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Batwoman Vol. 7 – Recensione Batman Universe RW Lion Comics

Sergio L. Duma 26/08/2014

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Si conclude la lunga saga di Batwoman firmata Blackman/Williams e inizia la gestione di Marc Andreyko! Tutti i nodi vengono al pettine nel settimo volume di una della bat-serie più intriganti del New52! E nel climax poteva mancare l’unico e solo Cavaliere Oscuro?

Batman Universe n. 24 – Batwoman n. 7

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Autori: J.H. Williams III, W. Haden Blackman, Marc Andreiko (testi), Trevor McCarthy, Moritat, Andrea Mutti, Pat Oliffe, Jim Fern (disegni)
Casa Editrice: Lion
Genere: Supereroi
Provenienza: USA
Prezzo: € 10,95, 16,8 x 25,6, pp. 96, col.
Data di pubblicazione: 2 Agosto 2014

Tra le bat-serie del New52 Batwoman si è rivelata una delle più interessanti e peculiari, non solo per le caratteristiche della protagonista, lesbica dichiarata che vive senza remore una storia d’amore con Maggie Sawyer (dettaglio non di poco conto in un paese come gli Stati Uniti); ma anche per gli eccezionali disegni di J.H. Williams III che hanno entusiasmato molti. E non sono state trascurabili le trame che lo stesso Williams ha delineato insieme a W. Haden Blackman. Batwoman, pur ambientato a Gotham City, non ha avuto legami con gli altri comic-book della Bat-Family e ha potuto vantare atmosfere macabre e horror. Batwoman, alias Kate Kane, ha infatti affrontato minacce di tipo mistico/esoterico differenti quindi da quelle spesso presenti nei mensili di Bats e soci.

La run di Williams e Blackman giunge ora a conclusione. Non è dato sapere, in realtà, cosa sia accaduto tra gli autori e i vertici DC. I due avevano impostato una story-line complessa e articolata che, a quanto pare, sarebbe culminata con il matrimonio di Kate e Maggie. Ma ciò non è avvenuto e in questo tp che include i nn. 23-25 del comic-book originale, nonché il primo annual della testata, assisteremo al passaggio di consegne con il nuovo sceneggiatore regolare Marc Andreiko.

Come sanno i lettori che seguono le vicende di Kate, la vigilante collaborava con il D.E.O, agenzia che monitora le attività dei meta-umani, gestita dall’aggressiva Cameron Chase, da sempre ostile ai supereroi, e guidata dal macabro Bones. La cosa sembrava funzionare ma si intuiva che le finalità di Bones erano poco chiare e i suoi metodi divenivano sempre più discutibili, al punto che la stessa Kate decideva di troncare i rapporti con l’agenzia. Ma poi scopriva che la sorella psicopatica Alice, ritenuta morta, era viva e sotto la custodia del D.E.O. E a questo punto Bones ricattava l’eroina: avrebbe liberato Alice e sciolto ogni vincolo con Kate se quest’ultima avesse accettato una pericolosa missione.

Come scopriranno i lettori, la missione ha a che fare con Batman. Batwoman dovrà catturarlo e smascherarlo. Ma per quale ragione Bones è ossessionato dal Cavaliere Oscuro? E qual è l’incredibile legame che pare avere con la famiglia Kane? A complicare poi le cose si mettono il padre di Kate che ha allenato la nipote Bette, alias Hawkfire, spingendola a combattere il crimine con una squadra di soldati da lui assemblata denominata i Corvi; e un gruppo di villain ben noti ai fan di Batman che Bones non si esimerà dal fare evadere da Arkham, mettendo a repentaglio la sicurezza dei cittadini di Gotham. Sebbene i rapporti tra Kate e il Cavaliere Oscuro non siano mai stati facili, i due riusciranno loro malgrado ad affrontare la situazione.

Blackman e Williams fanno un buon lavoro, scrivendo testi efficaci non privi di intensità. Ma si intuisce che le loro intenzioni erano differenti e che prevedevano ulteriori sviluppi narrativi che non hanno avuto modo di elaborare. Tocca quindi ad Andreyko portare a conclusione la story-line con risultati interessanti; però tutto è realizzato in maniera frettolosa e la qualità un po’ ne risente. L’episodio del n. 25 è invece inserito nella saga Anno Zero e in questo caso Kate vivrà un’avventura collocata in un periodo precedente l’inizio della serie. È ancora poco per dare un giudizio su Andreyko e bisognerà leggere gli episodi successivi per farsi un’idea.

Quanto ai disegni, stavolta il livello è meno eccelso del consueto. Trevor McCarthy è un onesto artigiano della matita e, pur con un inventivo lay-out, non coinvolge. In alcuni momenti lascia spazio al bravo Moritat, certamente di caratura superiore, e nel n. 25, oltre a McCarthy, ci sono contributi di Andrea Mutti, Pat Oliffe e Jim Fern. Questo cambio di disegnatori rende graficamente discontinua la storia. Batwoman resta in ogni caso una serie di valore ma questo settimo tp è di qualche spanna inferiore ai precedenti.

Voto: 7 ½

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