Spider-Man: La Ragnatela Ingarbugliata – Recensione

Pubblicato il 18 Aprile 2013 alle 12:00

Panini Comics ripropone i primi episodi di una delle serie più sperimentali dedicate all’Uomo Ragno: Spider-Man’s Tangled Web! Non perdetevi le inedite interpretazioni del Tessiragnatele realizzate da autori del calibro di Garth Ennis, Greg Rucka e Peter Milligan!

Spider-Man: La Ragnatela Ingarbugliata

Autori: Garth Ennis, Greg Rucka, Peter Milligan (testi), John McCrea, Eduardo Risso, Duncan Fegredo (disegni)

Casa Editrice: Panini Comics

Genere: Supereroi

Provenienza: USA

Prezzo: € 12,00, 17 x 26, pp. 144, col.

Data di pubblicazione: marzo 2013


Quando Joe Quesada divenne editor in chief della Marvel decise di rinnovare il parco testate della Casa delle Idee e di assumere autori che non avevano mai o quasi mai lavorato per la casa editrice dell’Uomo Ragno e degli X-Men e accolse con entusiasmo prodotti che si discostavano dallo stile abituale, favorendo comic-book sperimentali e con un approccio più autoriale.

La tendenza fu applicata anche a personaggi di punta come gli X-Men che finirono nelle mani dell’iconoclasta e trasgressivo Grant Morrison; e l’Arrampicamuri le cui avventure furono scritte da J.M. Straczsynki, noto per il serial televisivo Babylon 5. Ma non mancarono altre iniziative dedicate all’Uomo Ragno e tra queste va ricordata Spider-Man’s Tangled Web. Il comic-book presentava storie autoconclusive o che si dipanavano nell’arco di pochi numeri collocate in differenti momenti della vita di Peter Parker, senza legami diretti con la continuity dei mensili regolari. Ogni storia sarebbe stata realizzata da autori diversi, magari provenienti da ambiti fumettistici non supereroici.

L’Uomo Ragno poteva pure avere un’importanza secondaria nelle story-line poiché gli autori erano liberi di concentrarsi sui numerosi personaggi facenti parte del vasto universo narrativo del Tessiragnatele. L’importante, secondo Quesada, era realizzare storie con prospettive inusuali. E si può dire che da questo punto di vista il comic-book rispettò le premesse con episodi intriganti.

Panini Comics aveva pubblicato la serie nel quindicinale dell’Uomo Ragno ma ora ristampa i primi sei numeri in un volume della linea 100& Marvel Best e varrebbe la pena prenderlo, soprattutto per i nomi degli autori coinvolti. Spider-Man’s Tangled Web esordì con uno sceneggiatore che non può lasciare indifferente nessuno: Garth Ennis, blasfema e aggressiva mente di Preacher, The Boys e altri capolavori. Garth partì subito in quarta delineando una saga horror in tre parti che vedeva il  signor Parker alle prese con un bullo dei tempi della scuola. Tra situazioni ironiche e macabre, Ennis scrive una storia inquietante e strana per i canoni Marvel; ma si collega al primo, storico episodio delle origini dell’Uomo Ragno realizzato dagli immortali Lee e Ditko, mostrando quindi grande rispetto per la gloriosa tradizione della Silver Age.

Il penciler è John McCrea che dimostra di possedere uno stile sia classico sia grottesco, valorizzato da uno story-telling fluido, dinamico ed elegante, con una solarità che contrasta con gli elementi dark della sceneggiatura; e tale contrasto è spiazzante. Si passa poi a un gioiellino noir. E se si parla di noir non si può non pensare al grande Eduardo Risso di 100 Bullets che illustra con maestria un’incisiva sceneggiatura di Greg Rucka, nemmeno lui estraneo alle atmosfere hard-boiled.

La storia in questione dimostra la peculiarità di Tangled Web. L’Uomo Ragno, infatti, appare solo in una vignetta e Rucka si concentra sulle conseguenze che le azioni del supereroe comportano ai danni di uno sgherro di Kingpin. L’episodio ha un ritmo veloce, con dialoghi sintetici e scarni che creano tensione e drammaticità. E le tavole di Risso, con la sapiente impostazione del lay-out e i giochi d’ombra di impronta cinematografica, rendono lo script ulteriormente suggestivo. Il Wilson Fisk della coppia Rucka/Risso sembra uscito dalle pagine di 100 Bullets e la story-line fa venire in mente più lo stile Vertigo che quello Marvel.

E guarda caso il tp si conclude con una saga in due parti scritta proprio da un autore che ha ottenuto fama e successo alla Vertigo e cioè il folle e visionario Peter Milligan. Il bad boy britannico prende di mira il povero Rhino, uno dei più celebri nemici dell’Uomo Ragno. Dopo aver subito l’ennesima sconfitta, Rhino si rende conto di essere destinato al fallimento, a meno che non riesca a diventare più intelligente. Ma è fattibile? In un modo o nell’altro, Rhino riesce nel suo intento. E Milligan conferma la stravaganza della sua ispirazione: provate a immaginare Rhino che parla in maniera forbita, legge Shakespeare, scrive romanzi, ascolta musica classica e conquista l’avvenente figlia di un boss.

Questo è l’inizio di una trama fuori di testa, divertente e caratterizzata dai testi immaginifici di Milligan. Alle matite c’è Duncan Fegredo che aveva già lavorato con Peter su Enigma e riesce a caratterizzare in maniera efficace Rhino, lo stesso Uomo Ragno e gli altri personaggi. Insomma, Spider-Man’s Tangled Web è stata giustamente considerata una delle proposte più originali della Marvel dell’era Quesada. Se pensate quindi di non poter ricevere più sorprese dalla lettura di un fumetto di Peter Parker, questo tp vi farà ricredere.


Voto: 7 1/2

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