Full Swing vol. 1 – Recensione
Pubblicato il 28 Ottobre 2012 alle 13:00
Buronson, sceneggiatore del celeberrimo Hokuto no Ken, ci offre degli spaccati di adolescenza difficile e turbolenta, efficacemente illustrati dall’astro nascente Daichi Matsuse.
Full Swing vol. 1 (di 5)
Autori: Buronson (testi), Daichi Matsuse
Casa Editrice: Star Comics
Provenienza: Giappone, 2010
Target: shonen
Genere: slice of life, drammatico
Prezzo: € 4,20, 13×18, B, 208 pp, b/n
Data di pubblicazione: 17 Ottobre 2012
Full Swing, ovvero la “rotazione completa” che si compie con la mazza da baseball per colpire la palla e cambiare le sorti di una partita.
I protagonisti dell’omonimo manga per ragazzi, scritto da Buronson (Ken il Guerriero) e illustrato dalla giovane promessa Daichi Matsuse, si trovano invece a compiere una rotazione esistenziale per affrontare e cercare di superare le prove che la vita riserva loro, cambiando il corso della propria vita.
E così nel primo volume della serie, recentemente conclusa in Giappone al quinto tankobon, facciamo la conoscenza di un gruppo di giovani allo sbando; a ciascuno di loro è dedicato un capitolo (di quattro totali) nel quale però compariranno già i personaggi che ritroveremo sotto i riflettori nel prosieguo della lettura, in una, anche qui, rotazione di cast le cui storie vanno quindi a intrecciarsi tra loro.
Nel primo capitolo Shunichi Fujie, scontroso “ragazzaccio” che passa il tempo tra una rissa e una bevuta, si troverà ad affrontare la scoperta di una malattia; nel secondo Ippei Tsuchida cercherà di redimere la ragazza, che si prostituisce, per cui ha un colpo di fulmine; nel terzo Takashi Kogure salirà sul ring per diventare un pugile professionista; nel quarto Yoko Mamiya, scappata di casa per convivere con il suo ragazzo studente universitario, farà i conti con i problemi della vita di coppia.
Yoshiyuki “Buronson” Okamura ci offre degli intensi quadretti di quotidianità adolescenziale che riescono a parlare e comunicare anche ai lettori più grandi, offrendo una lettura che non lascia indifferenti.
Nonostante qualche passaggio telefonato nei comportamenti dei personaggi, forse dovuto al limitato numero di pagine per storia, i quattro racconti sono decisamente riusciti e anche il messaggio di speranza che portano con sé non appare scontato, ma anzi è il benvenuto in un momento storico difficile come quello che viviamo oggi.
Ben gestito anche l’espediente di presentare come comprimari quelli che saranno i futuri protagonisti delle storie successive, creando coesione nella narrazione.
Dal canto suo Daichi Matsuse con il suo tratto graffiante ci dimostra che la vittoria del premio Gessan per esordienti è stato ben meritato, realizzando tavole dall’impostazione classica discretamente curate tanto nella caratterizzazione grafica dei personaggi tanto negli sfondi.
Da segnalare alcune sequenze prive di dialogo piuttosto liriche ed emotivamente vibranti.
L’edizione Star Comics è quella classica da fumetteria senza sovraccoperta, quindi volume morbido dalla rilegatura resistente; non si segnalano particolari problemi nella scansione e stampa delle tavole, la cui resa non è peggiore né migliore di tanti altri albi della casa editrice perugina.