Colorazione e assenza di Groucho, quante polemiche su Dylan Dog Collezione storica a colori

Pubblicato il 25 Febbraio 2013 alle 16:00

Il primo numero di Dylan Dog – Collezione Storica a Colori è da poco giunto nelle edicole, ma in rete ha già suscitato numerose polemiche, che spaziano dalla colorazione al rispetto per la serie di Tiziano Sclavi.

Fin dalla sua uscita, il primo numero della Collezione Storica di Dylan Dog non ha mancato di dividere i lettori.

C’è chi è soddisfatto della colorazione ed entusiasta per la ristampa, chi sostiene che si poteva fare di meglio con i colori. Ad altri ancora, invece, la colorazione del volume inaugurale della nuova collana di Repubblica e l’Espresso proprio non va giù.

E ovviamente i paragoni con il Dylan Dog Color Fest, il semestrale tutto a colori dedicato all’Inquilino di Craven Road, si sprecano. Meglio? Peggio?

Una pagina colorata dalla pagina ufficiale di Bruno Brindisi

Se poi ci aggiungiamo quelli che vedono un po’ un controsenso in un’edizione storica colorata, si capisce bene quale varietà di pareri ci sia sulla nuova iniziativa editoriale con l’Indagatore dell’Incubo come protagonista.

Chi condivide il pensiero di chi sosteneva che, nel bene o nel male, l’importante è parlarne, non farà fatica a pronosticar successo per la Storica di Dylan, viste e considerate anche le perplessità di molti circa le tempistiche e la durata dell’attività promozionale.

Del resto, altre polemiche sull’iniziativa erano già sorte sull’illustrazione con la quale Repubblica e l’Espresso avevano presentato la collana: una rielaborazione del frontespizio che accompagna le uscite in edicola di Dylan Dog, nel quale è raffigurato il Nostro che procede insieme a Groucho e a innumerevoli mostri alle loro spalle.

Ebbene, nell’immagine per la Storica Groucho è sparito, sostituito da un’altra figura nella stessa sua posa e atteggiamento. La scelta, imputabile probabilmente a questioni di copyright, non è piaciuta ai fan.

Un giro in rete può rendere bene l’idea delle critiche, che spaziano dalla mancanza di rispetto per il personaggio di Tiziano Scalvi fino alla censura. Con corredo di minacce di boicottaggio, ovvio.

Evidentemente chi ha levato gli scudi contro la scomparsa di Groucho deve aver creduto che il misterioso collaboratore dell’Old Boy fosse stato tagliato fuori da ciascun albo della ristampa. Stiano tranquilli, non è affatto così.

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