Liar Game di Shinobu Kaitani – Recensione JPOP
Pubblicato il 20 Febbraio 2013 alle 08:48
Arriva in Italia l’atteso seinen psicologico di Shinobu Kaitani, già fenomeno di culto in Giappone.
Liar Game
Autore: Shinobu Kaitani
Casa editrice: JPOP
Provenienza: Giappone, 2005
Target e Genere: seinen, psicologico, game
Prezzo: 5,90 €, 12×18 cm, pp. 218, b/n + col.
Data di pubblicazione: 2012
Dopo l’annuncio di alcuni anni fa dell’acquisizione dei diritti da parte di Planeta DeAgostini, cui però conseguì il silenzio sulla sua pubblicazione, l’anno scorso la casa editrice milanese J-Pop ne annunciò la presa a carico e il primo numero fu lanciato in occasione del Lucca Comics and Games 2012, accompagnato da un concorso flash a tema indetto dalla stessa J-Pop.
Il primo volume presenta l’antefatto e dà un assaggio di ciò che caratterizzerà lo sviluppo successivo della trama: l’onesta Nao Kanzaki, la protagonista femminile del manga, riceve da un anonimo “ufficio” l’invito a partecipare a un gioco bizzarro, il Liar Game: in palio c’è la possibilità di vincere una consistente cifra in denaro, a patto che si seguano le regole del gioco. Involontariamente e ingenuamente, Nao si ritrova coinvolta in questa situazione, da cui si rivelerà difficile uscirne e la cui parola d’ordine è “saper mentire”: la menzogna è la chiave per una vittoria certa, concetto che sfugge completamente alla pura sincerità di Nao. La ragazza viene però a conoscenza di Shinichi Akiyama, un truffatore appena rilasciato dopo 3 anni di prigionia, e le circostanze portano i due a collaborare per poter passare il primo degli innumerevoli round che li attenderà il Liar Game.
Vi aspetta una storia dalle forti tinte psicologiche e personaggi dalle personalità ben delineate e dalla caratterizzazione eccelsa. Shinobu Kaitani è uno straordinario autore del genere: in patria è noto anche per One Outs, manga sul baseball sempre caratterizzato dalla preponderanza del fattore psicologico, da cui la Madhouse ha tratto un anime da 25 episodi. Liar Game invece ha alle spalle due trasposizioni in drama di grande successo e due film.
Il disegno è chiaro dal tratto molto pulito. Le espressioni dei personaggi, che possono sembrare esagerate, sono segnali di una maggior tendenza a caratterizzarli sotto il profilo interiore: le bocche esageratamente spalancate dal terrore o dalla malignità, così come gli sguardi “stralunati” sono dei chiari esempi.
La qualità dell’edizione J-pop è la stessa a cui ormai abitua i lettori da anni, sempre molto curata e con un buon rapporto qualità/prezzo: chissà se nelle loro intenzioni ci sia la volontà di portare anche le storie autoconclusive legate a Liar Game – “Liar Game – Roots of A” e “Roots of A #2”.
In conlcusione, la lettura di Liar Game è fortemente consigliata a chi cerca un ottimo seinen che tenga incollati dalla prima all’ultima pagina, e per chi ama i ragionamenti ingegnosi scaturiti dall’osservazione del comportamento umano.
Voto: 8