Grifter n. 1 – Recensione
Pubblicato il 26 Gennaio 2013 alle 08:00
Torna Cole Cash, alias Grifter, l’aggressivo avventuriero ideato da Jim Lee in una nuova serie ambientata nel DC Universe del reboot! Seguite le vicissitudini del violento anti-eroe alle prese con l’invasione dei terribili Daemoniti!
Grifter n. 1
Autori: Nathan Edmonson (testi), Cafu, Scott Clarke, Daniel G. Sampere (matite)
Casa Editrice: RW-Lion
Genere: Supereroi
Provenienza: USA
Prezzo: € 15,95, 16,8 x 25,6, pp. 160, col.
Data di pubblicazione: novembre 2012
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Quando l’etichetta Wildstorm di Jim Lee entrò a far parte del gruppo DC i lettori si abituarono a vedere i character ideati dal penciler coreano nei vari albi dell’etichetta statunitense e fu subito chiarito che costoro agivano in una delle tante terre del Multiverso. Poco prima del reboot, tuttavia, la linea Wildstorm fu chiusa ma Lee dichiarò che alcuni di questi personaggi sarebbero riapparsi. È stato infatti il caso del team Stormwatch che con una differente formazione è protagonista di un interessante serial scritto inizialmente da Paul Cornell e attualmente nelle mani di Peter Milligan; oppure di altri eroi come il violento Cole Cash, alias Grifter.
RW-Lion propone i primi otto numeri del suo nuovo comic-book nel terzo volume della collana DC Edge, dedicata a personaggi più aggressivi e sopra le righe. Effettivamente Grifter ha molte caratteristiche che lo rendono più un anti-eroe che un giustiziere senza macchia e senza paura, benché non sia privo di un suo peculiare codice d’onore. All’inizio della story-line è ufficialmente ricercato in quanto truffatore. Inoltre su di lui pendono le accuse di aggressione a mano armata, possesso illegale di armi da fuoco, danneggiamento di proprietà, resistenza a pubblico ufficiale, furto d’auto, incendio doloso e addirittura omicidio. Come si può intuire, quindi, Cole non è un tipo qualsiasi.
Ma quali sono i motivi di un simile comportamento? Tutto sembra ruotare intorno a una terribile invasione da parte dei Daemoniti, terribili extraterrestri inventati da Jim Lee nei primi anni novanta, e che per motivi complicati si sono infiltrati in diversi settori della società terrestre, a cominciare da quelli militari e governativi. Per una serie di circostanze costoro iniziano a dare una caccia spietata a Grifter e la trama è ricca di inseguimenti, esplosioni, omicidi, trappole mortali, in linea con la tradizione di un certo cinema d’azione statunitense influenzato da stilemi sci-fi. Un ruolo importante lo gioca l’affascinante Gretchen che ha un forte legame con Grifter ed è l’unica in possesso di una conoscenza, seppur vaga, delle macchinazioni dei Daemoniti.
Grifter è un comic-book sicuramente commerciale che strizza l’occhio a quel pubblico di lettori che ama le storie contrassegnate da un ritmo veloce e adrenalinico senza complicazioni e intellettualismi ma da questo punto di vista è ben realizzato. Lo scrittore Nathan Edmonson svolge un buon lavoro, realizzando un prodotto di intrattenimento e giocando abilmente con la suspense e i misteri da spy stories. Varia spesso le ambientazioni, da New Orleans a Seattle, e inserisce Cole nel DCU propriamente detto facendolo scontrare con Freccia Verde, per esempio, o con Midnighter nella suggestiva sequenza finale situata in Himalaya. I testi sono ben impostati e i dialoghi risultano vivaci e graffianti.
Anche la parte grafica è valida. I bravi Cafu e Daniel G. Sampere si dimostrano efficaci e funzionali ma è il grande Scott Clarke a svolgere davvero un lavoro sopraffino. Il suo stile che a volte si avvicina a esiti quasi iperrealisti è perfetto per le sequenze sincopate della trama e si distingue anche per il lay-out che conferisce al testo un senso di velocità spiazzante. Vanno segnalati pure i colori di Andrew Dalhouse che contribuiscono a rendere ulteriormente intriganti le situazioni narrative immaginate da Edmonson e i disegni dei penciler coinvolti.
Nel complesso, posso affermare che Grifter non è un fumetto rivoluzionario e innovativo ma c’è qualità e le premesse sono sicuramente promettenti e il serial potrebbe, almeno potenzialmente, riservare grosse sorprese in futuro. Perciò, a mio avviso il tp vale un tentativo e potrà piacere agli estimatori dei comics dall’impostazione all action.