Moby Dick di Alessandro Sanna – Recensione
Pubblicato il 1 Giugno 2013 alle 10:00
Il capolavoro di Melville rivive nelle pagine vivide di questo volume grazie agli acquerelli di Alessandro Sanna. Una interpretazione del tutto originale.
Moby Dick – ABE
Autore: Alessandro Sanna
Casa editrice: Alessandro Berardinelli Editore – ABE
Genere: Fantasy
Provenienza: Italia
Prezzo: 30.00 €, 24×33, pp. 85, col.
Data pubblicazione: Novembre 2012
Una balena bianca astuta e dispettosa, un capitano tormentato dalla vendetta e ossessionato dalla balena stessa. Ecco il sunto di ciò che viene raccontato in Moby Dick capolavoro di Melville. Tra l’intelligenza animale e la follia disperata del capitano Achab si cela in realtà una struttura letteraria enciclopedica e digressiva dai risvolti epici. Sanna, nella sua personale interpretazione, sviluppa il concetto del dualismo fisico, mentale e concettuale, confezionando un capolavoro originale e profondo…come l’oceano.
Il volume, dalle grandi dimensioni, ci presenta tavole enormi cariche di colore e di energia; gli acquerelli e la scelta dei toni si sostituiscono alle parole senza svalutarne il risultato ma bensì aumentandone la dote. Vengono infatti scelti i colori caldi per la prima parte della storia, nella quale viene rappresentata la formazione della ciurma e la costruzione della nave. Nella seconda parte invece i colori freddi e profondi dominano la scena per rivelare la storia della balena.
Le parti si concludono con due pagine ripiegate al centro del volume che rappresentano l’incontro, quasi biblico, della nave con il grande mammifero albino, in un’immagine a quattro pagine rappresentanti una scena straordinaria: il cielo e l’oceano si fondono, i confini si assottigliano, la nave sembra sciogliersi con i flutti e la balena staccarsi dal liquido vitale in un incontro poetico e illusorio, perché il loro contatto è effimero e inconsistente.
Il tema della prima parte racconta della dualità dell’uomo, del suo inseparabile essere animale, tanto da trasformarlo in lupo durante la formazione della ciurma, per poi rimutarlo in essere antropizzato quando la luna si trasforma nella balena bianca, come se il simbolo della vendetta caricasse gli animi di rivalsa e di odio, rivelando la vera natura dell’uomo. La nave stessa assume, per un attimo, una connotazione “umana” prima di salpare.
Nella seconda parte vengono rappresentati i sinuosi movimenti della bianca balena insieme al suo doppio di colore nero, ad esprimere anche qui il dualismo delle cose, rappresentando così l’essere come un animale perspicace e provocatorio.
L’autore in queste vignette sviluppa i temi più profondi grazie all’utilizzo di riquadri verticali molto lunghi e stretti, ricreando solitudine e disagio ponendo i soggetti agli angoli e lasciando grandi campi liberi. Mette in scena in questo frangente una lotta impetuosa tra i due colossi. Il duello termina con la vittoria di Mobi Dick che esce dall’acqua dipinta di rosso in un’immagine straziante e miserabile. Ed è a questo punto che, purificata da un pianto e un urlo soffocato, riemerge per affrontare la grande nave del capitano Achab.
Alienante e magnetico, le pennellate di Sanna ci propongono una rivisitazione di Melville mai vista e mai percepita così intimamente. I suoi blu diventano pura materia e perdono totalmente i confini e le distanze rendendo il “mare titanico e biblico”, come lo definì Cesare Pavese.