Il Giro del Mondo in 80 Giorni – Recensione Tunué

Pubblicato il 15 Marzo 2013 alle 11:00

Tunué propone l’adattamento fumettistico di uno dei romanzi più noti del grande Jules Verne: Il Giro del Mondo in 80 Giorni! Seguite le rocambolesche vicissitudini di Phileas Fogg, il suo maggiordomo Passepartout e altri personaggi raccontate da Dauvillier e disegnate da Soleilhac!

Il Giro del Mondo in 80 Giorni

Autori: Loic Dauvillier (testi), Aude Soleilhac (disegni)

Casa Editrice: Tunué

Genere: Avventuroso

Provenienza: Francia

Prezzo: € 16,90, 19,5 x 27, pp. 144, col.

Data di pubblicazione: ottobre 2012


Jules Verne può essere ritenuto uno dei padri della fantascienza e della narrativa popolare propriamente dette poiché fa parte di quella schiera di scrittori che ebbero la capacità di avvincere un numero enorme di lettori con romanzi spesso pubblicati a puntate nelle cosiddette riviste d’appendice e contrassegnati da continui colpi di scena e intrecci complessi e articolati degni di un’odierna soap-opera. In un certo qual modo, con Verne (e non solo con lui) nasce un’industria letteraria che, pur rivolgendosi a un pubblico non composto da intellettuali raffinati, produsse opere che non furono prive di valore letterario.

Il Giro del Mondo in 80 Giorni è forse il lavoro più noto e amato di Verne e la story-line si presta indubbiamente ad essere adattata in forma fumettistica. Ci hanno pensato Loic Dauvillier e Aude Soleilhac che con abilità sono stati in grado di narrare le vicende (e non sono poche) riguardanti il bizzarro Phileas Fogg, il suo maggiordomo Passepartout e altri strampalati personaggi. Il ritmo della story-line è veloce e sincopato e questo è uno degli elementi fondamentali della trama.

Trama che ruota intorno al concetto basilare dello scorrere del tempo. Phileas Fogg, gentleman britannico, fa una scommessa con i componenti del Reform Club, associazione alla quale appartiene, e cioè quella di riuscire a compiere il giro del mondo nell’arco di ottanta giorni. L’impresa è da tutti considerata impossibile ma l’uomo si intestardisce, facendosi assistere dal francese Passepartout, da poco al suo servizio. E questo è solo il principio di una serie incredibili di peripezie ambientate in svariati luoghi del pianeta e che coinvolgono infidi investigatori (a un certo punto Fogg è ritenuto erroneamente colpevole di un furto), adoratori della dea Kalì, indiani aggressivi, avventurieri, splendide ragazze implicate in situazioni rischiose e così via.

Quando Verne concepì il romanzo, l’occidente andava incontro a molte trasformazioni che contribuivano a rendere più frenetica l’esistenza quotidiana. La finanza, l’economia, l’industria iniziavano a prendere il sopravvento nella società e di conseguenza il tempo era denaro. Ecco perché tale elemento è preponderante nella storia: Fogg si affretta in continuazione e così Passepartout e gli altri, in una sequela di inseguimenti e fughe, così come tutti oggi si affrettano, giorno dopo giorno, per tirare avanti. E Dauviliier rende bene l’idea impostando una sceneggiatura scorrevole e fluida che ha il merito di avvincere sin dalla prima pagina.

Anche il disegnatore Aude Soleilhac è consapevole dell’importanza del tempo e della velocità e basta prendere in considerazione le immagini ricorrenti dell’orologio e del ticchettio delle lancette o le incisive tavole mute che fanno affidamento sulla forza delle illustrazioni e sulla dinamicità dei movimenti per capirlo. In effetti, la cineticità dello story-telling è uno degli aspetti che più mi hanno colpito del volume.

Il tratto di Solelihac ha un’impostazione tipicamente bd ma non è realistico, pur non scadendo in eccessi cartoon: le figure hanno quindi questa caratterizzazione che però contrasta piacevolmente con l’accuratezza naturalistica degli sfondi.

È evidente nelle ambientazioni indiane, per esempio, o in quelle tipicamente europee e americane che sono peraltro valorizzate da una colorazione proteiforme. In alcune tavole prevalgono tonalità calde e rassicuranti, in altre quelle tenui e quasi sfumate, e anche da questo punto di vista Il Giro del Mondo in 80 Giorni è un lavoro riuscito che potrà piacere agli estimatori dei fumetti di area francofona e agli amanti dell’avventura di impostazione classica, priva di complicazioni e intellettualismi di sorta. Va infine segnalata l’ottima qualità di stampa dell’edizione Tunué.


Voto: 7

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