Stormwatch n. 1 – Recensione

Pubblicato il 13 Novembre 2012 alle 11:16

Torna uno dei gruppi cardine della linea Wildstorm nel contesto contemporaneo del DCU post-reboot! Seguite le visionarie e avvincenti vicende di Stormwatch, la forza di polizia cosmica guidata dal misterioso Adam Uno!

Stormwatch n. 1

Autori: Paul Cornell (testi), Miguel Sepulveda (disegni)

Casa Editrice: RW-Lion

Provenienza: USA

Genere: Supereroi

Prezzo: € 12,95, 16,8 x 25,6, pp. 160, col.

Data di pubblicazione: ottobre 2012

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All’inizio degli anni novanta Jim Lee, Todd McFarlane e altri cartoonist che avevano ottenuto successo alla Marvel lasciarono la casa editrice per fondare l’etichetta indipendente Image. McFarlane ebbe riscontri con Spawn e Lee propose il gruppo di supereroi denominato Wildcats. Questi autori scelsero di mettersi in proprio perché intendevano avere il copyright dei character da loro ideati. A un certo punto, però, Jim Lee decise di compiere un ulteriore passo in questo senso, creando un’etichetta tutta sua: la Wildstorm.

Il catalogo Wildstorm era interessante e Lee si avvalse del talento e della collaborazione di autori di richiamo come, per esempio, Alan Moore o Warren Ellis, e molti dei suoi comic-book furono accolti con favore. Tuttavia, Lee non si dimostrò abile nella gestione economica della casa editrice e a un certo punto accettò di farla entrare nell’area DC. Pur mantenendo il controllo creativo dei mensili e dei personaggi, l’etichetta divenne a tutti gli effetti una branca editoriale del colosso statunitense.

Come prevedibile, alcuni eroi Wildstorm apparvero nelle testate DC e fu chiarito che vivevano in una delle tante terre del Multiverso. Poco prima del reboot, tuttavia, le pubblicazioni Wildstorm chiusero ma lo stesso Lee fece capire che i personaggi sarebbero riapparsi. E dopo gli eventi di Flashpoint che hanno modificato il mondo di Supes e company, i boss DC ne hanno riproposto alcuni. È il caso, per esempio, del bizzarro gruppo chiamato Stormwatch.

Jim Lee l’aveva concepito come una squadra di polizia intergalattica impegnata a combattere minacce aliene e nel corso del tempo la formazione era mutata varie volte. La serie non era male e i fan apprezzarono in particolare la run di Warren Ellis. Ma la situazione ora è diversa e il gruppo agisce nel DCU post-reboot, sebbene in segreto, poiché non è propenso a rendere nota la sua esistenza al resto della comunità supereroica.

L’attuale line-up comprende Adam Uno, il leader; l’inquietante Engineer; il dio delle città Jack Hawksmoor; la sensuale Projectionist; lo spadaccino Harry Tenner e la piccola Jenny Quantum. E c’è pure l’alieno Jon Jonn’z, alias Martian Manhunter, ex componente della JLA, nonché storico giustiziere DC e unico legame con l’universo classico di Superman, Batman e compagnia. Oltre a costoro sono della partita l’ambiguo Apollo e il violento Midnighter che Adam vorrebbe inserire nella squadra. Il team vive nell’iperspazio e ha rilevato una terribile minaccia che ha addirittura trasformato la luna in un essere senziente dalle cattive intenzioni.

Questo è l’inizio di una saga imprevedibile che costituisce il piatto forte dei primi sei numeri del nuovo comic-book di Stormwatch. Scritto da Paul Cornell, è un ottimo fumetto dai toni sci-fi, visionario e immaginifico come non mai e caratterizzato da un ritmo intenso e adrenalinico che non concede tregua. Cornell si rivela inventivo tramite una serie incredibile di situazioni e di idee mutuate dalla fantascienza trasgressiva di area new wave, con influssi psichedelici e cyberpunk. Mostruosità aliene, colpi di scena, tradimenti improvvisi sono i particolari che rendono Stormwatch una delle serie più intriganti del reboot DC.

Il merito di Cornell è stato quello di definire in maniera precisa la psicologia di ogni membro del cast: Martian Manhunter è freddo e intimidente; Adam Uno quasi farsesco nel suo modo di fare; Harry Tenner è uno sbruffone pieno di sé; Apollo un supereroe cocciuto e rissoso; Midnighter un gay aggressivo; Jenny Quantum una ragazzina saccente e dispettosa; Engineer non è priva di sarcasmo e Projectionist rivela qualche atteggiamento snob. Pur essendo un prodotto basato sull’azione e sul pathos, non manca inoltre l’ironia, specie nei dialoghi, e ciò contribuisce ad alleggerire i momenti più drammatici.

Il penciler Miguel Sepulveda è bravissimo e rappresenta le orribili creature partorite dalla mente di Cornell, degne di un trip da LSD, con un talento sopraffino: oltre a caratterizzare sapientemente ogni personaggio, Sepulveda (coadiuvato in un episodio da Al Barrionuevo) visualizza abilmente caverne dell’Himalaya, esseri spettrali, mostri degni di un film di Ridley Scott, ambientazioni futuribili e high-tech, ricorrendo a una costruzione originale del lay-out, e il suo tratto è valorizzato dagli stupendi colori di Pete Pantazis. Stormwatch è una serie di qualità, con personaggi non banali e una story-line che si preannuncia ricca di misteri, enigmi e sottotrame non scontate. Ha il merito di aver reintrodotto alcuni eroi ingiustamente messi da parte e piacerà agli estimatori della fantascienza. Da provare.


Voto: 8

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