Chew vol. 5 – Recensione
Pubblicato il 2 Dicembre 2012 alle 11:00
Continuano le vicende assurde e allucinanti di Tony Chu, l’agente cibopatico inventato da John Layman e Rob Guillery per una delle serie Image più stravaganti e anti-convenzionali del comicdom americano!
Chew vol. 5 – Major League
Autori: John Layman (testi), Rob Guillery (disegni)
Casa Editrice: Bao Publishing
Provenienza: USA
Genere: Fantascienza
Prezzo: € 13,00, 16 x 24, pp. 128, col.
Data di pubblicazione: maggio 2012
Sono ormai lontani i primi anni novanta della Image, la casa editrice fondata da Todd McFarlane e altri transfughi della Marvel originariamente dedita alla pubblicazione di fumetti di supereroi che molti consideravano, perlomeno dal punto di vista narrativo, scopiazzature degli allora più noti comic-book della Casa delle Idee. Oggi, invece, come tutti gli utenti sanno, l’etichetta vanta un catalogo decisamente variegato, nonché interessante, con opere spesso sperimentali e originali.
È il caso di Chew che certamente può essere annoverato tra i serial più anti-convenzionali mai realizzati, caratterizzato da notevole inventiva, situazioni trasgressive, un tono a tratti underground e un riuscito mix di disparate suggestioni che spaziano dal thriller al poliziesco, dalla spy story all’horror, con elementi pulp e sci-fi. Le story-line, inoltre, sono alleggerite da una costante ironia che rende Chew una lettura irresistibile e bene ha fatto Bao Publishing a tradurla.
Siamo ora giunti al quinto volume che include i nn. 21-25 della testata originale e posso affermare senza tema di smentite che è il migliore tra quelli finora usciti. Protagonista principale del comic-book è Tony Chu, agente federale cibopatico. È in grado, cioè, di avere sensazioni psichiche da qualsiasi cosa ingerisca e tale dote gli è particolarmente utile nella sua attività investigativa. Tony agisce in un mondo pseudo-fantascientifico (il suo collega di lavoro, per esempio, è in parte cyborg) in cui un misterioso virus aviario ha spinto le autorità a mettere fuori legge qualsiasi tipo di pollame; ed esistono inoltre altri cibopatici e individui dalle strane capacità.
In questa sequenza la vita di Tony, già incasinata, diviene ulteriormente complicata. Innanzitutto, il suo superiore, che da sempre lo odia, decide di trasferirlo in un altro dipartimento e la situazione non sarà piacevole. Come se non bastasse, la figlia di Tony, Olive, anch’essa cibopatica, viene rapita da alcune vecchie conoscenze per ragioni che saranno spiegate nel corso della saga. E nemmeno l’ex collega Colby se la passa bene.
Lo sceneggiatore John Layman si sbizzarrisce con invenzioni stravaganti e sopra le righe: pazzi che creano sculture di cioccolato, frustrati che sognano di scrivere un libro sulle perversioni dei giocatori di baseball (una delle tematiche dominanti della sequenza), cannibali, leoni bionici, donne anziane dagli irrefrenabili appetiti sessuali, fans di Marilyn Monroe e di Elvis Presley che partecipano a sinistre aste e così via. Tutto ciò è raccontato con testi e dialoghi sarcastici e graffianti e l’autore ricorre a un’interessante struttura narrativa basata su flashback e flashforward, mantenendosi sempre su un registro di macabro umorismo.
Anche il penciler Rob Guillery si rivela efficace. Il suo tratto grottesco e caricaturale, non esente da influssi cartoon e indie, è perfetto per la rappresentazione delle vicende sincopate di Chew e si distingue per la particolare costruzione del lay-out. Pure nel caso di Guillery, comunque, prevale l’impostazione ironica e ciò contribuisce ad alleggerire le tavole più splatter e violente, che di certo non mancano. Coloro che già conoscono Chew sanno di cosa sto scrivendo. Ma chi ancora non ha avuto modo di leggerlo dovrebbe provarlo. Non rimarrà indifferente.