Valentina Pirata – Recensione
Pubblicato il 15 Novembre 2012 alle 16:08
Ritorna un classico del maestro Guido Crepax: Valentina Pirata, memorabile romanzo grafico con protagonista una delle più importanti eroine del fumetto italiano e internazionale, in una nuova edizione targata Black Velvet.
Valentina Pirata
Autore: Guido Crepax (testi e disegni)
Casa Editrice: Black Velvet
Provenienza: Italia
Genere: Fantascienza
Prezzo: € 8,90, 19 x 26, pp. 56, b/n
Data di pubblicazione: settembre 2012
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Come gli utenti sanno, Black Velvet ha deciso meritoriamente di riproporre le celeberrime opere del compianto Guido Crepax, maestro indiscusso del fumetto italiano e internazionale, nonché padre dell’amatissima Valentina che all’inizio della sua vita editoriale rappresentò un periodo importante della storia non solo della letteratura disegnata ma della cultura. La splendida e disinibita Valentina Rosselli simboleggiò per molti un nuovo modello di donna, libera e sicura di sé, in linea con le istanze libertarie degli anni sessanta e settanta.
Ma al di là della valenza innovativa del personaggio, le storie di Valentina furono importanti anche dal punto di vista formale. La scansione narrativa, infatti, era frammentaria, non sottoposta a vincoli precisi, e gli influssi della psicoanalisi ne influenzavano le vicende. Senza trascurare poi i collegamenti alla letteratura, alle arti figurative, alla moda e a svariate altre suggestioni che resero il lavoro di Crepax certamente peculiare.
Bisogna altresì ricordare che l’autore, nel corso della sua lunga carriera, aveva realizzato opere di vario genere e, in maniera personale, si era cimentato con la fantascienza. Nel 1968 uscì una graphic novel dal titolo L’Astronave Pirata. In quel pregevole esito creativo, Crepax immaginò un bizzarro gruppo di pirati spaziali coinvolti in avventure inter-galattiche. Costoro erano Jenny, protagonista de L’Opera da Tre Soldi di Brecht; Hans Morgante, discendente di Brecht e Carlo Pisacane; Leone Armstrong che annoverava tra i suoi antenati Trotskji e il musicista Louis Armstrong; Pablo Larousse, pronipote di Jean Paul Sartre e Pablo Neruda; e Drake Van K., discendente di Sir Frances Drake.
Quel lavoro non passò inosservato e anni dopo Crepax pensò a un secondo capitolo, coinvolgendo, però, oltre ai suddetti pirati, pure Valentina; ed è proprio il sequel ad essere ora presentato da Black Velvet. Trattandosi, comunque, di una storia di Valentina gli elementi onirici, visionari e meta-narrativi prevalgono. Mattia, figlio della fotografa e del compagno Philip Rembrandt, alias Neutron, ha appena finito di leggere L’Astronave Pirata. A volte tramite racconti, a volte nei sogni, Mattia, Valentina e Philip cercano di ideare un seguito.
Crepax si sbizzarrisce con una story-line immaginifica e non lineare e compie una stupenda riflessione su tematiche importanti come l’amore, la fantasia, l’Eros e la morte con profondità innegabile e utilizzando il pretesto di una trama fantascientifica per concedersi audaci sperimentazioni. E ciò è evidente nell’elemento, appunto, meta-narrativo: Valentina, per esempio, fa sovente riferimenti alle storie da lei vissute in altri volumi e il libro si apre con un’ironica intervista in cui la ragazza si permette curiosi giudizi su Crepax, sul suo stile di disegno, sul pubblico maschile che si delizia alla vista del suo corpo e così via.
Ovviamente non mancano i momenti erotici e bisogna puntualizzare che, come sua abitudine, Crepax non indulge mai in situazioni volgari, mantenendosi sempre su un livello di eleganza encomiabile, persino quando allude a contesti fetish e sadomaso che risultano non morbosi e in fondo innocenti. E per ciò che concerne il disegno, Valentina Pirata non delude: i fan di Crepax troveranno inventive costruzioni delle tavole, influenze del design e della grafica d’avanguardia, piacevoli elementi liberty e personaggi raffigurati con un intrigante misto di sensualità e raffinatezza.
Se volete perciò scoprire (o riscoprire) un classico non potete perdere questo volume.