Frankenstein Agente dello S.H.A.D.E. vol. 1 – Recensione Lion Comics
Pubblicato il 14 Marzo 2013 alle 11:19
Cosa succede al mostro nato dalla fervida immaginazione di Mary Shelley nell’Universo DC del reboot? Scopritelo in Frankenstein Agente dello S.H.A.D.E., nuovo serial scritto da Jeff Lemire e disegnato dall’italiano Alberto Ponticelli!
Frankenstein Agente dello S.H.A.D.E. n. 1
Autori: Jeff Lemire, Dan DiDio (testi), Alberto Ponticelli (disegni)
Casa Editrice: RW-Lion
Genere: Fantascienza
Provenienza: USA
Prezzo: € 13,95, 16,8 x 25,6, pp. 160, col.
Data di pubblicazione: marzo 2012
Il Mostro di Frankenstein, celeberrima invenzione di Mary Shelley, ha avuto un’importanza notevole nell’immaginario pop e come tutti sanno è stato protagonista di pellicole, di romanzi e racconti firmati da autori influenzati dalla scrittrice inglese e, last but not least, di fumetti, non solo di area anglosassone. Rimanendo in ambito statunitense, possiamo ricordare la splendida Monster of Frankenstein della Marvel, i cui primi episodi furono illustrati dal grande Mike Ploog. O la stupenda versione realizzata da Bernie Wrightson.
E se la creatura è parte integrante dell’Universo Marvel (lo provano i suoi team-up con l’Uomo Ragno), si può dire lo stesso anche per quello DC. Nel mondo immaginifico di Superman, Batman e compagnia esiste infatti un mostro di Frankenstein ma la versione DC è meno canonica di quella della Casa delle Idee. Già in epoca pre-reboot si sapeva che il mostro faceva parte di un’organizzazione denominata S.H.A.D.E., dedita al monitoraggio dei superumani e alla lotta contro minacce talmente terrificanti da non poter essere rivelate all’opinione pubblica. Obbedendo alle direttive dell’enigmatico Padre Tempo, Frankenstein agiva alla stregua di un supereroe o di un agente segreto.
Ma ora ci troviamo nel reboot e la DC ha varato un comic-book dal titolo Frankenstein Agent of S.H.A.D.E., affidando i testi a Jeff Lemire che sta diventando uno degli autori di punta della casa editrice. Ma le cose sono cambiate. Innanzitutto Padre Tempo, che afferma di essere immortale e occupa vari corpi, attualmente risiede in quello di una ragazzina. Inoltre, l’agenzia si avvale della consulenza scientifica di uno storico giustiziere DC, Ray Palmer, alias Atom. È Palmer, infatti, che ha rimpicciolito il quartier generale dello S.H.A.D.E., creando una città miniaturizzata e futuribile che funge da nascondiglio e da residenza degli agenti.
Frankenstein è coadiuvato da un team, il Creature Commando. Si tratta in realtà della nuova formazione di una squadra preesistente che include l’ex moglie del nostro eroe, Lady Frankenstein; Mazursky, una donna anfibia; Griffith, un licantropo; Velcoro, un vampiro; e Khalis, una mummia; character che sembrano usciti da un film di serie b e gli stilemi di una certa cinematografia trash sono evidenti nell’impostazione delle story-line. Va da sé che il serial è inserito nel DCU propriamente detto e in questi primi sette numeri della serie appaiono Maxwell Lord, il Generale Steel e O.M.A.C. (nella sequenza dello scontro tra Frankie e quest’ultimo Lemire si fa aiutare ai testi da Dan DiDio). La squadra dovrà affrontare mostri agghiaccianti, un pianeta senziente e villains che fanno pensare più alla fantascienza cyberpunk che all’horror in senso stretto.
Le premesse sembrano interessanti. Tuttavia, ho molte perplessità. Lemire non ha fatto un pessimo lavoro ma non sono nemmeno riuscito a farmi intrigare dalla trama. Il prodotto è commerciale e si rivolge a un pubblico di lettori che cercano solo l’azione non stop e infatti abbondano lotte senza esclusione di colpi, esplosioni, stragi, inseguimenti; ci troviamo insomma in un tipico contesto ‘slugfest’ e la delineazione psicologica dei character è assente. Lemire cerca di rendere accettabile il tutto con un’incessante ironia, specie nei dialoghi, ma ha fatto di meglio in altre occasioni.
La parte grafica è ciò che mi spinge a dare comunque la sufficienza a Frankenstein Agent of S.H.A.D.E. Il penciler è l’italiano Alberto Ponticelli che aveva già conquistato i fan USA con Unknown Soldier della Vertigo. Devo ammettere che Alberto non è mai stato uno dei miei disegnatori preferiti ma qui ha svolto un lavoro eccellente, riuscendo a rappresentare in modo efficace la mostruosità dei protagonisti, l’oscurità intimidente del quartier generale hi-tech del gruppo, e le ributtanti creature partorite dall’immaginazione di Lemire. E non va trascurata la personalissima costruzione della tavola.
In poche parole, dunque, questo nuova proposta DC mi ha suscitato, ripeto, perplessità. Non è da escludere che le story-line possano diventare più avvincenti in futuro ma almeno per il momento il risultato è interlocutorio. Se cercate una lettura scacciapensieri e sopra le righe, vi potrà forse piacere; ma se da un fumetto vi aspettate qualcosa di più e per motivi di portafoglio siete costretti a fare una scelta oculata degli albi da acquistare, è bene risparmiare.