Spirit World di Jack Kirby – Recensione

Pubblicato il 18 Dicembre 2012 alle 13:04

RW-Lion propone una gemma dimenticata del Re dei comics, l’ineguagliabile Jack Kirby, alle prese con uno dei più coraggiosi e sperimentali progetti creativi della sua leggendaria carriera: Spirit World!

Spirit World

Autori: Jack Kirby, Mark Evanier, Steve Sherman (testi), Jack Kirby, Sergio Aragones (disegni)

Casa Editrice: RW-Lion

Provenienza: USA

Genere: Horror

Prezzo: € 14,95, 16,8 x 25,6, pp. 108, col.

Data di pubblicazione: novembre 2012

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Chiunque si sia avvicinato al fumetto americano non può non aver sentito parlare di Jack Kirby, il leggendario Re dei comics. Al pari di Will Eisner e pochi altri, Jack ha fissato i canoni espressivi e formali della letteratura disegnata a stelle e strisce e anche oggi si può rilevare la sua influenza. Per molti Kirby è sinonimo di Marvel e in effetti è conosciuto, perlomeno al di fuori degli Stati Uniti, per le memorabili storie realizzate insieme a Stan Lee negli anni sessanta.

Ma non sono meno celebri i fumetti ideati nei seventies per la DC. Tuttavia Kirby era un nome di primo piano già molto prima dell’uscita di Fantastic Four e negli anni quaranta aveva tenuto a battesimo, insieme a Joe Simon, Capitan America (e di quel periodo andrebbero pure ricordati la Newsboy Legion, Fighting American, Sandman e numerosi altri character).

Kirby non si era occupato solo di supereroi ma aveva disegnato storie western, horror, romance, sci-fi, lavorando per le principali case editrici dei decenni quaranta/cinquanta. Ma potremmo chiederci: se un lettore oggi volesse leggere qualcosa di suo, tradotto e pubblicato in maniera valida, cosa troverebbe nel mercato nostrano? Panini ha proposto diversi suoi lavori con i Marvel Masterworks e la serie Marvel Collection. Planeta aveva stampato opere made in DC come Demon, Omac e qualcos’altro. Renoir ha in catalogo Silver Star. Bao Publishing farà uscire Il Meglio di Simon & Kirby. Nona Arte propone Sky Masters of the Space Force e RW-Lion si appresta a pubblicare la fondamentale Saga del Quarto Mondo. Ma poi non c’è altro, specie per quanto riguarda il Kirby non supereroico.

 

Ecco perché Spirit World è importante e va preso in considerazione. Quando Jack lasciò la Marvel per dissapori con Stan Lee, andò a lavorare alla concorrente DC e delineò la già citata Saga del Quarto Mondo, inventando personaggi come Mister Miracle, i Nuovi Dei, gli Immortali e il terribile Darkseid che si rivelarono essenziali per l’intero DCU. Però propose serial più anomali come Kamandi e Demon. Spirit World fa parte di questo secondo tipo di progetti, più ambiziosi e meno legati ai supereroi.

Tanti lettori di vecchia data ricorderanno che Kirby nelle avventure dei Fantastici Quattro e di Thor ogni tanto usava collage fotocopiati e inchiostrati che visualizzavano gli incredibili spazi siderali e le ambientazioni aliene partorite dalla fervida immaginazione del Sorridente Stan. Partendo da simili esperimenti visivi, Jack propose alla DC di varare una rivista di formato differente da quello dei comic-book canonici, con una carta migliore e caratterizzata da inserti fotografici misti a disegni: una specie di fusione di fumetto e fotoromanzo, tanto per capirci. Le tematiche dovevano essere più adulte, riguardanti i rapporti tra i sessi e il mutamento dei costumi. La DC approvò il progetto ma l’artista fu sottoposto a varie limitazioni espressive e alla fine Spirit World (questo il titolo del magazine) si trasformò in una testata che presentava storie auto-conclusive dalle atmosfere horror, fantasy e mystery sulla falsariga di ‘Ai Confini della Realtà’.

Furono coinvolti Mark Evanier, massimo esperto di Kirby nonché suo collaboratore; Steve Sherman, l’inchiostratore Mike Royer e Sergio Aragones che contribuì con una breve storia umoristica e Spirit World apparve quindi nelle edicole, senza che la DC facesse molto per promuoverlo. Infatti, il mensile, troppo avanti per l’epoca, si fermò alla prima uscita e le storie che Jack aveva preparato per i numeri successivi furono incluse in albi come Forbidden Tales of Dark Mansion e Weird Mystery Tales.

Il tp include tutto questo materiale e, al di là del fatto che va collocato nel contesto del periodo, è sorprendente notare quanto fosse peculiare la fantasia kyrbiana. Il Re gioca con atmosfere perturbanti e idee stravaganti, assimilabili a certe teorie quantistiche oggi in voga. Ci coinvolge in situazioni macabre e inquietanti: donne che prevedono l’uccisione di Kennedy; case infestate da spettri, in ossequio alla gloriosa tradizione delle ghost stories; vicende sulla reincarnazione o sulle previsioni di Nostradamus; casi di autocombustione e così via. Un personaggio ricorrente è il Dottor Maas, parapsicologo che funge da narratore; ma appaiono anche Destino, che il geniale Neil Gaiman ripescherà su Sandman; e un altro character inventato dal Re, il Segugio Psichico, detective del paranormale che sembra anticipare certi anti-eroi della Vertigo.

In un bianco e nero suggestivo, Kirby disegna tavole spettacolari con lo stile cinetico e rutilante che i suoi fan conoscono e ricorrendo al gigantismo delle figure umane e delle ambientazioni a volte gotiche a volte tecnologiche. Ma non mancano esperimenti fotografici e in questo caso, spesso tramite tavole composte da una sola enorme vignetta, Kirby si avvicina alla pop art e a tratti fa pensare, con i dovuti distinguo, alle illustrazioni psichedeliche di Steranko. Va segnalata l’incredibile sequenza fotografica dell’allucinante rito eseguito da una setta esoterica, modellata su quelle dei vari culti californiani realmente esistenti. Tale sequenza, dal punto di vista visivo, è incredibilmente attuale e dimostra l’indiscutibile talento del Re, soprattutto se pensiamo che fu realizzata in un’epoca in cui la grafica digitale nemmeno esisteva!

Spirit World è un gioiello che non può mancare nella collezione di un appassionato di Kirby e può essere un valido biglietto da visita per coloro che ancora non hanno avuto modo di approfondire la conoscenza di un autore immortale. Da provare.


Voto: 8

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