Marvel Collection Special – I Campioni – Recensione Panini Comics
Pubblicato il 10 Aprile 2013 alle 11:00
Panini Comics ripropone una serie Marvel dalla breve vita che costituì un curioso mix di X-Men e Vendicatori! Scoprite le origini del primo supergruppo di Los Angeles, i Campioni, in una miniserie di due volumi della linea Marvel Collection Special!
Marvel Collection Special – I Campioni n. 1
Autori: Tony Isabella, Chris Claremont, Bill Mantlo (testi), Don Heck, George Tuska, Bob Hall (disegni)
Casa Editrice: Panini Comics
Genere: Supereroi
Provenienza: USA
Prezzo: € 6,00, 17 x 26, pp. 144, col.
Data di pubblicazione: marzo 2013
Un tempo gli X-Men e i Vendicatori non avevano molti contatti, a differenza di quanto accade oggi. Non c’erano neanche tanti supergruppi e nello specifico degli anni settanta, oltre alle due squadre citate, si contavano solo i Fantastici Quattro, i Difensori e gli Invasori le cui avventure erano però ambientate durante la Seconda Guerra Mondiale. E se vogliamo essere pignoli potremmo aggiungere gli Inumani ma le loro serie ebbero davvero breve vita.
I seventies furono caratterizzati da parecchie iniziative e la Casa delle Idee pubblicò comic-book di vario genere; e gli autori erano spesso invitati a fare proposte. Tra essi ci fu Tony Isabella che, partendo dal fatto che gli X-Men avevano cambiato formazione, decise di concentrarsi su due componenti dell’originale line-up: l’Angelo e l’Uomo Ghiaccio. Suggerì a Roy Thomas di varare un mensile imperniato su di loro da ambientare in diverse zone degli Stati Uniti.
Thomas disse ad Isabella di creare invece un gruppo di supereroi che comprendesse Warren Worthington e Bobby Drake. In fondo, la Bestia era entrato nei Vendicatori e un team con Angelo e Uomo Ghiaccio non era da scartare a priori. Isabella lo accontentò e immaginò i Campioni. Per differenziarli dagli altri giustizieri, decise di farli agire a Los Angeles e non a New York come nel caso della quasi totalità degli eroi Marvel. Anzi, i Campioni si sarebbero qualificati come il gruppo losangelino ufficiale, votato alla difesa non tanto del mondo o dell’universo, come i Fantastici Quattro, ma dell’uomo della strada, il cittadino comune alla prese con minacce incomprensibili.
Nel gruppo inserì due personaggi che avevano militato nei Vendicatori: il Principe della Forza Ercole e la bella Vedova Nera che aveva da poco rotto con Devil e non appariva più nel comic-book del Diavolo Rosso. I Campioni, quindi, anticipando i tempi, furono un mix di X-Men e Vendicatori e molte delle story-line di Isabella si collegarono alle vecchie vicende delle due squadre. Per rendere più originale la serie aggiunse poi il macabro Ghost Rider (Isabella in quel periodo scriveva anche il mensile di Johnny Blaze) che a prima vista poteva risultare strano nell’ambito di un supergruppo; ma la cosa parve funzionare.
The Champions ebbe però la sfortuna di uscire in un periodo di crisi economica che influenzò in senso negativo il mercato. Il mensile perciò non durò a lungo ma in seguito fu ricordato con affetto da coloro che lo lessero e gli ultimi episodi si fregiarono delle matite del grande John Byrne, non ancora celebrato per le memorabili produzioni targate X dei primi anni ottanta. Ora Panini ha deciso di riproporre la serie in due volumi della linea Marvel Collection Special. Il primo include i primi otto episodi, scritti quasi tutti da Isabella, a parte uno sceneggiato dal mitico Chris Claremont e un altro da Bill Mantlo.
Per una serie di circostanze, i Campioni si formano per affrontare una macchinazione divina. Se i Vendicatori nacquero a causa di un complotto del dio Loki, i Campioni si incontrano lottando contro Plutone, Ares e la perfida amazzone Ippolita, introdotti dagli immortali Lee e Kirby in una classica sequenza di Thor, e nell’intrigo è coinvolta pure Venere, supereroina in auge nell’era Timely che Isabella ripescò con abilità. Il gruppo si confronta poi con Rampage, villain nato dalla recessione dell’epoca, che molti fan del Punitore ricorderanno; e con i sovietici Titanium, Stella Nera (che qui fa la sua prima apparizione) e una versione della Dinamo Cremisi legata al fido Ivan, autista dell’affascinante Natasha Romanova.
Ovviamente i testi risultano datati e risentono dei cliché e dell’ingenuità dei seventies e manca l’ambiguità morale che sarà dominante nei fumetti dagli anni ottanta in poi. I character sono monodimensionali e la distinzione tra buoni e cattivi è netta. Però le storie restano divertenti e godibili. Lo stesso discorso vale per la parte grafica. Non troverete colori computerizzati o influenze manga. Anche perché alle matite ci sono Don Heck, storico penciler di Iron Man, dal tratto grezzo ma espressivo; il leggendario George Tuska, anch’egli conosciuto per le avventure di Tony Stark, che caratterizza egregiamente i personaggi, e il meno efficace Bob Hall. L’albo non è da trascurare e va riconosciuto alla Panini Comics il merito di aver riproposto una serie che costituisce un momento piacevole della lunga storia editoriale della Marvel. E ricordo che nel prossimo numero ci saranno gli splendidi episodi illustrati da Byrne. Da provare.