Sunny Vol.1 di Taiyo Matsumoto – Recensione
Pubblicato il 25 Marzo 2013 alle 13:00
Edito da JPOP arriva finalmente in Italia “Sunny” piccolo capolavoro manga scritto e illustrato da Taiyo Matsumoto tra i più noti e apprezzati mangaka giapponesi.
Sunny
Autore: Taiyo Mastumoto
Casa Editrice: JPOP
Provenienza: Giappone, 2010
Target e Genere: Seinen, Drama
Prezzo: € 9,90, 15×21, 216 pp., b/n. + col.
Volumi : 3. Serie in corso.
Data di pubblicazione: Marzo 2013
Sunny vuol dire allegro, soleggiato. E chi fra noi non ha mai canticchiato il motivetto dell’omonima canzone? Il titolo del manga di Taiyo Matsumoto però di riferisce al modello di una vecchia Nissan 1200 di colore giallo, una sorta di posto al sole, di allegoria del viaggio per i piccoli protagonisti di questa splendida opera. Il mondo attorno a cui ruotano le vicende narrate è un delicato microcosmo di solitudini, dolori e speranze, popolato da bambini costretti loro malgrado lontani dalle famiglie d’origine.
Protagonisti di “Sunny” sono infatti piccole creature abbandonate che hanno trovato ospitalità presso la casa di accoglienza “Hoshinoko”. La storia esordisce con l’arrivo di un nuovo bambino, Sei, che sin da subito sembra mal sopportare la sorte che lo ha costretto a separarsi dalla madre e trovare riparo in quella specie di orfanotrofio. Anche lui però viene ben presto rapito dalla “Sunny”, l’auto che si trova nel cortile della casa famiglia e che si muove con la forza del pensiero.
Dopo un avventuroso viaggio nel deserto con tanto di sparatoria compiuto a bordo del mezzo da una fantasia di Haruo, il bambino dai capelli bianchi della storia, è proprio Sei a sedersi al volante della “Sunny” e a immettersi con gli occhi della mente lungo il percorso a ritroso per ritornare a casa in un viaggio intriso di odori, colori e rumori.
Capitolo dopo capitolo vengono quindi introdotte tutte le tessere che compongono il complesso mosaico di questa storia: l’arruffato Junsuke con l’eterno moccio al naso e l’idiosincrasia verso la scuola, il fratellino di lui, Shosuke, alla perenne ricerca di un “quadlifoglio” da portare in dono alla mamma; Taro, portatore di handicap dalla sensibilità straordinaria; Haruo i cui capelli sono diventati bianchi per un capriccio del destino e che annusa la crema Nivea lasciatagli dalla madre per calmarsi; Kenjii e la sorella che lottano per aiutare il padre alcolista e la timida Megumu, alle prese con i primi turbamenti sentimentali, protagonista di una delle pagine più forti del volume.
Il manga del maestro Matsumoto rappresenta davvero un gioiello di valore inestimabile nel panorama del genere manga giapponese: illustrato in modo schietto ed espressivo, senza fronzoli né retini, “Sunny” oltre che colpire al cuore per le storie che narra, arriva dritto in pancia come un pugno che lascia il lettore senza fiato.
Non è patetico, né sdolcinato, ma fa piangere di rabbia e frustrazione perché crudo e reale. Ciascuna storia che si cela dietro i piccoli protagonisti è una di quelle quotidianamente portate alla ribalta dall’informazione. “Sunny” denuncia una società in cui il nucleo familiare si è ormai sgretolato a causa della crisi economica, dei mali personali, della perdita dei valori. Emblematica è l’espressione con cui gli orfani della “Hoshinoko” definiscono i bambini che hanno una famiglia: per loro sono figli di casa.
A Junsuke e compagni non manca di certo il cibo, né un letto caldo: gli amministratori della casa famiglia sono infatti presenti e generosi nei loro confronti, ma non possono sostituirsi a una madre premurosa e attenta, ed è per questo che le unghie di Junsuke sono troppo lunghe e il piccolo Shosuke un giorno si perde alla ricerca dei suoi “quadlifogli”.
Lì dove però la realtà diventa troppo dura, ecco entrare in gioco “Sunny”, l’auto delle meraviglie – ora astronave, ora taxi – a tingere tutto di giallo e fare volare sulle ali del sogno i piccoli cuori dei bambini.
Diretto, nudo e realistico, Sunny fa riflettere ed emozionare. Una lettura che arricchisce, stupisce e indigna.
Una perla.