Dark Horse Presenta n. 3 – Recensione
Pubblicato il 9 Ottobre 2012 alle 13:00
Continua il corso della rivista antologica con le migliori produzioni Dark Horse! E in questo terzo numero arriva uno dei più rivoluzionari autori del fumetto americano: lo psichedelico Jim Steranko con il memorabile Red Tide!
Dark Horse Presenta n. 3
Autori: Dave Gibbons, Robert Love, David Walker, Carla Speed McNeil, Paul Chadwick, Howard Chaykin, Jim Steranko, Patrick Alexander, Richard Corben, Chuck Brown, David Chelsea, Neal Adams, Michael T. Gilbert (testi), Dave Gibbons, Robert Love, Carla Speed McNeil, Paul Chadwick, Howard Chaykin, Jim Steranko, Patrick Alexander, Richard Corben, Sanford Greene, David Chelsea, Neal Adams, Michael T. Gilbert (disegni)
Casa Editrice: Bao Publishing
Provenienza: USA
Genere: Antologico
Prezzo: € 9,00, 17 x 26, pp. 104, col. e b/n
Data di pubblicazione: 28 settembre 2012
La Dark Horse fa parte di quelle case editrici indipendenti che a partire dagli anni ottanta hanno esercitato un ruolo di primo piano nel comicdom con fumetti spesso innovativi che non si limitavano ad imitare le opere di major come Marvel e DC. A volte hanno fatto conoscere autori in seguito divenuti di culto; e celeberrimi cartoonist come, giusto per citarne uno, Frank Miller, hanno trovato alla Dark Horse spazio per realizzare opere come Sin City.
Per molto tempo l’etichetta pubblicò una testata antologica in bianco e nero chiamata Dark Horse Presents che includeva serial a puntate di vario tipo (e a volte storie auto-conclusive) e di recente ha ripreso l’iniziativa. La nuova versione è però prevalentemente a colori e comprende autori già noti e altri agli inizi ma non per questo meno interessanti.
Bao Publishing ha deciso di tradurre in Italia Dark Horse Presents e siamo giunti al terzo numero. Se già i precedenti erano di grande valore, posso affermare con un certo margine di sicurezza che questo è il migliore tra quelli finora usciti. Le tematiche sono contrassegnate da una piacevole miscellanea di stili grafici e narrativi e di tematiche.
L’albo si apre con Treatment, storia auto-conclusiva scritta e disegnata dal Dave Gibbons di Watchmen: in un contesto futuribile e distopico Dave realizza una riuscita e violenta denuncia dei reality dal ritmo veloce e spiazzante.
È poi la volta di Numero 13 del bizzarro duo Love/Walker. Anche in questo caso l’atmosfera è distopica e la vicenda si svolge in un mondo post-catastrofe degno di un film di Carpenter. I disegni di Love sono quasi cartoon nell’impostazione ma hanno una valenza disturbante che non lascia indifferenti. Si procede con Carla Speed McNeil che ci delizia con Finder: tra situazioni stravaganti non prive di humour e inclassificabili riflessioni su angeli e fantasmi, l’autrice si rende responsabile di uno dei contributi più intriganti della testata.
Si continua con un episodio dello splendido Concrete di Paul Chadwick, personaggio fondamentale del fumetto a stelle e strisce. Con poesia e delicatezza, l’autore delinea una story-line breve ma ricca di spunti di riflessione e posso solo consigliarne la lettura. Non poteva inoltre mancare la terza puntata dell’ottimo Marked Man, serial d’azione imperniato su un ironico sicario, scritto e disegnato dal graffiante Howard Chaykin. L’autore del fenomenale Black Kiss ci regala un gioiello con testi sopra le righe e il tratto aggressivo che i suoi fan ben conoscono.
E poi arriva il piatto forte del numero: un’anticipazione delle nuova edizione di Red Tide, leggendaria graphic novel noir del mitico Jim Steranko, rivoluzionario e psichedelico disegnatore di Nick Fury Agent of Shield. Trattasi di un romanzo hard-boiled, con testi intensi e chandleriani, che anticipò la voga delle graphic novel poiché uscì prima di Contratto con Dio di Will Eisner, considerato l’inizio di questa formula editoriale.
Le illustrazioni di Steranko sono una gioia per gli occhi e osservandole capirete che Miller, Mazzucchelli, Darwyn Cooke e altri maestri hanno tenuto presente la lezione di Red Tide. Va segnalata la tecnica di colorazione rimasterizzata, definita dallo stesso Steranko ‘cinematografica’.
E non perdetevi l’intervista all’autore, provocatoria e ricca di notizie che sinceramente ignoravo: sapevate, per esempio, che Steranko si costruiva armi da fuoco e se ne andava in giro pronto ad usarle? Queste e altre sorprendenti rivelazioni costituiscono l’ennesimo motivo che dovrebbe spingere tanti ad acquistare l’albo.
Il breve e umoristico Indecisive Man di Patrick Alexander è una divertente satira dei supereroi e dopo si passa a Mondo Fango dell’eccezionale Richard Corben. In un magnifico bianco e nero, Corben si sbizzarrisce con situazioni apocalittiche e fantasy raffigurate con lo stile iperrealista che l’ha reso celebre.
Ci sono poi Mela Marcia del duo Sanford/Brown che, come nel caso del numero precedente, mi pare l’unico contributo debole della rivista. È comunque ben realizzato, anche se lo trovo risaputo; ma potrà forse piacere agli amanti dei fumetti all action con qualche elemento horror; la deliziosa Snow Angel di David Chelsea e Neal Adams con lo splendido fantasy dai toni cospiratori intitolato Blood. Il numero si chiude con un’altra pietra miliare del fumetto indie, Mr. Monster di Michael T. Gilbert, divertentissima e affettuosa presa in giro dei classici fumetti di Stan Lee e Jack Kirby.
Insomma, basta ragionare sul sommario per intuire la validità di Dark Horse Presenta e concludo affermando che il trimestrale è imprescindibile per tutti coloro che si considerano estimatori del fumetto americano. Da non perdere.