Long Wei n. 1 – Il drago – Recensione Editoriale Aurea
Pubblicato il 27 Maggio 2013 alle 12:00
Il volume inaugurale di Long Wei si presenta come una convincente sintesi tra innovazione e tradizione e lascia ben sperare per il prosieguo della serie.
Long Wei n. 1 – Il drago
Autori: Diego Cajelli (testi) e Luca Genovase (disegni).
Casa Editrice: Editoriale Aurea.
Provenienza: Italia.
Genere: avventura.
Prezzo: 3 Euro.
Data di pubblicazione: Maggio 2013.
L’attesa è alta e si prolunga da tempo, ma ormai è davvero vicino al termine. Ancora pochi giorni, infatti, e il primo numero di Long Wei sarà in tutte le edicole. Noi di MangaForever lo abbiamo letto in anticipo e ne presentiamo una recensione.
Il primo pensiero dopo essere arrivati alla fine di pagina 98, l’ultima del volume, è: ne è valsa la pena! Sì, è valsa la pena attendere con trepidazione l’ultima (mini-)serie dell’Editoriale Aurea, nata da un’idea di Enzo Marino (direttore della casa editrice) e Roberto Recchioni e realizzata da Diego Cajelli (testi) e Luca Genovese (creatore grafico e disegnatore del primo albo).
In effetti “Il drago”, albo inaugurale di Long Wei, è davvero una gran bella lettura. Sarà per la sceneggiatura, intessuta con maestria da Cajelli; per il ritmo della narrazione, che sa essere ora incalzante ora rilassato; per i disegni, sempre efficaci, belli da guardare e aderenti alla molteplicità della realtà rappresentata; per la novità dell’ambientazione, con il fumetto che pone al proprio centro un immigrato cinese che vive nella chinatown milanese di via Sarpi.
Già, sarà per tutte queste cose insieme, ma il risultato è un volume capace di intrattenere e interessare il lettore, dalla prima pagina – la sequenza negli studios cinesi – a quella finale, fatta di tanta azione, fuochi artificiale e…folla nel ristorante.
Sì, perché al centro del numero uno di Long Wei c’è proprio il ristorante – cinese chiaramente – di zio Tony, che l’attempato e ingenuo signore rischia di perdere a causa dei debiti contratti col gioco d’azzardo nella bisca clandestina di Tsui, criminale in ascesa tra la comunità cinese stabilitasi a Milano.
Per aiutare zio Tony e i suoi due figli, la bella Maria e il nostalgico Chen, arriva direttamente dall’Estremo Oriente Long Wei, una sfortunata carriera di attore alle spalle, che non impiegherà molto a capire come vanno le cose e tenterà di risollevare le sorti del ramo italico della sua famiglia.
In un albo dalla struttura circolare, con le scene cinematografiche iniziali che vengono riproposte nel combattimento finale e soprattutto reale, gli autori dispiegano una storia convincente, che, sebbene offra diverse scene e situazioni già viste in tante avventure su carta o su pellicola, sa pure presentare efficacemente i personaggi della serie, far ipotizzare trame e sottotrame future, il tutto senza perdere di vista il coinvolgimento del lettore.
A partire dalla bella copertina di Lorenzo LRNZ Ceccotti, copertinista ufficiale di Long Wei, l’albo si offre come più che ben riuscito connubio tra tradizione – il bene contro il male, come nel più classico filone del cinema cinese a noi noto – ed elementi innovativi. Tra questi, l’idea di un fumetto che ha un immigrato come protagonista, quella di ambientare le sue avventure in una Milano che è reale e immaginaria allo stesso tempo e che fonde elementi di attualità – l’usura – con l’ironia e la leggerezza proprie del fumetto. Per non parlare, poi, della libera resa di molte vignette e balloon…
Insomma, tornando al discorso d’esordio, sulla nuova mini-serie targata Editoriale Aurea si è da tempo concentrata l’attenzione dei lettori, tanto da farne una delle più attese del 2013, grazie anche ad una straordinaria campagna promozionale che più volte vi abbiamo documentato. “Il drago” contribuirà a far crescere le aspettative per il prosieguo di una (mini-)serie che può raggiungere un grosso e meritato successo.