Il Lamento dell’Oceano – Recensione Rizzoli Lizard
Pubblicato il 15 Marzo 2013 alle 13:00
Arriva una splendida graphic novel dai toni onirici e romantici realizzata dalla grande Victoria Francés. Fatevi avvincere dalle struggenti vicende di un ragazzo sensibile e malinconico e una splendida e inquietante sirena. Tutto questo è Il Lamento dell’Oceano!
Il Lamento dell’Oceano
Autore: Victoria Francés (testi e disegni)
Casa Editrice: Rizzoli/Lizard
Provenienza: Spagna
Genere: Fantasy
Prezzo: €16,50, 25 x 20, pp. 160, b/n e col.
Data di pubblicazione: gennaio 2013
Il romanticismo era caratterizzato da una visione cupa e malinconica dell’esistenza, non esente da suggestioni necrofile che spinsero molti artisti a realizzare opere in cui predominava il senso della precarietà delle cose. Non era trascurabile la commistione di eros e thanatos presente in poesie e romanzi realizzati durante quella fondamentale stagione creativa della storia occidentale. Il romanticismo, inoltre, fece proprie certe intuizioni della letteratura gotica e della poesia sepolcrale e bastano questi cenni per intuire la complessità di tale attitudine.
Non stupisce quindi che le attuali esperienze creative di area gothic siano contrassegnate da influssi romantici e la prova è fornita dalla bravissima Victoria Francés, illustratrice spagnola che tanti hanno imparato ad apprezzare con Favole e Misty Circus. Rizzoli/Lizard propone un altro suo splendido lavoro, Il Lamento dell’Oceano, che rientra a pieno titolo sia nell’ambito gothic sia nella categoria delle graphic novel propriamente dette.
Si tratta di uno stupendo racconto abbellito dalle incredibili illustrazioni dell’artista. La trama può far pensare all’horror di Lovecraft ma il romanticismo è indubbiamente presente. La storia è introdotta da alcuni versi di Alfred Tennyson ed è ricca di dettagli che rimandano, appunto, all’immaginazione dei romantici. Ci sono un vascello, per esempio, e una malattia che decima l’equipaggio e il contesto non ha nulla da invidiare a quello di ‘The Rime of the Ancient Mariner’ di Coleridge. Inoltre, uno dei personaggi principali è un giovane tormentato dai lunghi capelli e dall’allure byroniana che fa immediatamente pensare agli antieroi del romanzo gotico e la story-line è una rielaborazione della favola della Sirenetta resa celebre da Andersen.
Hans, questo il nome del ragazzo, è in viaggio con il padre ma un morbo colpisce prima l’anziano genitore e poi lui. Disperato, decide di gettarsi nelle acque dell’oceano ma viene salvato da una stupenda sirena. In principio Hans è sconvolto e disgustato dall’aspetto disumano della creatura ma in seguito se ne innamora. Tuttavia, Victoria Francés, fedele al binomio amore/morte, fa finire tutto in tragedia. Con Il Lamento dell’Oceano, l’autrice ha realizzato un gioiello narrativo e visivo che non può lasciare indifferente nessuno. I testi sono valorizzati da un’espressività elegante, poetica e musicale di notevole bellezza formale e hanno una ritmicità ipnotica che contribuisce a costruire un’atmosfera sognante e tragica di grande potenza emotiva.
E un aspetto essenziale del libro è costituito dalle illustrazioni, alcune in bianco e nero, altre a colori, benché le tonalità siano tenui, quasi sfocate, in linea con l’impalpabilità di una vicenda che potrebbe anche essere interpretata come il delirio di un morente. Victoria Francés si collega alla gloriosa tradizione illustrativa europea e dimostra una cura maniacale nella rappresentazione della nave spettrale che solca l’oceano, per esempio, della desolata spiaggia in cui finisce il protagonista e dei paesaggi nebbiosi, con fari abbandonati sullo sfondo e scogliere solitarie.
E dà il meglio di sé con Hans e con la sirena. Il primo esprime con gli sguardi, la piega delle labbra e la postura del corpo lo smarrimento, il dolore, la sofferenza che lo tormentano, da autentico eroe byroniano qual è; e la seconda evoca malsano erotismo e un’aura di sconcertante alterità nascosta dietro un velo di fascino.
Ci troviamo dunque, per dirla alla Mario Praz, nell’ambito della ‘bellezza perturbante’. Quella che una band come i Virgin Prunes definì ‘new form of beauty’. È evidente nel volto della sirena e specialmente negli occhi. L’espressione è al contempo innocente e perversa e la creatura quindi seduce e intimorisce nello stesso tempo. Insomma, abbiamo a che fare con una proposta di livello qualitativo eccelso che potrà incontrare il favore degli estimatori del fantasy, del gotico e dei libri impreziositi da disegni che sono vere opere d’arte. Da non perdere.