Justice League Dark n. 1 – Recensione

Pubblicato il 5 Dicembre 2012 alle 11:34

Arriva la Justice League Dark, la nuova e trasgressiva squadra ideata dall’iconoclasta Peter Milligan! Cosa succede a Deadman, Shade, John Constantine, Zatanna e Madame Xanadu alle prese con la pazzia della perfida Incantatrice? Scopritelo in una delle più intriganti serie del reboot DC!

 Justice League Dark n. 1

Autori: Peter Milligan (testi), Mikel Janin (disegni)

Casa Editrice: RW-Lion

Provenienza: USA

Genere: Horror

Prezzo: € 12,95, 16,8 x 25,6, pp. 160, col.

Data di pubblicazione: novembre 2012

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Peter Milligan appartiene a quella schiera di autori britannici che hanno rinnovato e svecchiato i fumetti americani ma come ho scritto in numerose occasioni rispetto a Moore o a Morrison è discontinuo: a volte, infatti, realizza opere scioccanti come Enigma, The Extremist o X-Statix, giusto per citarne alcune, e in altre propone serial più convenzionali.

Il suo primo, vero successo negli USA lo ottenne con Shade The Changing Man che divenne nel giro di poco tempo uno dei mensili di punta della divisione Vertigo. In quel comic-book Milligan riprese un bizzarro supereroe creato negli anni settanta da Steve Ditko e lo presentò in una chiave più iconoclasta. In compagnia dell’alcolizzata Kathy e della bisessuale e cleptomane Lenny, l’alieno Shade viaggiava per gli Stati Uniti confrontandosi con le minacce di American Scream, personificazione malvagia della follia imperante nel paese. La patologia e le atmosfere schizoidi, in effetti, erano l’elemento dominante delle trame e i testi di Peter, sconnessi e sperimentali, erano mutuati dal cut-up di Burroughs e dagli esiti espressivi delle avanguardie.

La serie rimase nel cuore di molti (e RW-Lion farebbe bene a pubblicarla!) e dopo la sua chiusura Milligan fece diverse cose ma recentemente, nella sua run di Hellblazer, ebbe la felice idea di ripescare Shade. Non era una decisione azzardata poiché in precedenza lo sconcertante alieno aveva avuto a che fare con il cinico occultista John Constantine e i loro rapporti non erano stati idilliaci. Pochi, comunque, intuirono che il team-up avrebbe portato a qualcosa di nuovo. In pieno clima di reboot, infatti, la DC ha proposto Justice League Dark, serie anomala ma avvincente che comprende, tra gli altri, i due personaggi. E lo scrittore è Peter che ha avuto così l’opportunità di riprendere le strampalate e allucinanti vicissitudini di Shade.

Ma cos’è la Justice League Dark? Il pretesto del serial è semplice: il gruppo di eroi più potenti d’America, composto da Superman, Batman, Wonder Woman e così via, è in grado di affrontare minacce di vario tipo; ma che succede se la minaccia in questione ha a che fare con l’occulto? Benché in passato la line-up abbia contato tra le sue fila pure la maga Zatanna, la JLA del contesto post-Flashpoint non è pronta per simili pericoli. E qui entra in gioco un altro character DC legato all’esoterismo, la veggente Madame Xanadu, già protagonista di una bella ma sfortunata serie di Matt Wagner.

Dalla lettura dei suoi tarocchi, costei prevede tempi cupi per il DCU, forse una vera e propria Apocalisse, e le prime avvisaglie della tragedia incombente paiono concretizzarsi con la pazzia della perfida Incantatrice che ha perso alcuni lati della sua personalità, concretizzatisi in donne bionde del tutto identiche che vagano in stato confusionale provocando una serie di disgrazie e di morti efferate. Tutto questo, però, non coinvolge, solo Madame Xanadu.

Sono della partita, infatti, Deadman, il supereroe morto reso celebre da Neal Adams, che attualmente ha una relazione difficile con la bella Colomba; la sexy maga Zatanna; il bastardo e terribile John Constantine; e Shade l’Uomo Cangiante che come se non bastasse ha problemi con uno dei suoi doppi, l’enigmatico Mindwarp. Costoro faranno parte di un’improbabile squadra poiché, secondo le previsioni di Madame Xanadu, la JLA Dark è l’unica, benché vaga, possibilità di evitare l’orrore. I riluttanti eroi, però, non vanno assolutamente d’accordo tra loro e nessuno di essi può essere considerato stabile.

Con Justice League Dark Milligan ritrova lo stile folle ed esaltante di Shade The Changing Man e ha realizzato un prodotto eccellente. Le atmosfere narrative, pur non rientrando nello stile Vertigo, hanno toni horror e Milligan si sbizzarrisce con sangue, mutilazioni, decapitazioni, possessioni, visioni lisergiche, e si collega alle tradizioni esoteriche orientali e all’occultismo underground di certi circoli post-punk nati in Inghilterra negli ottanta. Lo script si basa sui monologhi interiori dei character con esasperati e spiazzanti mutamenti di prospettiva. Lo scrittore dimostra di conoscere le psicologie di ogni componente del cast: Shade è farina del suo sacco e Milligan insiste sulla necrofilia dell’alieno, attratto dalla defunta Kathy, o sul gusto fetish del doppio Mindwarp; Deadman è tormentato (nonché arrapato e ne sa qualcosa la povera Colomba); Constantine è l’infame che i suoi fan amano e Zatanna non reprime il rancore che compromette il suo rapporto con il mago inglese.

Il punto focale della storia è costituito da Madame Xanadu che, si intuisce sin dal principio, ha molte cose (e forse colpe) da nascondere e pure l’Incantatrice giocherà probabilmente un ruolo importante nelle story-line future. Il penciler Mikel Janin si rivela all’altezza, rappresentando in maniera egregia le psichedeliche situazioni immaginate da Peter. Le sue donne sono di una sensualità mozzafiato (basti vedere Zatanna, Madame Xanadu e Colomba per capirlo), la mostruosità dell’Incantatrice ributtante, e la costruzione delle tavole inventiva, valorizzata dagli splendidi colori di Ulises Arreola.

Insomma, questo tp che include i primi sei numeri del comic-book originale è da non perdere. Justice League Dark è un’altra delle testate del reboot DC più riuscite e i nostalgici di Shade ritroveranno, lo ripeto, il Milligan fuori di testa degli esordi. L’unico appunto negativo riguarda l’edizione italiana. Un articolo introduttivo, specialmente su Shade, sarebbe stato auspicabile, considerando che sono stati pubblicati solo pochissimi episodi della sua serie e coloro che magari non hanno avuto modo di leggerla in originale faranno fatica a comprendere gli accenni riguardanti le vecchie vicende. In ogni caso, la serie è una bomba e non va trascurata.


Voto: 8 ½

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