Injustice – Gods Among Us – Recensione PS3, Xbox360
Pubblicato il 27 Aprile 2013 alle 17:00
Joker ha distrutto Metropolis con una bomba nucleare e ha drogato Superman. In preda alle allucinazioni, l’Uomo d’Acciaio ha ucciso Lois, incinta del loro bambino, credendola Doomsday. Impazzito dalla rabbia, il supereroe si fa giustizia da solo e toglie la vita al folle clown del crimine instaurando un regime dittatoriale. Lo contrastano un gruppo di supereroi ribelli guidati da Batman. Da una Terra parallela del DC Universe, in cui il piano del Joker non è riuscito, giungono gli eroi della Justice League a dare man forte alla ribellione.
Injustice – Gods Among Us
Titolo originale: Injustice – Gods Among Us
Genere: Picchiaduro
Sviluppatore: NetherRealm Studios
Distribuzione (Italia): Warner Bros.
Provenienza: USA
Piattaforma: PlayStation 3
Modalità di gioco: Singleplayer, Multiplayer
PEGI: 16+
Data di uscita: 19 aprile 2013
Nel 2008, la Midway Games, che ha legato il suo nome soprattutto alla celebre saga picchiaduro Mortal Kombat, ha lanciato, insieme alla Warner Bros. Interactive, il crossover Mortal Kombat vs. DC Universe. Nati sulle ceneri della Midway, i NetherRealm Studios ripartono proprio dai due franchise di successo. Dopo il reboot di Mortal Kombat che ha incontrato il gradimento del pubblico, la casa di sviluppo realizza Injustice – Gods Among Us, picchiaduro interamente ambientato nel DC Universe.
Il giocatore ha a disposizione un roster di 24 personaggi, 12 eroi e 12 villains. Pur rispettando l’iconografia di base, il look dei protagonisti è stato rivisitato ricorrendo a linee più affusolate, spigolose e, in linea di massima, più aggressive con alcuni costumi, come quello di Flash, trasformati in vere e proprie corazze. Un restyling che può, in alcuni casi, risultare discutibile. In particolare, la fisionomia di Superman è tragicamente somigliante a quella di Ryan Reynolds. Curiosamente l’occhio e le braccia bioniche di Cyborg, in tale contesto, richiamano alla mente il Kano e il Jax di Mortal Kombat. L’aspetto grafico, eccellente nel gameplay, si fa più dozzinale nelle sequenze cinematografiche d’intermezzo.
Rispetto a Mortal Kombat, il sistema dei comandi è semplificato sia per quel che riguarda la difesa che per l’esecuzione di mosse speciali, ovviamente personalizzate secondo le peculiarità dell’eroe o del villain. Non ci sono più i round ma ogni personaggio è provvisto di una doppia barra d’energia vitale. Infliggendo colpi all’avversario, si riempie una seconda barra, la cosiddetta Super, che consente così di eseguire delle supermosse mostrate con delle sequenze animate spettacolari e divertenti. Il tasso di violenza degli scontri non raggiunge i livelli splatter di Mortal Kombat ma il timbro della casa di sviluppo è evidente.
Tra le novità del gameplay spicca il Clash System che permette di bloccare le combo avversarie. Prende così il via una sequenza nella quale entrambi i combattenti puntano una parte di barra Super. Chi ne ha puntata di più vincerà il confronto. Se si tratta del personaggio in difesa, recupererà punti energia. Se è invece l’attaccante a vincere, infliggerà maggiori danni all’avversario. Uno dei problemi di maggior rilievo del gioco è il bilanciamento dei personaggi calibrato abbastanza male e al quale i NetherRealm stanno ponendo rimedio.
Un’altra innovazione è la possibilità di interagire con gli oggetti presenti nei vari scenari di combattimento per utilizzarli contro gli avversari. E’ possibile anche scaraventare il nemico in altre sezioni dell’arena dove sono presenti altre gradite guest-stars del DC Universe. Tali sequenze animate, come alcune altre scaturite dalle mosse speciali, hanno spesso un effetto comico, più o meno involontario, stile Looney Tunes, che priva di drammaticità lo scontro.
Lo story mode presenta una trama articolata a sufficienza con una caratterizzazione di supereroi e supercriminali fedele all’opera originale. Nel corso della trama si prende il controllo di quasi tutti i personaggi, uno per ogni livello suddiviso in quattro combattimenti. Prima degli scontri decisivi parte il minigame Quick Time Events che consiste nel pigiare tempestivamente i pulsanti che vengono indicati in sovraimpressione così da poter cominciare il duello con un vantaggio di forza vitale rispetto all’avversario. In caso di sconfitta nel minigame, sarà il giocatore a iniziare con un gap.
La longevità è garantita dalla sezione Star Labs con una numerosa serie di altri minigames tra cui anche livelli platform. La classica sezione arcade, denominata Battaglia, è abbastanza soddisfacente, con un buon numero di opzioni. Va peggio sul piano del multiplayer a causa di un netcode difettoso che limita l’interazione con i giocatori extraeuropei. I DLC di prossima uscita promettono non solo l’arrivo di nuovi personaggi, tra i quali Lobo, ma anche nuovi temi grafici ispirati a singole graphic novel DC come Superman Red Son o al videogame Batman – Arkham City.
Il gioco può rivelarsi ripetitivo e macchinoso a tratti, ma si tratta di difetti che non riescono a guastare l’esperienza videoludica e la fruibilità di un prodotto che garantisce parecchie ore di svago. Consigliato soprattutto ai fans DC.