Strega Madrina di Jill Thompson – Recensione Bao
Pubblicato il 27 Febbraio 2013 alle 11:30
Arriva un delizioso volume fantasy realizzato da una delle più amate illustratrici di Sandman, la bravissima Jill Thompson! Chi è la Strega Madrina? E cosa ha a che fare con la piccola Hannah Marie e i suoi amici in procinto di festeggiare Halloween? Scopritelo in questo volume targato Bao Publishing!
Strega Madrina
Autore: Jill Thompson (testi e disegni)
Casa Editrice: Bao Publishing
Provenienza: USA
Genere: Fantasy
Prezzo: € 17.00, 18 x 25, pp. 208, col.
Data di pubblicazione: ottobre 2012
I fan di Sandman conoscono Jill Thompson. Fu lei ad illustrare con eleganza una delle story-line più importanti della saga di Morfeo, Season of Mists; e fu sempre lei a realizzare opere imperniate sulle celeberrime creazioni di Neil Gaiman. Ricordo, per esempio, una curiosa versione manga di Death e una graphic novel dedicata agli Endless in stile cartoon. Oppure quella che vedeva come protagonisti i Due Ragazzi Morti Detective.
Le atmosfere fiabesche, oniriche e visionarie, dunque, sono nelle sue corde e coloro che hanno avuto modo di leggere I Segreti di Burden Hill, giusto per citare un altro suo pregevole esito creativo, sanno di cosa sto scrivendo. L’impressione è rafforzata da Strega Madrina, volume Bao che include storie pubblicate negli Stati Uniti da Dark Horse dedicate a una bambina, Hannah Marie, ai suoi amici e a un gruppo di creature di Halloween guidate dalla Strega Madrina del titolo.
A prima vista, la si potrebbe ritenere una lettura infantile ma la poliedricità della Thompson fa di Scary Godmother un’opera trasversale, leggibile a più livelli, semplice nella struttura narrativa ma ricca di spunti di riflessione. L’autrice utilizza gli stilemi della fiaba in maniera personale e le vicende possono essere interpretate come una riflessione sul sense of wonder che caratterizza l’infanzia e che spinge i bambini, con la loro spiccata curiosità, ad esplorare l’ignoto (tema fondamentale di ogni episodio della raccolta). Inoltre, l’insistenza su Halloween e sulle creature tenebrose ad esso associate sono in linea con lo stile di certe pellicole di Tim Burton e basta tale elemento per capire che non abbiamo a che fare con un fumetto banale.
Hannah Marie, dunque, è una carinissima bimba che ama festeggiare Halloween. Ha diversi amici e un cugino, Jimmy, piuttosto dispettoso, che ha il vizio di mettersi nei guai e di dare fastidio agli altri. Per una serie di circostanze, Hannah e la sua comitiva scoprono l’esistenza di una dimensione definita Paurosa, popolata da esseri perfetti per una storia della Famiglia Addams: fantasmi, scheletri parlanti, pipistrelli senzienti, ragazzi vampiro e così via. In poche parole, si tratta degli spettri di Halloween che tuttavia, secondo l’interpretazione della Thompson, non sono malvagi; fanno anzi amicizia con Hannah e tentano di risolvere i problemi provocati dal pestifero Jimmy. E la Strega Madrina, fattucchiera simpatica e affettuosa, gioca un ruolo importante nelle story-line.
La Thompson narra cinque episodi con brio e vivacità, sempre con un senso dell’umorismo che rende leggera e piacevole la lettura. I testi risentono delle convenzioni delle favole e a volte l’autrice usa le rime, collegandosi alle nursery rhymes anglosassoni, con spirito lievemente gotico, dimostrando indubbie doti di scrittura. Ma dobbiamo tenere presente che la Thompson è anche e soprattutto un’illustratrice e dal punto di vista grafico il libro merita davvero di essere preso in considerazione.
Il tratto non è realistico ed è evidente l’influenza dei cartoon e delle illustrazioni favolistiche; ma gli sfondi e molte tavole a tutta pagina (ricche di immagini e di particolari dettagliati: alberi contorti, case spettrali immerse nell’oscurità, gufi, branchi di lupi e così via) fanno pensare all’horror e all’estetica dark e sono impreziosite da suggestivi contributi pittorici che rendono visivamente esaltante il lavoro. Un altro merito della Thompson è stato quello di aver caratterizzato con maestria i personaggi e di essere riuscita ad esprimerne le emozioni con abilità.
È sufficiente osservare Hannah Marie che evoca la tenera ingenuità di una bambina o le smorfie di Jimmy che fanno subito intuire la sua natura essenzialmente capricciosa e fastidiosa. E le creature, d’altro canto, pur nella loro mostruosità, esprimono allegria. In poche parole, Strega Madrina è una valida prova d’autore e merita un tentativo.