Before Watchmen: Rorschach n. 1 – Recensione

Pubblicato il 30 Gennaio 2013 alle 09:50

Il controverso progetto Before Watchmen continua e ora arriva la miniserie dedicata all’inquietante Rorschach protagonista di una violenta saga dai sconvolgenti toni noir realizzata da fenomenale duo di Joker: Brian Azzarello e Lee Bermejo!

Before Watchmen: Rorschach n. 1

Autori: Brian Azzarello, Len Wein (testi), Lee Bermejo, John Higgins (disegni)

Casa Editrice: RW-Lion

Provenienza: USA

Genere: Supereroi

Prezzo: € 2,50, 16,8 x 25.6, pp. 32, col.

Data di pubblicazione: gennaio 2013

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Malgrado le feroci polemiche di sua maestà Alan Moore e di una parte dei lettori, bisogna ammettere che il controverso e discusso progetto Before Watchmen si sta dimostrando riuscito. Gli autori coinvolti nella realizzazione di miniserie imperniate sui vigilanti creati dal Magus e da Dave Gibbons, infatti, non si sono posti l’obiettivo di proporre comics che possano essere messi sullo stesso piano di quel capolavoro indiscusso che è Watchmen. Hanno invece deciso di fare un omaggio, sentito e rispettoso, a un fumetto e a un universo narrativo che hanno cambiato radicalmente il modo di intendere i supereroi e in generale la letteratura disegnata.

Le storie, ambientate nel passato di Nite Owl, Silk Spectre e compagnia, sono godibili e in particolare Darwyn Cooke e Brian Azzarello stanno delineando trame intriganti e non banali. Il mitico scrittore di 100 Bullets e altre pietre miliari noir stava già deliziando i lettori con le vicissitudini del Comico ma ora è la volta di un’altra mini da lui scritta che vede come protagonista un character perfetto per le atmosfere hard-boiled: il terribile Rorschach.

Tutti i fan di Watchmen sanno bene che la maxiserie si apriva proprio con Rorschach e i suoi monologhi schizoidi e allucinanti introducevano i lettori nel complesso mondo distopico immaginato da Alan Moore. Brian apre la storia cercando di imitare il tono usato dal vigilante nei suoi diari e riesce ad incuriosire sin dal principio. Rorschach, alias Walter Kovacs, era uno dei character più angoscianti di Watchmen: violento, psicopatico, tormentato dai traumi provocati da un’infanzia degradata, ossessionato da un moralismo di stampo quasi fondamentalista, si rivelò cruciale e Azzarello ce lo presenta nel 1977, otto anni prima degli eventi della maxiserie.

Il giustiziere mascherato è temuto dal mondo criminale e agisce in maniera fredda e spietata contro coloro che rappresentano il marciume. Tormentato dal ricordo della madre prostituta, Rorschach si aggira nei quartieri a luci rosse, simili a quelli di ‘Taxi Driver’ di Scorsese, come una specie di Travis Bickle supereroico. L’inizio è fulminante: in un vicolo viene scoperto il cadavere nudo di una ragazza con versi deliranti incisi sulla sua pelle. C’è un serial killer in circolazione, denominato il Bardo (sarà un ironico sfottò rivolto al signor Moore?), e si intuisce che le strade dell’assassino e del vigilante prima o poi si incroceranno. L’avvio della saga è ambientato in uno squallido sexy shop ed è subito all’insegna della pornografia, della droga e dell’efferatezza.

Azzarello introduce poi un villain dalle fattezze mostruose che sembra richiamare cattivi Marvel sul genere di Mosaico o di Lapide e non mancheranno azione e tensione in una trama che si preannuncia intensa. Come ho scritto, Azzarello cerca di imitare in parte lo stile di Moore nelle didascalie ma i dialoghi sono secchi e di impostazione hard-boiled e fanno pensare a 100 Bullets e inoltre gioca con elementi che ovviamente fanno riferimento all’opera di Alan come, per esempio, il locale Gunga Diner.

Se i testi sono di buon livello, si può affermare lo stesso per i disegni e non potrebbe essere diversamente dal momento che il penciler è Lee Bermejo che aveva già collaborato con Brian negli splendidi one-shot dedicati al Joker e a Lex Luthor. Qui il suo stile è meno ipereallista del consueto ma l’artista rende in modo egregio i toni dark della storia, enfatizzati dai colori tenebrosi dell’ottima Barbara Ciardo. La rappresentazione dei bassifondi, dei locali malfamati, dei vicoli luridi e bui è sopraffina e nelle sue mani Rorschach risulta intimidente come non mai e i criminali evocano una perversione sconcertante. Insomma, la serie non va trascurata così come in definitiva non va trascurato l’intero progetto Before Watchmen. Anche in questo caso, in appendice all’albo c’è una puntata del serial piratesco del Corsaro Cremisi scritto da Len Wein e disegnato da John Higgins. Pure Len Wein si diverte a mimare parzialmente Moore con il lirismo dei testi mentre il certosino Higgins si concede qualche esperimento pseudo-pittorico. Vanno segnalate inoltre due stupende pin-up firmate da Jim Lee e dal leggendario e psichedelico Jim Steranko.


Voto: 8

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