Before Watchmen: Nite Owl n. 1 – Recensione
Pubblicato il 30 Novembre 2012 alle 13:12
Continua il progetto Before Watchmen con la miniserie dedicata ai due Nite Owl! Scoprite il passato di Hollis Mason e del suo successore Daniel Dreiberg delineato da J.M. Straczynski e illustrato da Andy Kubert con le chine di suo padre, il compianto Joe!
Before Watchmen: Nite Owl n. 1
Autori: J.M. Straczynski, Len Wein (testi), Andy Kubert, John Higgins (disegni)
Casa Editrice: RW-Lion
Provenienza: USA
Genere: Supereroi
Prezzo: € 2,50, 16,8 x 25,6, pp. 36, col.
Data di pubblicazione: novembre 2012
Tra i personaggi della maxiserie Watchmen Daniel Dreiberg, il secondo Nite Owl, fu uno di quelli maggiormente caratterizzati. Geniale, inventivo, sognatore e un po’ complessato, il gufo notturno era il vigilante più umano e simpatico. Inoltre, la sua storia con la bella Silk Spectre, la devozione affettuosa nei confronti di Hollis Mason, il primo Nite Owl, e la sua capacità di provare empatia con lo psicopatico e violento Rorshach erano le caratteristiche più spiccate della sua personalità.
Era quindi inevitabile che Daniel divenisse protagonista di una delle miniserie legate al discusso progetto Before Watchmen. A scriverla è stato chiamato J.M. Straczynski, mente del serial televisivo Babylon 5 e noto agli estimatori di comics per svariate opere fumettistiche da lui realizzate come, tra le altre, le controverse run dell’Uomo Ragno e di Superman.
Pure Stracz, analogamente ai colleghi coinvolti in Before Watchmen, inserisce la story-line negli anni sessanta e si concentra su particolari che Alan Moore aveva accennato o trascurato: per esempio, il rapporto difficile tra il giovane Daniel e il padre. Quest’ultimo è il tipico self-made man tutto d’un pezzo, violento con la moglie e freddo con il figlio, da lui reputato un ingenuo sognatore. Per giunta, la sessualità dell’uomo presenta preoccupanti patologie (evidenti in pagine imperniate su una scena osservata da Daniel e che forse può essere ritenuta la causa del suo futuro comportamento con le donne e delle sue fantasie fetish e sadomaso che il Bardo di Northampton fece intravedere in Watchmen).
E Stracz approfondisce ulteriori elementi. Spiega in quale maniera Daniel entrerà nella vita del suo idolo, Hollis Mason, e in che modo diverrà il suo successore nei panni di Nite Owl. E descrive le circostanze che lo spingeranno a collaborare con il terribile Rorschach. Tra le varie miniserie di Before Watchmen, questa è la più collegata al capolavoro di Moore e Gibbons, al punto che Stracz arriva ad utilizzare la stessa, storica sequenza del mancato avvio del team Crimebusters (quella che a conti fatti si rivelerà basilare per la comprensione del comportamento di Ozymandias). Stracz la usa anche per evidenziare l’attrazione che Daniel già prova per Silk Spectre.
Dal punto di vista dei testi e della sceneggiatura, la miniserie, pur interessante, mi sembra però poco intrigante, perlomeno a giudicare dalla prima uscita. L’autore dimostra di conoscere bene l’universo distopico immaginato da Alan Moore ma si limita a presentare i presupposti di una trama e bisognerà leggere gli episodi successivi per formarsi un’opinione articolata. Tuttavia, l’albo merita più della sufficienza poiché non si può non prendere in considerazione l’aspetto grafico.
A disegnarlo, infatti, è il bravissimo Andy Kubert che realizza versioni suggestive e convincenti dell’idealista Daniel, del maturo Hollis, dell’intimidente Rorschach e della splendida Silk Spectre. Il suo tratto è valorizzato da un dettaglio non di poco conto: le chine. E queste sono dell’immenso Joe, il padre di Andy, scomparso quest’anno. Il suo stile classico nel senso nobile del termine conferisce un meraviglioso tocco vintage alle matite di Andy e risulta perfetto per una storia di ambientazione retrò come questa.
L’albo, del resto, è proprio dedicato a uno dei maestri indiscussi del fumetto americano, al sommo artista di Tarzan, Batman, Hawkman, Tor, il Sergente Rock e altri capolavori e solo per questo ritengo che la serie valga comunque l’acquisto. In appendice, inoltre, c’è il quarto capitolo del serial del Corsaro Cremisi, sempre scritto da Wein e illustrato da John Higgins. Da provare.