Voyager n. 1 (Editoriale Cosmo) – Recensione
Pubblicato il 23 Ottobre 2012 alle 13:00
Arriva una nuova serie di fantascienza di area francofona! Scoprite le vicissitudini dei giovani Fish e Lou nello sfondo futuribile e distopico di Granparis in un fumetto del duo Boisserie/Stalner!
Voyager n. 1
Autori: Pierre Boisserie (testi), Eric Stalner (disegni)
Casa Editrice: Editoriale Cosmo
Provenienza: Francia
Genere: Fantascienza
Prezzo: € 2,90, pp. 96, b/n
Data di pubblicazione: ottobre 2012
Ultimamente molte interessanti produzioni fumettistiche di area francofona sono state proposte al pubblico italiano in albi in bianco e nero di formato bonellide. A fare da apripista è stata la GP Publishing e a mio avviso l’esperimento è interessante, benché ignori quale sia stato l’esito dal punto di vista commerciale. Evidentemente, però, altre realtà editoriali l’hanno reputato un modello da seguire e a partire da questo mese l’Editoriale Cosmo inizia a pubblicare fumetti francesi in un formato analogo.
Una delle prime uscite è Voyager, intrigante serie fantascientifica che piacerà ai cultori della narrativa sci-fi. Ho scritto narrativa non a caso poiché la story-line, almeno a giudicare dal primo numero, si preannuncia articolata e complessa e sembra possedere la vastità e la profondità di un vero e proprio romanzo. La vicenda si svolge, come è facile intuire, nel futuro e più precisamente a Granparis. Il mondo si è ridotto a un coacervo di stati azienda e in tale contesto il terribile Markovic, leader di Granparis, agisce da tiranno, tenendo sotto il suo giogo i governanti della terra per ragioni che saranno spiegate nei primi due episodi dell’albo.
Tre strani ragazzi, Fish, Lou e Lili fuggono dal complesso ben sorvegliato di Markovic. Gli sgherri del despota cercano in tutti i modi di fermarli e la piccola Lili muore mentre Fish e Lou vengono salvati dal misterioso Vedder, uomo con una cicatrice a forma di v sulla fronte che pare in grado di viaggiare nel tempo. E’ lui il perno della trama e presto Lou e Lili entrano in contatto con un gruppo di individui che intende contrastare l’oppressione di Markovic a tutti i costi. Ma questa è solo la premessa narrativa di un fumetto difficile da riassumere, ricco di suspense, azione e colpi di scena.
A scriverlo è Pierre Boisserie che ha dosato abilmente avventura e introspezione e descrive situazioni non rivoluzionarie e innovative ma appassionanti, ricorrendo a testi caratterizzati da intensi monologhi interiori che non risultano mai ridondanti o verbosi. I dialoghi sono incisivi e le ambientazioni rimandano alla fantascienza anglosassone come pure a certe pellicole di Besson. Pur utilizzando elementi cyberpunk, per esempio, il concetto degli stati azienda e delle corporation futuribili, la sua fantascienza è di tipo tradizionale con le tematiche dei viaggi e dei paradossi spazio-temporali e fa pensare alla space opera; ma non mancano accenni a questioni più scottanti e attuali come quelle delle manipolazioni genetiche e della clonazione.
Anche la parte grafica di Voyager è pregevole, grazie al tratto fluido, elegante ed essenziale di Eric Stalner che si rivela accurato sia nella caratterizzazione visiva dei personaggi, sia nella rappresentazione degli interni e delle architetture. Da questo punto di vista, va notato che i laboratori hanno un aspetto hi-tech tipico di tante pellicole di fantascienza; la magione di Markovic, invece, e il paesaggio urbano di Granparis rimandano agli stili neoclassico e gotico e questa scelta contribuisce a conferire all’opera una valenza piacevolmente post-moderna, peraltro speculare a quella dei dialoghi di Boisserie che usa spesso in maniera ironica citazioni latine.
Insomma, Voyager è valido e ritengo che gli estimatori del fumetto di area bd così come quelli delle grandi saghe fantascientifiche potranno apprezzarlo.