Avengers Vs X-Men n.1 – Recensione
Pubblicato il 25 Novembre 2012 alle 19:52
Inizia la battaglia tra Avengers e X-Men che promette di scuotere l’intero universo Marvel ! La Fenice sta per tornare sulla Terra e gli Avengers la vogliono contrastare. Gli X-Men però non sono dello stesso avviso e sperano in un nuovo futuro per i mutanti. Testi di Bendis e Aaron, disegni di John Romita Jr. !
Avengers Vs X-Men n.1
Autori: Brian M. Bendis, Jason Aaron, John Romita Jr.
Casa editrice: Panini Comics
Provenienza: Stati Uniti, 17×26, B., 64 pp., col.
Genere: Supereroistico
Prezzo: 3,30 euro
Anno di pubblicazione in Italia: 2012
Finalmente approda anche qui in Italia uno degli eventi più attesi dai Marvel-fan: Avengers Vs X-Men, una storia in dodici capitoli che verrà presentata dalla Panini in volumetti contenenti due episodi ciascuno.
Dopo un numero zero incentrato su due personaggi chiave di questa vicenda come le mutanti Hope Summers e Scarlet, in questo primo numero entriamo subito nel vivo dell’azione, come si conviene ad ogni miniserie-evento di questa portata. Nel giro di poche pagine infatti assistiamo all’avvicinamento sempre più prossimo alla Terra della potentissima forza Fenice e all’inevitabile faccia a faccia tra due fazioni di supereroi apparentemente sempre più distanti…!
La causa scatenante di tutto questo putiferio sembra essere la giovane Hope Summers, considerata da molti come un vero e proprio “messia” in grado di risollevare le sorti della comunità mutante ( il suo nome, non a caso, significa “speranza” ), anche perché è stata la prima mutante ad essere nata dopo la decimazione causata da Scarlet alla fine di House of M. Sembra che la Fenice sia attratta proprio da lei e voglia impossessarsi del suo corpo, così come fece a suo tempo con Jean Grey, ex moglie di Scott Summers/Ciclope, ovvero colui che è attualmente il leader degli Uomini X sull’isola chiamata Utopia, al largo di San Francisco. Nonostante questo, Ciclope non vede il ritorno della Fenice come una minaccia, ma piuttosto come l’ultima speranza per i mutanti, il segnale di una possibile “resurrezione” che eviterebbe l’estinzione della loro razza.
Capitan America e gli altri Vendicatori ovviamente non la pensano così e vogliono prendere in custodia Hope per proteggerla e prepararsi a fronteggiare in qualche modo l’imminente arrivo della Fenice. Scott però si oppone fermamente al volere di Cap e non vuole assolutamente che altri supereroi si occupino di questa faccenda, ma sappiamo bene quanto Steve Rogers possa dimostrarsi determinato quando in gioco ci sono le vite di milioni di persone…! Ed è proprio così che ha inizio una delle più epocali battaglie tra supereroi mai viste, che avrà come schieramenti i Vendicatori da una parte e gli X-Men dall’altra, in una lotta senza esclusione di colpi che promette di rivoluzionare nuovamente gli equilibri dell’intero universo Marvel.
Anche solo leggendo queste poche righe vi sarete probabilmente resi conto che quest’ultimo megaevento della Casa delle Idee ha molti punti in comune con un altro, sempre della stessa casa editrice, pubblicato qualche anno fa e considerato tuttora uno dei più riusciti. Sto parlando ovviamente di Civil War: una miniserie di sette numeri che raccontava di una guerra intestina tra supereroi, dovuta a un Atto del governo degli Stati Uniti che imponeva agli esseri dotati di superpoteri di registrarsi presso le istituzioni e rivelare quindi la loro identità segreta. In quel caso si trattava di una battaglia anche sul piano etico e per certi versi politico, che vedeva contrapposti un uomo venuto dal passato, simbolo dei valori più puri della democrazia, come Capitan America, e un miliardario filo-governativo come Tony Stark/Iron Man, perennemente proiettato verso il futuro e il progresso. Due mondi completamente opposti che fino ad allora avevano convissuto pacificamente, ma a causa di una divergenza di opinioni entrarono in conflitto spaccandosi in maniera netta.
Ma se in Civil War le divergenze erano soprattutto di carattere ideologico, in AVX invece si scontrano più che altro due diverse tipologie di supereroi: quelli istituzionali, in qualche modo accettati dal governo e dalla gente, che li acclama e si fida di loro, e poi ci sono i mutanti, ovvero quegli esseri speciali che però vengono considerati “diversi” e quindi potenzialmente pericolosi e ostili, per cui si preferisce ghettizzarli piuttosto che accoglierli e accettarli nella comunità. Del resto le vicissitudini degli X-Men sono da sempre una chiara metafora delle discriminazioni sociali che avvengono ogni giorno nel mondo a danno di qualsiasi tipo di minoranza…
In un’ottica più moderna e revisionista, queste grandi battaglie servono anche a dimostrare che i rapporti tra supereroi non sono così idilliaci come si potrebbe pensare. Anche loro in fondo sono persone come noi, che sbagliano e si lasciano trascinare dalle emozioni, per cui a volte può bastare una piccola miccia per riaccendere dissapori e contrasti covati negli anni, anche tra abituali compagni di battaglia. Nel caso di AVX, per esempio, Ciclope rinfaccia a Cap di non aver mai preso troppo a cuore la questione mutante e di non averli aiutati a sufficienza, specialmente dopo i drammi che hanno dovuto affrontare in seguito alla loro decimazione. Questo però non significa che tutti i mutanti siano d’accordo con Summers, e chi conosce un minimo i suoi rapporti con gli altri X-Men potrà già immaginare chi potrebbe essere a non sposare la sua causa…..
Con Avengers Vs X-Men si chiude idealmente un ciclo iniziato circa otto anni fa con l’arrivo di Brian M. Bendis al timone delle serie vendicative, in vista di un successivo rilancio di tutto l’universo Marvel. Considerando l’importanza dell’evento sono stati chiamati all’appello tutti i più importanti scrittori attualmente in forze alla Casa delle Idee, che si alterneranno su ogni singolo episodio. I primi due in particolare sono scritti rispettivamente dallo stesso Bendis e da Jason Aaron, con i disegni dell’inossidabile John Romita Jr..
Per adesso possiamo dire che le aspettative sono state mantenute ed entrambi gli autori se la sono cavata bene, introducendoci alla grande battaglia con una sceneggiatura agile e incalzante, che riesce a trasmettere sia la drammaticità della situazione che la travolgente potenza dello scontro tra le due fazioni, sopra il quale incombe un pericolo ancora maggiore ! I disegni di Romita sono ormai una garanzia, soprattutto per la casa editrice, visti i suoi tempi sempre rapidissimi nel consegnare le tavole. Questa velocità a volte va a discapito di una maggiore cura del dettaglio e della caratterizzazione grafica dei personaggi, che in un evento di questa portata non guasterebbe, ma nel complesso il suo tratto è comunque efficace e funzionale.
Visto che la serie prosegue per altri dieci numeri c’è solo da sperare che la trama dei cosiddetti “Marvel architects” non si limiti solo ad una serie di inutili e ridondanti super-scazzottate o colpi di scena fini a se stessi, ma possa offrire anche risvolti narrativi interessanti e significativi. Limitandoci a questo primo numero, quindi, il giudizio è positivo e ci sono sicuramente buone potenzialità anche per il prosieguo.