Oltre Il Muro di Pierre Pacquet e Tony Sandoval – Recensione Tunué
Pubblicato il 22 Marzo 2013 alle 13:00
Tunué propone un’intrigante graphic novel dalle atmosfere visionarie e oniriche di provenienza francofona. Scoprite cosa succede a un ragazzino quando finisce in un mondo parallelo in Oltre il Muro, volume scritto da Pierre Pacquet e illustrato da Tony Sandoval!
Oltre Il Muro
Autori: Pierre Pacquet (testi), Tony Sandoval (disegni)
Casa Editrice: Tunué
Genere: Fantasy
Provenienza: Francia
Prezzo: € 14,90, 19,5 x 27, pp.96, col.
Data di pubblicazione: novembre 2012
Delicatezza. È la parola che mi è venuta in mente dopo aver finito di leggere Oltre Il Muro, intrigante graphic novel scritta da Pierre Pacquet e illustrata magnificamente da Tony Sandoval. Forse è dovuto al fatto che il protagonista è un bambino con in sé tutto lo stupore e il sense of wonder tipico dell’infanzia (perlomeno dell’infanzia come dovrebbe essere a un livello ideale) ed anche perché i testi e l’aspetto grafico dell’opera hanno una leggerezza e una poesia che non possono non far pensare al sostantivo da me usato all’inizio della recensione.
Trovo difficile la classificazione poiché il lavoro non è certamente naturalistico nell’impostazione, anzi gli elementi visionari e immaginativi predominano. Scelgo, più che altro per comodità, il termine fantasy ma ci sono influssi della narrativa gotica, della fiaba (il protagonista, analogamente all’Alice di Lewis Carroll, finisce in un universo popolato da strane creature) e del romanzo di formazione, dal momento che il rocambolesco e bizzarro viaggio del piccolo eroe contribuisce a farlo crescere e a maturare.
Malgrado la story-line sia leggibile e comprensibile, esistono diversi livelli di lettura nonché un’attitudine metaforica. Il piccolo Pepe, questo il nome del ragazzino, fa varie esperienze e impara a sue spese che ogni azione, anche quella più banale, comporta conseguenze, non sempre piacevoli. La vicenda inizia in un contesto del tutto normale. Pepe è un bambino come tanti altri che ama giocare e divertirsi e un giorno, tornato a casa, diviene testimone di un fatto incredibile: una statuetta religiosa posata nella nicchia di un muro all’improvviso si muove.
È un sogno? È la realtà? È un’allucinazione? Sia come sia, è l’avvenimento che fa precipitare Pepe in un universo parallelo al nostro, complesso e labirintico, e trovare la via d’uscita non sarà affatto facile. Pepe si confronterà con individui che si sentono soli e possono contare sulla compagnia di creature alate e fatate; con una donna misteriosa e affascinante che lo tratterà con calore e gentilezza; con indigeni impegnati nella danza della pioggia; con tasselli di un enorme puzzle dall’aspetto antropomorfo; con animali feroci e famelici e altre stravaganti invenzioni partorite dalla fervida immaginazione di Pacquet.
Lo sceneggiatore, tramite la riuscita dicotomia tra mondo reale e mondo fiabesco, affronta temi importanti come quello dell’incomunicabilità, del passaggio dall’età infantile a quella adulta e della libertà.
Il concetto di libertà è in effetti ricorrente così come quello della sua mancanza e lo stesso Pepe in fondo potrebbe semplicemente essere un individuo che si autolimita, costruendo un muro esistenziale che lo opprime, e Pacquet ci fa dunque capire l’importanza di oltrepassare, appunto, i muri che ci siamo costruiti (questo il senso del titolo del volume).
Tutto ciò è espresso con testi intensi e malinconici e dialoghi semplici ma sorprendentemente profondi.
E il libro è valido anche per l’aspetto grafico. Il bravissimo Tony Sandoval ricorre a scelte quasi pittoriche, con acquarelli dai colori vividi che contribuiscono a visualizzare in maniera efficace l’universo assurdo visitato da Pepe. In alcuni momenti Sandoval mi ha ricordato (naturalmente con i dovuti distinguo) certe scelte espressive di Sienkiewicz e nel complesso caratterizza ogni personaggio con maestria, riuscendo inoltre ad esprimere le molteplici emozioni dei character. È evidente, per esempio, nell’ultima, struggente pagina.
Senza ovviamente anticipare nulla, vi invito ad osservare il viso in lacrime del piccolo Pepe e in tal modo comprenderete la caratura artistica dell’illustratore. E avrete già intuito che Oltre Il Muro si conclude con un dramma. Un dramma legato non al sogno ma alla più tragica delle realtà. Un dramma che contribuirà a farlo crescere definitivamente. Date un’opportunità a questa graphic novel. Ne vale la pena.