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L’Incredibile Hulk: L’Era dei Mostri | Recensione

Marco -Spider-Ci- Novelli 28/02/2025

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  • Autori: Phillip Kennedy Johnson (storia), Travel Foreman, Nic Klein (disegni)
  • Formato: 17X26, C., 160p.
  • Data di uscita: 27 feb. 2025
  • Casa editrice: Panini Comics
  • Prezzo: 21,00 euro

Dopo la parentesi più fracassona e tamarra di Donny Cates e Ryan Ottley, che vedeva un arrabbiatissimo Hulk guidato come una sorta di “astronave” dalla coscienza di Bruce Banner, la testata dedicata al Gigante di Giada cambia nuovamente team artistico e ritorna ad atmosfere decisamente più horror.

Il nuovo scrittore è l’astro nascente Phillip Kennedy Johnson, noto soprattutto per il suo lavoro su Superman e Action Comics, ma anche nella nuova serie di Alien per la Marvel, a cui è seguito proprio il suo incarico per L’Incredibile Hulk.

Johnson non ha fatto mistero di essere un grande fan del lungo ciclo scritto da Al Ewing su Immortal Hulk, acclamato all’unanimità da pubblico e critica, per cui ha deciso di intraprendere una direzione simile per il suo corso della testata.

Basta sfogliare le prime pagine del suo Incredibile Hulk, infatti, per notare subito le atmosfere dark e angoscianti che caratterizzavano la serie di Ewing, dove il Golia Verde agiva sempre al calar delle tenebre e doveva affrontare ogni tipo di mostruosità, specie quelle a base di raggi gamma fuoriusciti dalla misteriosa “Porta Verde”…

Le trame di Johnson, però, vogliono omaggiare anche i fumetti horror tanto in auge agli albori della Marvel, quando ancora si chiamava Timely, prima che ci fosse il boom dei supereroi, dal 1961 in poi. Una nuova “Era dei Mostri”, come lui stesso l’ha definita, risvegliati da una forza primordiale e tutti con l’obiettivo di far fuori il “Figlio Spezzato”, che sarebbe proprio Hulk !

La Madre degli Orrori, infatti, ha bisogno di lui per tornare sulla Terra, e una potentissima entità chiamata La Primogenita farà di tutto affinché questo accada, scatenando orribili mostri contro un Bruce Banner/Hulk perennemente in fuga.

Il suo status di vagabondo/girovago è un leitmotiv ormai da molto tempo per il personaggio, consacrato soprattutto dalla celebre serie televisiva anni Settanta, con Bill Bixby e Lou Ferrigno. Banner è costretto a scappare da tutto e tutti, ma soprattutto da sé stesso, o meglio dalla forza incontrollabile che risiede dentro di lui.

Dopo essere stato controllato da Banner, quasi come un cagnolino al guinzaglio, adesso Hulk è inferocito e vuole sottomettere una volta per tutte la personalità del mite scienziato, così che possa agire indisturbato e sfogare la sua rabbia liberamente.

Il risultato è un Bruce Banner sempre più terrorizzato da un Golia Verde apparentemente inarrestabile e furibondo, ma la sua strada si incrocerà con quella di una ragazzina di nome Charlene, in fuga da un padre violento. La giovane vedrà in Hulk la forza che potrà difenderla e aiutarla ad affrontare gli ostacoli che la sua vita difficile le pone davanti, per cui deciderà di seguirlo.

Questo ovviamente non farà altro che aumentare la preoccupazione di Banner, visto che chiunque stia intorno a lui è potenzialmente in grosso pericolo, ma allo stesso tempo, sia lui che il Pelleverde impareranno ad apprezzare la forte determinazione e il coraggio di questa povera ragazza, già profondamente segnata dalla vita (in tutti i sensi).

Johnson non si perde troppo in preamboli, e ci immerge quasi subito nel pieno dell’azione, mostrandoci le atroci mostruosità che il Gigante di Giada dovrà affrontare lungo il suo cammino, tra cui anche l’Uomo Cosa, il famigerato mostro della palude marvelliano.

I fan dell’horror e della precedente gestione di Ewing, dunque, avranno pane per i loro denti e di sicuro apprezzeranno questa decisa virata verso il suddetto genere. Il disegnatore Nic Klein, poi, è bravissimo nel rappresentare quelle atmosfere, grazie al suo tratto cupo e marcato, che esprime il suo massimo potenziale proprio quando si cimenta con esseri possenti come Hulk, o mostruosi come i suoi avversari, dalle fattezze inquietanti e deformi.

Più particolare ed essenziale, invece, lo stile di Travel Foreman, che si occupa della doppia storia con l’Uomo Cosa, con un acceso e intenso faccia a faccia tra i due famigerati mostri Marvel, che alla fine uniranno le forze contro un’inquietante strega della palude.

Sempre dal ciclo di Ewing e del disegnatore Joe Bennett è stata ripresa anche la trasformazione del Pelleverde, assolutamente horror e disturbante, con parti del corpo che improvvisamente si ingigantiscono, mentre altre rimangono della loro dimensione, occhi che strabuzzano dalle orbite o doppie dentature che fuoriescono, in uno spettacolo davvero raccapricciante.

Il tocco differente che invece hanno voluto inserire Johnson e Klein sta nel capello lungo di Banner (e di conseguenza anche di Hulk), che non eravamo soliti vedere nel fumetto, ma risulta assolutamente azzeccato, visto che accentua l’aria trasandata da vagabondo di Banner e la furia selvaggia del Golia Verde.

Questa nuova ripartenza de L’Incredibile Hulk risulta quindi convincente e perfettamente in linea con il personaggio, che fonde in sé l’essenza del mostro di Frankenstein e il dualismo di Dr. Jekyll e Mr. Hyde. Le tematiche horror, dunque, gli sono assolutamente congeniali, e si possono considerare il suo habitat naturale.

In breve

Storia

7

Disegni

7.5

Cura editoriale

7

Sommario

Punteggio Totale

7.2

stars

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