Sky Doll Decade – Barbucci/Canepa – Recensione
Pubblicato il 11 Gennaio 2013 alle 10:22
La Bao porta in Italia la raccolta Soleil uscita un paio d’anni fa in Francia e che celebra una delle più belle serie partorita dal talento della premiata ditta Barbucci/Canepa
Sky Doll Decade
Autori: Alessandro Barbucci, Barbara Canepa (testi e disegni)
Casa Editrice: Bao Publishing
Provenienza: Francia
Genere: Fantascienza/Commedia
Prezzo: € 27,00, pp. 232, colori
Data di pubblicazione: ottobre 2012
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Ci troviamo in una galassia imprecisata dominata da un governo teocratico retto dalla dispotica, capricciosa e ninfomane papessa Lodovica e sostenuto con un uso smaliziato del “quarto potere” attraverso le trasmissioni condotte da Frida Decibel sul canale TriniTeevee (chiara allusione alla trinità cattolica e alla tv).
In questa società fondata su rigidi dogmi, gestiti però da funzionari religiosi più simili a cinici esperti di marketing che a fedeli devoti, la scappatoia al peccato carnale (ipocritamente vietato) è rappresentata dalle sky doll, bamboline sintetiche dalle forme generose dotate di un impianto mnemonico di breve durata di modo dal limitarne la personalità non consentendo la stratificazione dei ricordi.
Tra queste bambole biomeccaniche del sesso spicca la procace Noa dal passato misterioso – vera protagonista della serie ideata dalla coppia formata da Alessandro Barbucci e Barbara Canepa – che decide di ribellarsi a un presente così limitante (lavora nell’astrolavaggio Heaven che assomiglia a un car wash babes, con tanto di gestore/pappone dal nome abbastanza provocatorio) per imbarcarsi in una serie di avventure in compagnia degli emissari papali Roy e Jahu.
A sostenere la trama principale dei tre dei cinque capitoli previsti della saga usciti sino a oggi, sono le figure chiave de il Miracolatore (personaggio ambiguo che opera dietro alle “apparizioni miracolose” di Lodovica, della quale è forzato amante, essendo il reale autore dei prodigi) e soprattutto della papessa Agape, sorella dell’ambiziosa dittatrice Lodovica e apparentemente eliminata da quest’ultima per accentrare il potere spirituale e temporale nelle sue sole mani.
La ricerca di Agape (che incarna l’amore spirituale in opposizione all’amore carnale di Lodovica) e la conseguente guerra religiosa, che oppone i due orientamenti religiosi (Lodovichiani e Agapiani) fanno da sfondo e rappresentano la main story all’interno della quale si articolano le vicende de “La città gialla”, “Aqua” e “La città bianca”: i tre capitoli della saga che vengono raccolti per la prima volta e a due anni dall’uscita oltralpe della strenna per l’editore Soleil.
Sky Doll è l’opera della maturità della premiata ditta Barbucci-Canepa, entrambi genovesi e ambedue usciti dalla fucina/industria dell’Accademia Disney attraverso percorsi diversi: Barbucci – vero “enfant prodige” del fumetto – pur non frequentando mai assiduamente i corsi dell’Accademia, appena ventenne ne diventa uno degli insegnanti, la Canepa – fresca di laurea in architettura e con una lunga esperienza nell’illustrazione per l’infanzia – prosegue e si specializza nella branca dell’illustrazione declinando il suo talento nel color design.
La miscela (esplosiva) di talento e sana follia dei due trentenni produce negli anni novanta uno dei più grandi successi editoriali Disney al di fuori delle property classiche (paperi e topi): il mix di stili e codici (disneyano, manga, americano) apparentemente incompatibili tra loro che risponde al nome di WITCH (quaranta milioni di copie vendute in oltre settanta paesi).
A seguire (e in parallelo con l’elaborazione di Sky Doll), oltre ai primi dolori professionali (la causa contro la stessa Disney per i diritti d’autore sulla serie) un altro best seller nato a fumetti e poi declinato su altri media: Monster Allergy.
