Lanterne Rosse n. 1 – Recensione

Pubblicato il 15 Dicembre 2012 alle 09:26

Il reboot DC continua ed è il turno della serie dedicata alle temibili Lanterne Rosse, il team guidato dal terribile Atrocitus! Cosa succede al portatore dell’anello dell’ira alle prese con un enigma collegato al malvagio Krona? Ce lo rivela il visionario Peter Milligan!

Lanterne Rosse n. 1

Autori: Peter Milligan (testi), Ed Benes (disegni)

Casa Editrice: RW-Lion

Provenienza: USA

Genere: Supereroi

Prezzo: €14,95, 16,8 x 25,6, pp. 160, col.

Data di pubblicazione: novembre 2012


Negli ultimi anni la testata di Lanterna Verde ha ottenuto notevole successo di pubblico e di critica grazie al bravo Geoff Johns, uno degli autori di punta della DC. Lo sceneggiatore, oltre a concentrarsi su Hal Jordan, ha introdotto molti personaggi che in diverse story-line hanno giocato un ruolo importante. E tra costoro va segnalato il terribile Atrocitus.

Come gli utenti sanno, gli anelli del potere sono collegati a specifiche emozioni. E la rabbia è rappresentata dagli anelli rossi che conferiscono particolari doti a coloro che li indossano. Johns aveva chiarito che nel Multiverso non esisteva solo il Corpo delle Lanterne Verdi ma c’erano altri corpi legati ai differenti anelli del potere. Le Lanterne Rosse, quindi, simboleggiavano l’odio.

E nell’ambito del reboot la DC ha deciso di proporre Red Lanterns che come è facile intuire è imperniato su Atrocitus e su una squadra di esseri provenienti da vari settori del cosmo, dotati di un anello rosso e in possesso di un furioso istinto omicida. Se varando i comic-book di Lanterna Verde e compagni la DC ha preso un’iniziativa prevedibile, non è scontato leggere un mensile dedicato a tali character.

A scriverlo è stato chiamato l’inglese Peter Milligan, uno degli autori più anti-convenzionali del comicdom, e chiunque abbia letto Shade The Changing Man, Enigma, The Extremist o X-Statix, tanto per citare qualche suo lavoro, sa a cosa mi riferisco. E la DC lo sta tenendo in degna considerazione, dal momento che si occupa pure della splendida JLA Dark e da poco anche di Stormwatch. Peter è inventivo ma, rispetto ai suoi colleghi britannici, discontinuo, poiché in certe occasioni realizza lavori innovativi e trasgressivi, in altre propina fumetti banali.

Come si è comportato con Red Lanterns? Bisogna considerare che Milligan ha trascorsi Vertigo alle spalle; perciò, se paragoniamo il comic-book di Atrocitus con quel genere di prodotti, definirei Red Lanterns mainstream e basta. Ma se lo confrontiamo con altri comic-book mainstream il discorso cambia e Red Lanterns non può essere messo sullo stesso piano della run piatta e anonima che Milligan realizzò, per esempio, su X-Men; e meno che mai degli episodi di Batman non certo memorabili da lui scritti anni fa.

Le atmosfere narrative sono sci-fi. Milligan usa gli stilemi della new wave acida e visionaria e ci presenta Atrocitus che ha messo in piedi un gruppo i cui componenti, però, sono spinti e motivati dalla ferocia più irrazionale. Tra essi si distingue la splendida Bleez che per una serie di circostanze recupera una parvenza di razionalità. Ma non c’è da gioirne perché la sexy aliena considera Atrocitus inadatto al comando e intende assumere la leadership del team.

Atrocitus, d’altro canto, è tormentato dall’odio che prova nei confronti del malvagio Krona. Periodicamente visita la tomba del defunto creatore dei Manhunter, obbedendo a un istinto che nemmeno lui comprende in pieno. Ma che succede quando scopre che il corpo di Krona è scomparso? Qualcuno l’ha rubato? O, peggio ancora, Krona è tornato in vita? A complicare la situazione c’è il devastato equilibrio psicologico di Skallox e Ratchet, altre Lanterne Rosse, e c’è inoltre un terrestre, John Moore, che in seguito a una tragedia entra in possesso di un anello rosso; e nemmeno lui è stabile.

In questo tp che include i primi sette numeri del serial, Milligan introduce i personaggi e crea i presupposti di una trama che si preannuncia lunga e complessa. Per essere un albo generalista, è estremamente violento, con un tocco di sadismo che non lascia indifferenti. Ci sono però anche momenti che non si discostano dai fumetti di genere cosmico e Peter non sembra voler andare oltre i soliti cliché. Si concede ogni tanto esperimenti linguistici che rimandano al cut-up di Burroughs e alla narrativa hard science-fiction ma Red Lanterns, pur interessante, non ha la carica iconoclasta di JLA Dark.

Il penciler Ed Benes con il suo tratto fluido e dinamico e le figure contrassegnate da piacevole plasticità fa un buon lavoro e si rivela funzionale, riuscendo a rappresentare in modo convincente le ambientazioni siderali e le strane architetture concepite da Milligan; le sue matite, però, hanno il difetto di essere inchiostrate da inker dallo stile troppo eterogeneo; di conseguenza, dal punto di vista visivo la serie è altalenante. Red Lanterns non è completamente riuscito ma nemmeno da bocciare. Potrà forse piacere ai fans delle serie legate a Lanterna Verde e agli amanti della fantascienza in generale.


Voto: 6 ½

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