Incredibili Avengers 1- Marvel Now! – Recensione
Pubblicato il 26 Aprile 2013 alle 16:05
Inizia un nuovo ed entusiasmante capitolo della storia Marvel!
Incredbili Avengers #1-Recensione
Autori: Rick Remender, John Cssasay, Dennis Hopeless, Kev Walker
Casa Editrice: Panini Comics
Provenienza: Stati Uniti, 17×26, S., 80 pp., col.
Genere: Supereroi
Prezzo: 1.00(Prezzo Lancio)
Anno di pubblicazione in Italia: 2013
L’evento editoriale più chiacchierato del mondo del fumetto approda finalmente anche nel Bel Paese e lo fa con un numero eccezionale (e non solo per il prezzo). Sia ben chiaro, il Marvel Now non è un reboot in stile New 52, come precisato dall’introduzione di Lupoi, bensì è un cambio di rotta. Per troppi anni i destini dei due principali supergruppi dell’universo Marvel, X-men e Vendicatori, avevano viaggiato in parallelo senza quasi mai incontrarsi.
Dopo il terribile esito di AvX, ambedue gli schieramenti avevano qualcosa su cui riflettere: Cap e i Vendicatori dovevano prender coscienza che, per troppo tempo, avevano permesso che i Mutanti venissero odiati e temuti pur annoverando da sempre, tra le proprie fila, alcuni dei più potenti figli dell’atomo; gli X-men per conto loro dovevano riscattare la propria immagine cancellando la svolta totalitarista e militarista impressa da Scott Summers.
La molla propulsiva non va però ricercata nella disfatta di Summers e dei Fenici, ma piuttosto in un lutto, in un funerale, quello del creatore dei figli dell’atomo, il mutante a cui essi debbono tutto, persino il loro nome: Charles Xavier, caduto in battaglia per mano del suo allievo prediletto, Ciclope.
Mentre il preside Logan tiene l’elogio funebre, Alex Summers dopo un fugace colloquio col fratello, ormai un detenuto dello SHIELD, riceve la visita di Capitan America e Thor che lo invitano a seguirlo presso la dimora dei vendicatori.
Il colloquio però viene bruscamente interrotto da un redivivo Valanga che lancia un attacco, apparentemente immotivato, sui civili mentre un gruppo di superumani trafuga il cervello del defunto Xavier. Il numero si chiude, rivelandoci il mandante dei due attacchi.
Buone, ma non ottime, le caratterizzazioni dei personaggi. L’idea che Havok possa avere un ruolo preponderante nella formazione del team pare giusta, purtroppo però Remender calca un po’ troppo la mano, insistendo sul tema della “faccia pulita” finendo con il risultare un tantino pretestuoso. La scelta comunque paga coinvolgendo un personaggio molto amato da lettori e fans.
La parte grafica è curata da un Cassaday dal tratto deciso ed espressivo
La vera sorpresa dell’albo è certamente Avengers Arena. A metà tra Battle Royale ed Hunger Games, questo nuovo titolo della casa delle idee risulta accattivante e piacevole. La trama è semplice: il supercriminale noto come Arcade, famoso per le sue terribile macchinazioni, decide di rapire 16 metaumani adolescenti (attingendo trasversalmente nel sottobosco che va da Avengers Accademy, Runaways nonché altri personaggi minori) e di trascinarli su Mondo Assassino.
Una volta date le dovute spiegazioni e dimostrato la sua immensa forza (l’attacco congiunto di alcuni dei ragazzi si rivela inefficace) lascia che l’ istinto di sopravvivenza prenda il sopravvento, asserendo che nel gruppo probabilmente c’è solo un vero eroe. Già nel primo numero si consuma la dipartita di uno dei partecipanti.
L’opera ha suscitato parecchio scalpore per come tramuta eroi, più o meno noti, in mera carne da macello.
Ma Hopeless e Walker fanno un lavoro eccellente e siamo convinti che sentiremo ancora parlare di Avengers Arena.