Il regno dei morti n. 1 – Recensione
Pubblicato il 16 Maggio 2013 alle 11:00
Il trio Marsiglia, Monteleone e Belfiore realizza un albo che, a dispetto delle poche pagine, sa accattivare ed entusiasmare il lettore.
Il regno dei morti #1
Autori: Stefano Marsiglia, Michele Monteleone (testi) e Mauro Belfiore (disegni).
Casa Editrice: Villain Comics.
Provenienza: Italia.
Genere: horror-survival.
Prezzo: 2,50 Euro.
Data di pubblicazione: 2013
“Il regno dei morti”, fumetto scritto da Stefano Marsiglia e Michele Monteleone e disegnato da Mauro Belfiore, è una storia in tre parti edita da Villain Comics.
Si tratta di un lavoro riconducibile al genere dell’horror-survival, che fonde elementi tradizionali e innovativi, citazioni testuali e grafiche, nuove trovate narrative ed espedienti sempreverdi.
Il risultato è un primo albo che si divora in un batter d’occhio, e non certo per l’esiguo numero di pagine, appena 24. Ciò che rende l’albo inaugurale della triade de “Il regno dei morti” una lettura meritevole è l’atmosfera che grava tra le tavole e che sa coinvolgere e appassionare chi legge.
Vampiri, uomini e zombie. In un contesto post apocalittico queste tre razze si scontrano per la supremazia, o peggio ancora per la sopravvivenza. Nessuno sembra passarsela troppo bene, con i vampiri costretti a proteggere gli umani dall’estinzione e questi ultimi obbligati a far da bestie da allevamento.
Scappare non è il caso, con le terre fuori dai domini dei vampiri infestate da innumerevoli e terribili zombie. Ciononostante Kurt e Lena, la sua donna, ci provano, sebbene (o proprio perché) questa sia incinta. Ci provano per ben due volte, con esiti diversi, ma in entrambi i casi drammatici.
E l’opera di Marsiglia, Monteleone e Belfiore sa essere ora drammatica ora inquietante, toccando anche la critica sociale e il divertimento nero. Un bel mix, insomma, che non urta affatto o disorienta, tutt’altro.
La prova alle matite di Mauro Belfiore è notevole, per stile e incisività, e impreziosisce ancor più i testi, costantemente capaci di coinvolgere il lettore, mescolando sapientemente orrore e avventura. Da sottolineare, infine, anche la trovata ben riuscita di caratterizzare graficamente alcuni personaggi con le fattezze delle celebrità del grande schermo. Insomma, si legge quest’albo e subito si chiede a gran voce il secondo.