Animal Man n. 2 – Recensione Lion Comics
Pubblicato il 7 Maggio 2013 alle 10:00
Continuano le avventure post-reboot di Buddy Baker alias Animal Man! Cosa accadrà al supereroe animalista alle prese con la minaccia della Putrefazione? Scopritelo nel secondo volume della serie scritta dal visionario Jeff Lemire!
DC Dark n. 7 – Animal Man n. 2
Autori: Jeff Lemire (testi), Steve Pugh, Travel Foreman, Timothy Green II, Alberto Ponticelli (disegni)
Casa Editrice: RW-Lion
Genere: Supereroi
Provenienza: USA
Prezzo: € 13,95, 16,8 x 25,6, pp. 160, col.
Data di pubblicazione: aprile 2013
Con il reboot la DC ha dato ampio spazio ai personaggi di genere mistico/esoterico con vari comic-book e uno di essi è quello di Animal Man. In realtà il character è un supereroe e in passato ha fatto parte della Justice League International e quindi potrebbe sembrare fuori posto in tale contesto. Ma negli anni ottanta il serial a lui dedicato fu scritto dal geniale Grant Morrison che inserì Buddy Baker in situazioni visionarie e allucinanti più in linea con la produzione Vertigo che con quella mainstream della casa editrice e in seguito la testata fu inclusa appunto nella celeberrima linea editoriale for mature readers.
E quando la DC ha deciso di varare un nuovo mensile di Animal Man l’ha affidato a uno degli sceneggiatori di punta dell’etichetta statunitense, l’anti-convenzionale Jeff Lemire che alle atmosfere lisergiche e claustrofobiche pare essersi abituato. Ho trovato la sua run godibile e molti condividono la mia opinione. Sono però consapevole del fatto che esistono numerosi detrattori della collana che forse si aspettavano un’opera al livello di quella di Morrison. Ma Lemire sta semplicemente realizzando le sue storie senza porsi il problema di eguagliare il mitico scrittore di Glasgow e sta rispettando la psicologia del personaggio.
Buddy è sempre l’eroe idealista e animalista che tutti conoscono e una notevole importanza nelle story-line lo gioca la sua famiglia (analogamente a ciò che accadeva in era morrisoniana). La moglie Ellen è una donna forte e sicura di sé e i figli Cliff e Maxine hanno una personalità spiccata: il primo ha già tutte le paturnie dell’adolescenza e Maxine che per giunta ha capacità meta-umane sta diventando il fulcro narrativo della story-line. Infatti nel tp precedente Buddy si è dovuto confrontare con una terribile minaccia, la Putrefazione, che intende conquistare l’umanità e Maxine è divenuta essenziale per i complotti dell’entità e in questo volume che include i nn. 7-11 del comic-book originale e il primo annual della serie le cose si faranno complicate.
In precedenza si intuiva che pure Swamp Thing sarebbe stato della partita, considerando che il Verde, la rete che unisce tutte le specie del mondo vegetale, sta anch’essa subendo gli attacchi della Putrefazione e in questo volume il mostro farà una breve apparizione. E arriverà inoltre la JLA Dark, a riprova del fatto che Lemire e la DC intendono davvero coinvolgere Animal Man nell’ambito occulto e magico del DCU. L’autore gioca abilmente con elementi supereroici, horror e fantascientifici da b-movie, delineando una trama dal ritmo serrato e coinvolgente. L’Animal Man di Lemire è meno introspettivo e post-moderno di quello di Morrison ma interessante.
Dal punto di vista grafico, la sequenza è contrassegnata da una certa eterogeneità di fondo. Steve Pugh, Travel Foreman e Timothy Green II fanno un buon lavoro con il loro stile elegante, fluido e dinamico, riuscendo a rappresentare in maniera efficace le ributtanti mostruosità provenienti dalla dimensione della Putrefazione. Buddy ha un’aura di carismatico eroismo, la piccola Maxine esprime deliziosa delicatezza, Cliff evoca la tipica indisciplina di un teenager affetto da tempeste ormonali (è evidente quando ammira compiaciuto le grazie di Zatanna e Madame Xanadu o mentre tenta di attaccare bottone con due squinzie che indossano la t-shirt di Animal Man) e i penciler rivelano un gusto impeccabile nella raffigurazione del gatto che funge da guida e protezione di Maxine.
Un altro episodio è illustrato dal bravo Alberto Ponticelli, ormai di casa negli USA, che invece opta per un tratto più graffiante ma suggestivo. Nel complesso, Animal Man non è un capolavoro ma nemmeno una serie trascurabile e rappresenta degnamente il nuovo corso della casa editrice di Superman e Batman.