragioni, Sylvan decide di collaborare con un botanico, il Professor Werners, aiutandolo in una ricerca che risulterà fondamentale ai fini della narrazione.

Ma, ovviamente, Sylvan non è l’unico Zelfiro. Il lettore avrà a che fare con una bambina dai capelli viventi (stile Medusa degli Inumani); un ragazzino muto che può controllare le mosche; Seraphine, figlia adottiva del professor Werners, che è una sorta di ragazza-piovra; e una bimba di colore in grado di resuscitare i morti e che, peraltro, è l’oggetto della caccia di un gruppo di perfidi individui, per motivi che il lettore scoprirà sin dal primo volume. Ed è evidente che la storia di Sylvan si intreccerà con quelle dei characters citati.

Gli elementi fantasy e fiabeschi convivono con altri tipici della fantascienza di Verne o Wells (basti pensare alla Testa del Grifone, l’incredibile mezzo di locomozione volante del Professor Werners) e Il Risveglio dello Zelfiro è avvincente. Forse Friha ha messo troppa carne al fuoco ma è palese che, nel corso dei volumi successivi, i numerosi elementi narrativi verranno pienamente sviluppati.

I testi sono piacevoli, con dialoghi ben costruiti e, soprattutto, ironici e mai verbosi, e i disegni di Friha splendidi, caratterizzati da stilemi cartoon per ciò che concerne volti e figure, e da una certosina attenzione nei confronti dei dettagli quando l’autore illustra castelli, mezzi di locomozione, geometrie architettoniche, paesaggi e, più in generale, gli sfondi di ogni vignetta.

Insomma, come scrivevo all’inizio, quest’opera è una lieta sorpresa ed è consigliabile agli amanti del fantasy. Il libro, inoltre, si segnala per l’ottima cura editoriale della ReNoir, per la qualità di stampa e per la stupenda gallery finale. Da tenere d’occhio.


Voto: 8

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