100% Marvel: Six Guns – Recensione
Pubblicato il 16 Ottobre 2012 alle 13:00
Dal passato western della Casa delle Idee ritornano in versione moderna alcuni classici giustizieri in una storia violenta dai ritmi adrenalinici ideata dal geniale autore di The Losers: il britannico Andy Diggle!
Collezione 100% Marvel – Six Guns
Autori: Andy Diggle (testi), Davide Gianfelice (disegni)
Casa Editrice: Panini Comics
Provenienza: USA
Genere: Thriller
Prezzo: € 12,00, 17 x 26, pp. 112, col.
Data di pubblicazione: ottobre 2012
Nella recensione di All Star Western avevo scritto che la DC annovera personaggi non classificabili nella categoria dei supereroi come, per esempio, quelli western del calibro di Jonah Hex. E la Marvel non è da meno. L’etichetta dell’Uomo Ragno, degli X-Men, dei Vendicatori, infatti, nel corso della sua vita editoriale ha proposto characters horror e fantasy e non sono mancati gli avventurieri del Far West. In epoca Timely/Atlas, oltre alle classiche avventure di Capitan America o della Torcia Umana Originale, era normale vedere pubblicazioni imperniate su impavidi cowboys.
Uno dei più noti fu Two-Gun Kid, creato nel 1948 dai mitici Stan Lee e Jack Kirby, e che successivamente apparve in numerose storie Marvel dell’era contemporanea, interagendo con i supereroi; lo stesso dicasi per Kid Colt e altri ancora. Recentemente la Casa delle Idee ha deciso di riproporre alcune di queste creazioni in una miniserie ambientata però nel presente. Le versioni di questi eroi sono da considerare una rilettura in chiave alternativa, specialmente nel caso di Two-Gun Kid, decisamente diverso da quello che i lettori ricordano.
In un certo qual modo, l’operazione presenta qualche analogia con l’All Star Western della DC. In entrambi i casi, gli eroi sono inseriti in contesti inusuali. Jonah Hex agisce sì nell’ottocento ma a Gotham City e le storie sono contrassegnate da atmosfere horror; la miniserie Six Guns, invece, è più radicale poiché i personaggi agiscono ai giorni nostri. Non si tratta perciò di un western canonico ma di un all action dal ritmo sincopato con elementi riconducibili al thriller.
Non a caso lo scrittore è Andy Diggle, famoso per The Losers, che ha deciso di far ruotare la story-line intorno alla letale Tarantula, componente degli Eroi in Vendita, e unico personaggio non appartenente al genere western. Diggle ripesca poi dal passato Black Rider, uno dei primissimi giustizieri delle praterie, qui in versione biker; Tex Dawson, cowboy vecchio stile dei fifties tenuto a battesimo dal grande John Romita Sr., che ora è un ranger dai metodi spicci; Matt Slade, altro vecchio western hero, adesso un pericoloso cacciatore di taglie; e il già citato Two-Gun Kid che Diggle descrive come un ragazzino a dir poco pericoloso.
Tutto inizia con Tarantula accusata, forse erroneamente, di omicidio, e le sue vicende per una serie di circostanze coinvolgono gli altri personaggi. Tra inseguimenti, sparatorie, esplosioni e violenza efferata, i sei dovranno confrontarsi con le macchinazioni della spietata multinazionale Roxxon, ben nota ai Marvel fan. Nel complesso, come giudicare la miniserie? Sinceramente da Andy Diggle mi aspettavo di più. Riesce a costruire una trama leggibile ma si mantiene su un livello superficiale: la delineazione psicologica dei character è piatta e banale e costoro si muovono e agiscono come personaggi stereotipati di un b-movie; a volte le situazioni ricordano, facendo le debite proporzioni, quelle di The Losers ma senza la complessità, il pathos e la suspense che resero memorabile quel pregevole esito creativo. I dialoghi, inoltre, sembrano scopiazzati da un pulp di quart’ordine.
I disegni sono appannaggio di Davide Gianfelice che parecchi ricorderanno per Norhtlanders e Greek Street. In altre occasioni avevo puntualizzato che non è di mio gradimento e devo confermare il giudizio. La costruzione del lay-out non è male; ma il suo stile mi risulta troppo grezzo e contorto, specie per ciò che concerne le figure umane, e pur ritenendolo appropriato per il tipo di storia immaginata da Diggle, continua a suscitarmi perplessità.
A mio parere, quindi, Six Guns è trascurabile e, benché trovi positivo il fatto di aver riproposto gloriosi Marvel characters ingiustamente trascurati, non mi sento di promuoverlo.