Spider-Man Il Vendicatore n.10 – Recensione
Pubblicato il 16 Aprile 2013 alle 11:00
Carlie Cooper, l’ex fiamma di Peter Parker, indagherà su un traffico di schiavi in cui sarà coinvolto anche il nuovo Avvoltoio. Venom, invece, dovrà fronteggiare i Selvaggi Sei del Signore del Crimine e salvare i suoi affetti più cari dalle loro grinfie !!!
Spider-Man Il Vendicatore n.10
Autori: Tom DeFalco, Carlo Barberi, Rick Remender, Cullen Bunn, Lan Medina, Robert Atkins
Casa editrice: Panini Comics
Provenienza: Stati Uniti
Genere: Supereroistico
Prezzo: 3,30 euro, 17×26, S., 80 pp., col.
Anno di pubblicazione in Italia: 2013
Come possiamo leggere sotto i piedi dello splendido Spider-Man realizzato da Paolo Rivera in copertina, questo decimo numero di Spider-Man Il Vendicatore è dedicato ai Mostri ! Non solo quelli che hanno un aspetto spaventoso, ma anche quelli che si possono considerare tali a causa delle azioni che compiono…
Nei numeri 33.1 e 33.2 della defunta collana Sensational Spider-Man ( “riesumata” in occasione del cinquantennale del Tessiragnatele ) è un veterano scrittore come Tom DeFalco a spiegarcelo, mettendo a confronto il nuovo, mostruoso, Avvoltoio Rosso e un rispettato uomo d’affari russo, che in realtà è invischiato sia con la mafia che con il traffico di schiavi. L’Avvoltoio vuole eliminare i criminali responsabili della sua trasformazione, e per quanto sia un assassino ha sicuramente finalità più nobili di chi si arricchisce sulla pelle delle persone oneste e più deboli. Chi dei due quindi è il vero mostro ? Qual è il confine che li separa ???
Potete farvi un’idea leggendo questa storia un po’ fuori dall’ordinario, per diversi motivi: ad esempio, non è raccontata dal punto di vista del supereroe ma da quello dell’aspirante detective Carlie Cooper, quando ancora non aveva avuto una relazione sentimentale con Peter Parker. Non è l’azione, quindi, il fulcro della vicenda, ma l’indagine di Carlie, che prenderà a cuore il destino di alcuni immigrati clandestini venduti come schiavi, e sarà di spunto all’autore per affrontare tematiche sociali sempre di grande attualità ( anche qui in Italia ). Anche il finale della storia dimostra chiaramente il tentativo di DeFalco di andare oltre alla solita scazzottata tra eroi e criminali e offrire qualcosa di diverso, che uscisse dai classici schemi delle avventure di supereroi….
Buona la prova al tavolo da disegno di Carlo Barberi, che ben conosceranno i fan del mercenario chiacchierone. Il suo tratto pulito e dinamico si adatta alla perfezione anche a un character come Spider-Man, ma è ancora un po’ carente per quanto riguarda l’espressività dei personaggi.
Si parla di mostri anche nella nuova serie di Venom, che adesso deve affrontare i Selvaggi Sei del perfido Signore del Crimine, ovvero creature ancora più mostruose di lui come Jack Lanterna, Death Adder, Megatak, Toxin e la Mosca. Dato che il Signore del Crimine conosce la sua vera identità, non solo scaglierà il gruppo di supercriminali contro di lui, ma colpirà anche i suoi affetti più cari, tra cui l’ex fidanzata Betty Brant.
E così Flash Thompson inizierà a rendersi conto di quanto sia dura essere un supereroe e quali gravi conseguenze ne possono derivare. Quella che gli si prospetta è sicuramente una delle prove più difficili che dovrà affrontare, in quanto lo tocca nel profondo e lo spingerà al limite delle sue possibilità. La rabbia e la paura di non essere in grado di difendere i suoi cari, infatti, lo porteranno ad utilizzare metodi poco ortodossi e non proprio tipici di un eroe, ma piuttosto di un giustiziere come il Punitore. E qui si ripropone la tematica di cui si parlava all’inizio, in quanto uccidere o torturare i propri avversari non rende Venom tanto diverso dai mostri che si trova ad affrontare… La lotta interiore di Flash per far prevalere l’uomo sul simbionte è dunque già persa ?! Potrà mai Venom essere un vero eroe e non un mostro ???
Questi interrogativi sono alla base della nuova direzione che Rick Remender, stavolta aiutato dal talentuoso Cullen Bunn, sta dando alla serie del simbionte alieno più conosciuto dei comics. I Selvaggi Sei si rifanno chiaramente ai Sinistri Sei che più volte hanno affrontato l’Uomo Ragno sin dai tempi di Lee e Ditko, e la struttura infatti è la stessa: sei supercriminali che uniscono le loro forze per abbattere il loro nemico comune. In questo caso, però, si parla di Venom e non di Spidey, e anche i tempi sono molto cambiati rispetto agli anni Sessanta, per cui questi nuovi Sinistri Sei sono decisamente più cinici e mostruosi, e tutta la vicenda in generale ha toni molto cupi e violenti.
In un certo senso Remender sfrutta Venom per attualizzare a modo suo alcune avventure classiche del Tessiragnatele, con il suo tipico stile crudo e asciutto, farcito spesso anche da un pizzico di humour nero. E l’omaggio alle storie di Stan Lee è evidente considerando anche il ritorno in scena, rivelato proprio in questo numero, di un personaggio che probabilmente solo i fan di vecchia data dell’Arrampicamuri ricorderanno…..
Ai disegni troviamo Lan Medina, con l’apporto di Robert Atkins, che nel complesso svolge un lavoro egregio, anche se il suo tratto preciso e lineare non è forse l’ideale per una serie come questa, a cui si adatterebbe meglio uno stile più sporco e dark. Aldilà di questo, comunque, Venom continua ad essere una serie molto particolare e interessante, che merita di essere seguita.