In mezzo c’è molto altro (la creazione di Paperino Paperotto, altro grosso successo) e, purtroppo per i tanti lettori delle avventure di Noa & company (che attendono da anni la conclusione della pentalogia), anche dopo questi tre capitoli qui racchiusi: i due autori si sono lanciati in altri progetti (Chops, Lord of Burger e il recentissimo Ekho, le monde miroir per Barbucci, END e la direzione creativa della collana Metamorphose per la Canepa) rimandando di molto l’uscita dei due capitoli conclusivi.
Arriviamo così a questo Sky Doll Decade (ormai abbondantemente superata) che racchiude le tre bedè uscite in Francia tra il 2000 e il 2006 (edite da noi originariamente dalla Vittorio Pavesio Productions) più un breve prologo (Doll’s Factory incluso originariamente in un’art book pubblicato in Francia e in U.S.A. che conteneva anche degli schizzi del primo albo), una sequenza di tavole autoconclusive che ironizzano sulle bambole biomeccaniche (Heaven Dolls) e una galleria di omaggi realizzati, oltre che dal duo, da una serie di artisti italiani e stranieri.
Non ci dilunghiamo più di tanto sulle tre avventure perché vanno lette e assaporate lentamente (e attentamente) tanta la qualità grafica disseminata a piene mani da un provocatorio Barbucci, che gioca con i codici disneyani dei funny animals miscelandoli al manga (come già visto in Witch) e aggiungendovi generose dosi di erotismo, e dalle magie da vera “Miracolatrice” di Barbara Canepa, colorista che ha davvero fatto scuola e che rende ogni tavola del suo concittadino accattivante, ogni personaggio tridimensionale, ogni scenografia credibile pur nella sua fantascientificità.
Sintetizzare in poche parole la qualità e il coinvolgimento emotivo che trasudano dalle tavole di Sky Doll non renderebbe giustizia ad un’opera così curata, così pensata.
La quantità di dettagli disseminati nelle tavole corrispondono ad altrettante strizzatine d’occhio ai lettori più smaliziati: si noti ad esempio la quantità di forme falliche “malamente” mascherate dai due. Difficile non pensare alle polemiche nei confronti della Disney e dei “messaggi subliminali” a carattere prettamente sessuale infilati dagli animatori e grafici malandrini nelle più famose pellicole destinate a grandi e soprattutto piccoli spettatori.
Facendo un veloce ricerca su Youtube avrete modo di gustarvi tutta una serie di esempi in tal senso e quindi tuffarvi nella lettura del trittico di avventure racchiuse in questo Sky Doll Decade, questo atto d’amore dei due genovesi verso le loro molteplici passioni e influenze.
Non nascondiamo che, nonostante la confezione celebrativa (rimiratevi la cover in controluce, fate vagare i polpastrelli sulla superficie cartonata e plastificata e poi ditemi se non scatena in voi strane frenesie feticiste che prima ignoravate di avere) e la cura editoriale profusa dalla Bao (il formato un po’ ridotto delle tavole non compromette affatto la leggibilità del fumetto), avremmo gradito più “Barbucci/Canepa” che illustrazioni omaggio che aggiungono poco o nulla e sono presenti forse in quantità eccessiva.
La mente corre agli sketch e agli storyboards presenti nell’art-book prima citato e al numero speciale con tutte le matite del primo albo (senza inchiostrazione e colorazione oltre che con un finale alternativo): infilare in questa strenna degli estratti di questi “dietro le quinte”, accompagnandoli a un racconto più dettagliato dell’intrigante (e polemica) introduzione al volume, firmata dalla premiata ditta, avrebbe reso più comprensibile al lettore novizio il peso e l’importanza che Sky Doll ebbe all’inizio dell’attuale millennio per il mondo dell’intrattenimento a fumetti.
Diciamola tutta: una simile scelta ci avrebbe non dico fatto dimenticare ma almeno momentaneamente soprassedere sul difetto maggiore di questo corposo volume. Quello di lasciarci col fiato sospeso di fronte ad un’avventura non completa e che da troppi anni attende i suoi due capitoli finali che ci auguriamo di poter leggere presto e veder quindi raccolti nuovamente dalla Bao in una pubblicazione elegante e di qualità come questa.