Recensione 3200 – Free Books
Pubblicato il 14 Luglio 2010 alle 10:41
Autori: Manfredi Toraldo (testi), Francesco Lo Storto (disegni).
Casa editrice: Free Books.
Provenienza: Italia.
Prezzo: 13,00 Euro.
Note: 64 pagine, b/n, cartonato, formato 20×27.
“2700” è stata una piccola serie culto degli Anni ’90, ideata da Manfredi Toraldo e disegnata inizialmente da Ugo Verdi, pubblicato sotto diverse etichette (prima l’Editore Antropos, poi Piuma Blu e infine Orione), che vide la luce dal 1994 al 2002 in formato simil bonelli, inizialmente in brossurati da 96 pagine e poi in spillati da 32 (oltre a diversi speciali di cui uno in grande formato).
Ambientata in un remoto futuro, il 2700 appunto, una nuova civiltà è sorta al posto della nostra dopo un immane cataclisma (come riproposto in uno specchietto introduttivo presente in ogni albo), una sorta di medioevo tecnologico dove la scoperta di una nuova forma di energia scatena una serie di conflitti, che vedono come protagonisti giganteschi automi; i cosiddetti Gering, che possono essere pilotati solo da un uomo (master) e una donna (detta made) assieme, diventano il simbolo del potere della gerarchia al comando, ovvero una società basata essenzialmente su un delicato equilibrio tra maschi (a capo della nobiltà) e femmine (governanti la chiesa del tempo, la Chiesa Universale delle Made).
Tutto questo fino alla nascita dei primi essere umani “mutati” proprio dall’uso dei cristalli in grado di muovere questi colossi, ovvero i “fanti”, capaci di pilotarli autonomamente; la nascita di questo “terzo polo”, genera una reazione violenta dello status quo, che ne inizia lo sterminio fondando una sorta di nuova Inquisizione.
In questo articolato e interessante contesto, le vicende vedono come protagonisti proprio un fante, chiamato Ariel, e due suoi compagni di nome Behemoth (dall’oscuro passato) e Abner (vittima di misteriosi esperimenti), in lotta contro questo mondo ostile che li perseguita.
La travagliata vita editoriale di questo titolo è stata comunque ricca di soddisfazioni, tanto da garantire a una pubblicazione inizialmente di nicchia, di arrivare anche al pubblico delle edicole nazionali e di creare un certo seguito di appassionati; incomprensioni interne tra gli autori però, hanno portato il progetto ad una prematura conclusione, dopo una lunga serie di piccoli speciali, conclusione nelle intenzioni dell’autore non proprio definitiva, ma riguardante un ipotetico primo ciclo di vicende.
Questo “3200” dovrebbe esserne quindi il seguito (come suggerito in quarta di copertina), ma è troppo breve per essere qualcosa di più di una piccola incursione in questo magico mondo, che forse alla fine lascerà più delusi che contenti i vecchi fans e più straniti che incuriositi i nuovi lettori; il volume raccoglie le tre parti già uscite sulla rivista BrandNew! sempre della Free Books, in versione riveduta e corretta e con l’aggiunta di un racconto in prosa con alcune illustrazioni, dedicate a uno dei personaggi della nuova vicenda.
Nonostante un apparato redazionale pari a zero, grave mancanza per un’opera che avrebbe all’opposto meritato di essere inquadrata con dovizia di particolari, restano per fortuna lo specchietto introduttivo comune a tutte le precedenti uscite, aggiornato alla nuova epoca, e una manciata di righe utili a capire a grandi linee la trama in oggetto, messi sul retro del volume; a questo va aggiunto il dialogo iniziale di uno dei protagonisti, il “gerofante” Meliòth, a capo del nuovo Impero dei Fanti, che per fortuna ripercorre tutte le vicende salienti necessarie per capire dove ci troviamo e con chi abbiamo a che fare.
Cinquecento anni dopo, i fanti hanno finalmente ottenuto il loro riconoscimento, grazie alla lotta di Ariel, che ha fondato una loro nazione nei due territori (della manciata che formavano la geopolitica intravista nel 2700), conquistati dalla sua battaglia; alla fondazione di un paese è seguita quella di una Chiesa, chiamata Tutelare, ovviamente in contrapposizione a quella delle Made.
La vicenda prende l’avvio con la spinosa questione di una spia catturata, Nankir, appartenente proprio alla Chiesa avversaria, colpevole di aver ucciso uno degli uomini migliori del nuovo impero dei fanti, Munkar, durante una missione di spionaggio, e per questo condannata a morte; le cose però non stanno così, anche se purtroppo la condanna capitale sembra inevitabile, ne scaturisce una storia che è sostanzialmente una critica della pena di morte, segnata dalle numerose riflessioni interiori dei diversi personaggi coinvolti, sul ruolo della fede, della legge e dello stato (e anche dell’amore se vogliamo), sullo sfondo di questo futuro affascinante, così antico e moderno assieme (che deve molto al Ciclo di Darkover, 25 romanzi e diverse antologie di genere fantascientifico e fantasy, ideato da Marion Zimmer Bradley nella metà degli Anni ‘50 e al manga ancora inedito in Italia del famosissimo “The Five Star Stories”).
Purtroppo, come già anticipato, le poche note scarne disseminate nel volume consentono una lettura abbastanza comprensibile, ma non possono rendere la complessità e la ricchezza di tutta l’opera, la cui ambientazione ad esempio rimane affascinante ma decisamente sfumata sullo sfondo, potendo risultare a tratti anche straniante, piuttosto che avvincente, soprattutto per chi non ha mai letto nulla della serie precedente o ormai se l’è dimenticata (anche solo in parte) dopo tutti questi anni.
Buona la stampa nelle parti in b/n, grazie al quale si evitano i diversi fuori registro del colore rilevati negli altri volumi della Free Books, ma in alcuni punti le tavole sembrano riprodotte da scansioni venute male o in b/n pur essendo colorate, con un effetto estetico non molto gradevole; nel complesso comunque edizione abbastanza buona, ma un apparato redazionale migliore era più auspicabile, così come l’intero universo di 2700-3200 meriterebbe un nuovo rilancio editoriale in grado di svilupparne appieno le enormi potenzialità.
Voto: 7 e 1/2.