Lester Cockney n. 1 (Editoriale Cosmo) – Recensione
Pubblicato il 24 Ottobre 2012 alle 13:00
Arriva un classico fumetto di area francofona realizzato da Franz: Lester Cockney! Seguite le vicende di un rissoso irlandese coinvolto in pericolose missioni in luoghi esotici degni di un romanzo di Salgari!
Lester Cockney n. 1
Autore: Franz (testi e disegni)
Casa Editrice: Editoriale Cosmo
Provenienza: Francia
Genere: Avventuroso
Prezzo: € 2,90, pp. 96, b/n
Data di pubblicazione: ottobre 2012
Dopo l’esempio di GP Publishing che ha proposto fumetti di area francofona in albi in bianco e nero di formato bonellide appaiono nelle edicole alcuni albi mensili caratterizzati da una formula analoga. Responsabile di ciò è l’Editoriale Cosmo che questo mese pubblica Voyager, interessante serie di fantascienza, e Lester Cockney, scritto e realizzato da un nome leggendario della letteratura disegnata d’Oltralpe: Franz, conosciuto e apprezzato per opere come Korrigan e Jerry Spring, tanto per citarne un paio.
Il fumetto in questione era stato in passato già tradotto da Comic Art, anche se in forma incompleta, e ora i lettori avranno modo di leggere la saga nella sua interezza. Se dovessi definirlo mi troverei in difficoltà poiché è difficile classificarlo in un genere preciso. Non è western, benché il rissoso e simpatico protagonista ricordi molti eroi del Far West, almeno per ciò che concerne l’attitudine. Non è horror. Non è fantasy. Insomma, con questa serie ci troviamo nell’ambito dell’avventura pura dai toni classici e al massimo si può rilevare qualche vaga influenza del romanzo storico o dei film in costume.
Lester è un irlandese che vive alla giornata e che a causa del suo carattere poco diplomatico si trova spesso nei guai. Inoltre, le circostanze lo spingono in luoghi esotici che sembrano usciti dalle pagine di un romanzo di Salgari: le desolate regioni dell’Asia, per esempio; quelle dell’Africa e dell’America settentrionale e così via. In questo primo albo Lester è arruolato, suo malgrado, in un esercito inglese impegnato in una missione rischiosa a Kabul. Tutto sembra ruotare intorno a una giovane e bella aristocratica britannica in cerca dei genitori scomparsi, apparentemente ingenua e indifesa ma in realtà parecchio furba. E nella story-line non mancano avventurieri senza scrupoli, sicari, guerre tribali, musulmani aggressivi e Lester dovrà giocoforza affrontare ogni pericolo.
La serie in sé non è male ma, perlomeno dal punto di vista della sceneggiatura, è datata, specialmente per i testi che ho trovato troppo didascalici. Inoltre, alcune lentezze e certe lungaggini iniziali compromettono il ritmo della lettura e possono risultare noiose e perciò forse questa proposta difficilmente potrà suscitare l’interesse e la curiosità delle giovani generazioni abituate ad altri stili di narrazione. In ogni caso, la trama è interessante e non mancano momenti di piacevole ironia che alleggeriscono la vicenda. I dialoghi sono ben curati e spesso hanno un’incisività notevole.
Le cose vanno meglio sul versante dei disegni. Il tratto di Franz, infatti, è impeccabile. La caratterizzazione visiva dei personaggi è ben realizzata e l’autore dimostra un’attenzione maniacale nei confronti di dettagli, sovente infinitesimali: basti pensare alle armi, alle divise, ai vestiti d’epoca, alle architetture, e perciò non si possono fare rilievi negativi. La costruzione della tavola è varia, nel senso che Franz alterna pagine con una classica griglia a nove vignette ad altre più inventive e si rivela sorprendentemente cinetico nelle sequenze degli inseguimenti, delle scazzottate e delle sparatorie. Ma, ripeto, pur valido, Lester Cockney è datato ma potrebbe comunque piacere agli estimatori dei fumetti dall’impostazione tradizionale.