Black Kiss di Howard Chaykin – Recensione
Pubblicato il 10 Gennaio 2013 alle 09:40
Ritorna una delle opere più discusse e controverse del fumetto americano degli anni ottanta: Black Kiss, capolavoro thriller/erotico del grande Howard Chaykin in una nuova edizione targata Magic Press!
Black Kiss
Autore: Howard Chaykin (testi e disegni)
Casa Editrice: Magic Press
Provenienza: USA
Genere: Noir
Prezzo: € 15,00, 17 x 26, pp. 136, b/n
Data di pubblicazione: novembre 2012
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Durante il Rinascimento Americano degli anni ottanta alcuni cartoonist svecchiarono e innovarono il comicdom con opere tuttora considerate pietre miliari della narrativa disegnata. Tra loro ricordiamo Frank Miller, l’inglese Alan Moore, il pittorico Bill Sienkiewicz, i fratelli Hernandez, Dave Sim e altri. E possiamo aggiungere Howard Chaykin, uno dei talenti più controversi e trasgressivi emersi nel panorama fumettistico di quella indimenticabile stagione creativa.
Chaykin aveva iniziato come assistente dei mostri sacri Gil Kane e Neal Adams e il suo stile era stato influenzato soprattutto dal primo. La sua riuscita rielaborazione del tratto di Kane, appunto, ma anche in parte di John Buscema e Walt Simonson, gli permise di realizzare graphic novels in collaborazione con Michael Moorcock e Samuel R. Delany e di lavorare alla Marvel illustrando i primi episodi di Star Wars e alcuni di Conan The Barbarian.
Tuttavia gli impulsi creativi di Howard erano più appropriati per le nascenti case editrici indipendenti che offrivano maggiore libertà creativa. E fu in ambito indie che Chaykin raggiunse il successo con American Flagg! Il comic-book era uno spiazzante mix di spy story, fantascienza ed erotismo e pubblico e critica furono estasiati non solo dai testi sopra le righe dell’autore ma pure dallo stile di disegno aggressivo, dall’impostazione inventiva del lay-out e dall’uso peculiare delle onomatopee. Tali particolari divennero presto il marchio di fabbrica di Chaykin.
La DC gli affidò le versioni moderne di Shadow e di Blackhawk e non mancarono le polemiche. Nella miniserie dedicata al celebre pilota della Seconda Guerra Mondiale, infatti, Chaykin disegnò una fellatio (appena visibile) e bastò questo per far gridare tanti allo scandalo. Lo spirito pulp, con tutti gli annessi e connessi erotico/sessuali che ne derivavano, erano ormai parte integrante di Howard e perciò quando annunciò l’imminente uscita di un fumetto esplicitamente erotico pochi si stupirono. Si trattò di Black Kiss che Magic Press ripropone in una nuova edizione con una splendida copertina realizzata per l’occasione.
Dire che Black Kiss suscitò un putiferio è un eufemismo. Bisogna considerare che negli Stati Uniti bastava la semplice presenza di un seno nudo in un comic-book per classificarlo come pornografico e oggi la situazione non è che sia troppo cambiata e chiunque leggerà questo capolavoro potrà intuire la portata dell’impatto che ebbe nel mercato americano.
Pubblicato dalla Vortex che stampò tutti gli albi in bustine di cellophane con l’avvertenza For Adults Only è oggi presente nel catalogo Dynamite e si può dire che non ha perso la sua carica eversiva. Definire però Black Kiss erotico o pornografico significherebbe sminuirlo. Il sesso è presente e ha una crudezza e una valenza sadica innegabili. Ma la story-line è articolata e complessa e le atmosfere narrative sono un riuscito amalgama di noir, thriller, hard-boiled e mystery (e non manca, verso la fine, l’horror); per giunta, i dialoghi irriverenti non sfigurerebbero in un film di Quentin Tarantino e da questo punto di vista Chaykin lo anticipò di gran lunga.
Concepito in un intrigante bianco e nero, Black Kiss è stato seminale e Frank Miller che firmò la saga noir di Sin City lo ha tenuto certamente presente. Ma cos’è che racconta Chaykin? La vicenda si svolge in una Los Angeles sporca e degradata che pare uscita da un libro di James Ellroy. Cass Pollack, musicista jazz eroinomane, è braccato dalla mafia e dalla polizia a causa di un omicidio che non ha commesso. Per una serie di circostanze, entra in contatto con Dagmar e Beverly, due splendide prostitute che molti scambiano per gemelle e che gli promettono di aiutarlo in cambio di un favore. Cass dovrà recuperare un film pornografico che fino a poco tempo prima era conservato negli archivi del Vaticano. E non si tratta di un hard-core movie qualsiasi.
Per giunta, Dagmar è un transessuale e Beverly non è ciò che sembra, come si scoprirà nell’ultimo capitolo. Chaykin si sbizzarrisce con incontri sessuali torridi, concentrandosi sui rapporti orali e sulle sodomizzazioni; ma non mancano feticismo, sadomasochismo, stupri, torture, sangue, mutilazioni e, last but not least, il satanismo. Un ruolo importante nella trama lo gioca in effetti una setta satanica dedita alla necrofilia composta dall’aristocrazia di Hollywood e qui Chaykin forse si ispirò ad Anton LaVey e a Hollywood Babylon di Kenneth Anger. Aggiungiamo poliziotti corrotti e brutali, cardinali amanti delle minorenni e altre amenità e il gioco è fatto.
I testi sono chandleriani, i dialoghi deliziosamente osceni e i disegni eccezionali. Le vignette hanno un taglio cinematografico, con l’incisiva alternanza di primi piani e ‘scene’ a tutto campo abbellite da dettagli e influssi grafici che ricordano il design e lo stile delle riviste underground. A distanza di anni, dunque, Black Kiss rimane un gioiello, benché debba chiaramente essere inserito nello spirito del fumetto Made in USA degli eighties. Rispetto ad altre opere contemporanee, però, non è invecchiato ed è un classico che non può mancare nella vostra libreria. Da segnalare, infine, l’ottima qualità dell’edizione Magic Press. Da non perdere.