Flash dei Due Mondi – Recensione
Pubblicato il 23 Marzo 2013 alle 08:00
Volete rivivere le magiche atmosfere della Silver Age? Allora non perdete Flash dei Due Mondi, volume che include gli storici team-up tra Barry Allen e Jay Garrick, i Velocisti Scarlatti più amati di sempre, con storie scritte da Garden F. Fox e John Broome e illustrate dal grande Carmine Infantino!
DC Universe Library – Flash dei Due Mondi
Autori: Gardner F. Fox, John Broome (testi), Carmine Infantino (disegni)
Casa Editrice: RW-Lion
Genere: Supereroi
Provenienza: USA
Prezzo: € 14,95, 16,2 x 25,2, pp. 144, col.
Data di pubblicazione: febbraio 2013
Julius Schwartz ha avuto un ruolo fondamentale nella storia del fumetto americano poiché, tra i suoi tanti meriti, si rese responsabile pure della nascita della Silver Age dei comics. Il genere supereroico era nato negli anni trenta e aveva ottenuto il riscontro dei lettori fino ai quaranta. Con la conclusione del Secondo Conflitto Mondiale, però, i giustizieri in calzamaglia caddero nel dimenticatoio e, a parte Superman, Batman, Wonder Woman, Capitan America e qualche altro character, scomparvero dalle edicole per essere sostituiti da mensili fantascientifici, western, horror e romance.
Tuttavia, Schwartz che grazie alla sua attività di editor ricordava eroi come Flash e Lanterna Verde decise di proporre nuove versioni di tali personaggi verso la fine dei fifties. Al posto della Lanterna Verde Alan Scott ci fu il celeberrimo Hal Jordan; e invece del primo Flash, Jay Garrick, l’amatissimo Barry Allen. Il resto è storia: i due eroi ottennero un successo strepitoso e nacque un revival supereroico che ancora oggi non accenna a diminuire.
E bisogna prendere in considerazione il 1961. In quell’anno, infatti, accaddero due cose memorabili. Stan Lee, sulla scia del successo degli eroi DC, creò con Jack Kirby i Fantastici Quattro che esordirono nel novembre di quell’anno dando il via all’incredibile Universo Marvel. Ed esattamente due mesi prima, nel n. 123 di The Flash, Barry Allen incontrò il suo predecessore e si creò quindi un ponte tra il DCU classico e quello contemporaneo.
A scrivere l’episodio fu uno dei più importanti autori del fumetto a stelle e strisce, Gardner F. Fox, che stabilì un concetto che sarebbe stato foriero di sviluppi: Jay Garrick, infatti, viveva in una terra parallela, Terra 2, mentre Flash si trovava su Terra 1. Da quell’episodio si sviluppò quindi l’idea del Multiverso DC, croce e delizia di tanti fan ma indubbiamente uno degli elementi tipici della casa editrice.
L’incontro dei due Flash piacque ai lettori e perciò Fox descrisse a più riprese varie collaborazioni e ciò fu uno dei tanti elementi che resero The Flash una delle serie più amate e seguite dei sixties. E queste storie, in particolare, assunsero una valenza leggendaria. Lion propone ora nel volume Flash dei Due Mondi i primi sei team-up apparsi sul mensile di Barry. Trattasi quindi di opere entrate nella storia del fumetto statunitense e che non possono mancare nella libreria di un fan di Flash degno di questo nome.
Ovviamente molte situazioni possono risultare ingenue agli occhi del lettore di oggi, più sofisticato e smaliziato, ma bisogna leggere tutto tenendo presente lo spirito del tempo in cui furono immaginate. Va però puntualizzato che Fox a suo modo dimostrò di essere d’avanguardia e perfino meta-narrativo. Barry infatti riconosce Jay perché ha letto da bambino una serie a fumetti che lo vedeva protagonista e il primo episodio si conclude citando lo stesso Gardner Fox (si può allora intuire per quale ragione lo sperimentale Grant Morrison ha sempre citato il Flash della Silver Age come una delle sue letture preferite!).
In questi stupendi episodi troverete i due Flash nonché la bella Iris West, compagna di Barry, e il nipote Wally, alias Kid Flash e futuro terzo Velocista Scarlatto in una storia scritta da un altro ottimo autore DC, John Broome. Ma Fox gioca con altri character della casa editrice, a cominciare dalla JSA, e utilizza villain destinati a un radioso destino editoriale: Capitan Cold, Trickster, il terribile Vandal Savage o l’inquietante Ombra che gli estimatori dello Starman di Robinson conoscono. Anche se a tratti verbosi, i testi sono ancora efficaci e, tra paradossi temporali, dimensioni parallele, contesti mutuati dai b-movies fantascientifici, Fox delinea story-line avvincenti, divertenti e contrassegnate da un ritmo adrenalinico.
Queste storie sono inoltre considerate pietre miliari perché illustrate da Carmine Infantino, colui che fu identificato con i fumetti di Flash (ma realizzò altro, per esempio, Green Lantern, Elongated Man, Black Canary, Batman, Adam Strange ed ebbe una parentesi Marvel con Daredevil e Spider-Woman). Lo stile di Infantino, rifinito dalle chine di Joe Giella e Sid Greene, fluido, dinamico e, specie nelle sequenze d’azione, cinetico, non potrà non piacere ai cultori del fumetto vintage e un merito dell’artista fu quello di caratterizzare in maniera precisa Barry, tanto che moltissimi penciler, quando ebbero modo di disegnarlo, cercarono di avvicinarsi ai canoni da lui impostati. Forse non ha senso dare un voto a questo tp perché un classico è un classico e tanto basti.
Concludo perciò affermando che qui risiedono le radici della Silver Age e le premesse delle Crisi che nei decenni successivi diverranno, nel bene e nel male, una costante in casa DC. Se volete scoprire ogni aspetto possibile dell’universo di questa casa editrice non potete ignorare una proposta del genere.