Birds of Prey n. 3 – Recensione
Pubblicato il 9 Febbraio 2013 alle 09:00
Ritornano le Birds of Prey con il terzo volume della loro serie! Stavolta il gruppo femminile sarà coinvolto nelle macchinazioni della Corte dei Gufi e inoltre si scoprirà la verità sulle finalità della letale Poison Ivy in una story-line ricca di colpi di scena!
Birds of Prey n. 3
Autori: Duane Swierczynski (testi), Travel Foreman, Timothy Green II, Cliff Richards (disegni)
Casa Editrice: RW-Lion
Provenienza: USA
Genere: Supereroi
Prezzo: € 9,95, 16,8 x 25,6, pp. 96, col.
Data di pubblicazione: gennaio 2013
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Tra i comic-book della Bat-family, Birds of Prey è a mio avviso uno dei più interessanti, al pari di Batwoman e Red Hood & The Outlaws. Intendiamoci, le avventure del team femminile guidato da Black Canary non sono rivoluzionarie ma lo scrittore Duane Swierczynski ha imbastito sin dal principio story-line divertenti. Ciò che mi ha colpito è il riuscito amalgama di azione e umorismo (quest’ultimo rappresentato soprattutto dall’avvenente Starling, personaggio inventato dall’autore) e i numerosi intrighi e misteri che caratterizzano le trame.
In questo terzo tp che include i nn. 9-12 della testata originale la situazione delle singolari anti-eroine si complica. Innanzitutto le Birds of Prey si faranno coinvolgere, al pari di altri vigilanti di Gotham City, dalle terribili macchinazioni della Corte dei Gufi e l’episodio che apre il volume fa appunto parte del primo crossover batmaniano del post-reboot. Black Canary e socie dovranno vedersela con un esponente degli Artigli e come è facile intuire le cose non saranno facili. Tra i membri della squadra, comunque, non vige grande cameratismo e la fiducia reciproca latita. Se ne accorge pure lo stesso Batman che ovviamente appare nell’episodio e non manca di polemizzare con la bella Dinah Lance.
Motivo della contesa è l’ambigua Poison Ivy, nemica storica del Cavaliere Oscuro, e attuale componente delle Birds of Prey. Finora Swierczynski non aveva rivelato troppo sul suo conto. Di sicuro la decisione di costei di far parte di un team di giustiziere suscitava in chiunque non poche perplessità, considerato il suo passato criminoso. E anche le compagne di squadra dimostravano di non fidarsi più di tanto di lei, ad eccezione di Black Canary. Lo scrittore aveva lasciato Ivy un po’ ai margini della narrazione, facendo capire che in ogni caso c’era molto da scoprire.
E in questa sequenza l’autore rivela una verità sconvolgente che modificherà gli equilibri interni della squadra. Black Canary, ricercata per l’omicidio di suo marito (e non sappiamo ancora nulla sulla faccenda) e tormentata dalla morte dell’ex alleato Trevor Cahill, in combutta con i Purificatori, scoprirà di essere stata ingannata da Poison Ivy; e Batgirl, Katana e Starling capiranno a loro spese di aver combattuto a fianco di una vera e propria mina vagante: Poison Ivy spiegherà alle attonite compagne quali sono le sue reali motivazioni. Senza spoilerare, specifico solo che la donna pianta è ansiosa di proteggere il mondo, benché in maniera discutibile.
Se fino a questo momento Birds of Prey si svolgeva a Gotham City, nell’attuale story-line l’azione è ambientata in altri luoghi del pianeta, sempre a causa di Poison Ivy che di colpo diventa il perno narrativo delle trame. Pur narrando una vicenda di intrattenimento, Swierczynski, tra una lotta e l’altra, affronta tematiche legate all’ecologismo e alla mancanza di scrupoli delle multinazionali, scrivendo testi efficaci e dialoghi spassosi come non mai. Il serial quindi si conferma come un valido prodotto scacciapensieri e si rivolge agli estimatori delle saghe supereroiche con elementi da spy stories e delle super eroine sexy e discinte stile Image anni novanta.
È naturale pensarlo prendendo in considerazione l’aspetto grafico. I penciler Travel Foreman, che in un episodio è coadiuvato da Timothy Green II, e di Cliff Richards fanno venire in mente proprio certe produzioni della casa editrice di Todd McFarlane imperniate su eroine provocanti e violente. I due fanno un buon lavoro, specialmente Richards, e nel complesso il livello è accettabile ma devo ammettere che preferivo lo stile di Jesus Saiz e Javier Pina che avevano illustrato i volumi precedenti e il cui tratto elegante, fluido e lezioso, risultava senz’altro più appropriato per la rappresentazione ‘fisica’ delle Birds of Prey. In ogni caso, questa terza uscita si conferma piacevole e a mio parere le Birds of Prey vanno tenute d’occhio.