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Dragon Ball Daima ha risolto un problema di “Lore” sui Namecciani

Nicola Gargiulo 02/02/2025

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Dragon Ball Daima continua a sorprendere i fan con nuove rivelazioni sulla lore dell’universo di Dragon Ball. Tra le aggiunte più significative, la serie ha approfondito le origini del Regno dei Demoni, svelando dettagli inediti sui Kaioshin e sui Namecciani.

Un’importante rivelazione ha confermato che i Kai (chiamati Glind) provengono proprio dal Regno dei Demoni, insieme ai Namecciani. Finora, i Kaioshin e i Re Kaio erano sempre stati considerati divinità dell’universo di Dragon Ball, mentre i Namecciani venivano trattati come una razza aliena comune. Ora, questa nuova connessione riafferma il concetto originale di Akira Toriyama, che inizialmente aveva immaginato i Namecciani come esseri più vicini agli dei che agli alieni.

Re Piccolo e Kami: i veri primi Dei di Dragon Ball

All’inizio della saga, Re Piccolo fu il primo vero essere inumano che Goku dovette affrontare. A differenza dei precedenti nemici come Pilaf, Taopaipai e i vari combattenti del Torneo Tenkaichi, Re Piccolo era qualcosa di completamente diverso: un’entità oscura e sinistra, con la pelle verde, lunghe antenne e una struttura fisica aliena. Si autoproclamò “Re dei Demoni”, e, senza un’origine chiara, i fan lo considerarono veramente un’entità demoniaca.

Subito dopo, la serie introdusse Kami, il quale rivelò di essere l’altra metà di Re Piccolo e il vero guardiano della Terra. Kami, che in giapponese significa letteralmente “Dio”, veniva visto come una sorta di creatura primordiale con il compito divino di proteggere il pianeta. È stato lui a creare le Sfere del Drago, un potere considerato un’abilità divina e unica.

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L’errore della Saga di Namecc

Quando la saga di Namecc rivelò che Kami e Re Piccolo erano in realtà parte di una normale razza aliena, il loro alone di mistero svanì. La trasformazione dei Namecciani da esseri divini a semplici extraterrestri sminuì il loro impatto nella storia. La capacità di creare le Sfere del Drago non era più un’abilità esclusiva di Kami, ma una caratteristica di qualunque Namecciano con determinate capacità magiche, rendendola meno speciale.

Con il progredire della storia e l’introduzione di nuove divinità, come i Kaioshin, gli Dei della Distruzione e persino Zeno, Kami divenne un personaggio sempre più marginale. Il suo successore, Dende, fu relegato al ruolo di semplice “manutentore” delle Sfere del Drago, e Piccolo perse gradualmente la sua rilevanza, surclassato da nemici come Cell e Majin Bu.

Dragon Ball Daima restituisce ai Namecciani il loro Status Divino

Grazie a Dragon Ball Daima, i Namecciani tornano a essere più che semplici alieni. La serie ha infatti rivelato che, insieme ai Glind (Kaioshin), i Namecciani provengono dal Regno dei Demoni, un luogo sovrannaturale che li rende unici rispetto alle altre razze.

Questa rivelazione riporta Piccolo alle sue origini, riconfermandolo sia come Dio che come Demone. Inoltre, il concetto delle Sfere del Drago torna a essere qualcosa di più mistico e misterioso, suggerendo che l’abilità dei Namecciani di crearle derivi da una forza sconosciuta e antichissima.

Infine, questa nuova lore fa capire che i Namecciani sono una delle razze più antiche dell’universo, precedenti persino ai Saiyan e agli Umani. Anche se Dragon Ball Daima ha reso i Glind meno speciali presentandoli come una specie nata da alberi sacri, ha anche confermato che i Namecciani non sono affatto una razza ordinaria, restituendo loro l’importanza che avevano nella serie originale.

I Namecciani e il  legame con le “Forze Primordiali”

La rivelazione che i Namecciani e i Glind abbiano un’origine comune nel Regno dei Demoni non solo ristabilisce il loro status divino, ma apre nuove possibilità narrative sul loro vero scopo nell’universo. Fino a ora, la loro capacità di creare le Sfere del Drago era sempre stata vista come un’abilità magica innata, ma Dragon Ball Daima suggerisce che questa capacità potrebbe derivare da una connessione più profonda con le energie primordiali dell’universo. Questo porta a una domanda fondamentale: i Namecciani sono stati creati come custodi dell’equilibrio cosmico? Se così fosse, potrebbero avere un ruolo ancora più importante nelle future storie di Dragon Ball, specialmente se il concetto del Regno dei Demoni dovesse essere ampliato.

Nella tradizione di Dragon Ball, molte delle forze più potenti sono divise tra due opposti complementari: gli Angeli e gli Dei della Distruzione, il benevolo Supremo Kai e il crudele Moro, lo stesso concetto di equilibrio incarnato da Kami e Re Piccolo. Con Dragon Ball Daima, i Namecciani potrebbero essere finalmente riconosciuti come un tassello fondamentale in questo schema, una razza nata per mantenere l’equilibrio tra le forze del bene e del male. Se i Glind sono diventati le divinità dell’universo, potrebbe esistere una fazione opposta di Namecciani corrotti dal potere oscuro del Regno dei Demoni, pronta a sfidare l’ordine cosmico.

Il futuro di Piccolo e il suo ruolo nelle prossime Saghe

Se Dragon Ball Daima sta davvero cercando di ridare importanza ai Namecciani, Piccolo potrebbe essere il personaggio chiave per esplorare questa nuova direzione. Per anni, il suo ruolo è stato relegato a quello di mentore per Gohan e Pan, ma questa nuova lore potrebbe finalmente riportarlo al centro dell’azione, magari esplorando il suo vero potenziale come ponte tra il Regno dei Demoni e quello dei Kaioshin. Se i Namecciani sono davvero più antichi di quanto si pensasse, potrebbero esserci segreti sulla loro razza che nemmeno Piccolo conosce, aprendo la strada a una possibile trasformazione o evoluzione del suo personaggio in futuro.

Fonte Comic Book

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