First Wave n. 2 – Recensione
Pubblicato il 7 Ottobre 2012 alle 13:00
Si conclude la miniserie che presenta il Cavaliere Oscuro in versione pulp: First Wave! Seguite Batman, Doc Savage, Spirit e altri eroi in una rocambolesca avventura scritta da Brian Azzarello!
First Wave n. 2
Autori: Brian Azzarello (testi), Rags Morales (disegni)
Casa Editrice: Bao Publishing
Provenienza: USA
Genere: Supereroi
Prezzo: € 9,00, 16 x 24, pp. 96, col.
Data di pubblicazione: 28 settembre 2012
Una cosa è innegabile: ultimamente la DC ha dimostrato di voler sperimentare con una serie di iniziative che hanno avuto il merito di suscitare l’attenzione nei confronti della casa editrice. Basti pensare al reboot; o al progetto Before Watchmen; o alla linea First Wave che, inaugurata da uno speciale, è proseguita con una miniserie intitolata First Wave, appunto, e con alcune testate regolari.
Bao Publishing ha ottenuto l’esclusiva di questi prodotti e ha tradotto lo speciale nonché il primo numero di First Wave. Adesso è la volta del secondo che porta a conclusione una story-line che da quanto si intuisce costituirà la base delle successive narrazioni. Innanzitutto, quali sono le caratteristiche dell’Universo First Wave? Le trame sono ambientate negli anni trenta e le atmosfere decisamente pulp. Infatti, alcuni dei personaggi coinvolti sono celebri simboli pulp. Per esempio, Doc Savage, l’Uomo di Bronzo, che in passato ha avuto ottime versioni a fumetti sia Marvel sia DC. O l’inquietante Avenger, vigilante dall’equilibrio mentale instabile.
E non mancano veri miti dei comic-book, a cominciare dal glorioso Spirit, immortale creazione dell’immenso Will Eisner, colui che, al pari di Jack Kirby, ha fissato i canoni e le regole espressive del fumetto statunitense con avventure ancora oggi di sorprendente attualità. Dato che la DC è entrata in possesso dei diritti di tali character ha deciso di usarli per la linea First Wave. E pure Batman è della partita. Il Cavaliere Oscuro First Wave, tuttavia, non è assimilabile a quello dei bat-mensili regolari. Si tratta di una versione alternativa.
La scelta non è peregrina. Le motivazioni sono certamente commerciali, considerando che Bats è l’eroe di punta della DC e perciò funge da richiamo; però bisogna ricordare che l’Uomo Pipistrello classico, quello di Bob Kane, per intenderci, nacque in piena era pulp e doveva parecchio ai cupi protagonisti dei cosiddetti ‘dime novels’. Il primo Batman usava la pistola e non evitava di uccidere se necessario. Malgrado sia più edulcorato di quanto ci si possa aspettare, il Batman First Wave si avvicina a quel modello.
A scrivere la miniserie è Brian Azzarello che con il pulp e il noir ha molto a che vedere. Tuttavia, non ci sono contesti “for mature readers” alla 100 Bullets e la trama è più che altro basata sull’azione, con un buon ritmo e un pizzico di ironia. Per una serie di circostanze, Batman, Doc Savage, Avenger e Spirit indagano sulle macchinazioni dell’Albero d’Oro, misteriosa organizzazione dalle pessime intenzioni. I tre, coadiuvati dai Blackhawks (piloti che si ispirano a un altro eroe DC: Janos Prohaska), giungono su una specie di isola futuribile e scoprono che una delle menti criminali dell’Albero d’Oro è Anton Colossi, uno dei più importanti nemici di Doc Savage, e le cose prenderanno una piega preoccupante.
Bisogna specificare che First Wave è semplicemente un buon fumetto, realizzato con professionismo, che si pone l’obiettivo di distrarre e divertire. Ha la stessa valenza di una pellicola di spionaggio con inseguimenti, sparatorie, cattivi farseschi di serie b e così via. Da questo punto di vista, quindi, Azzarello a mio avviso ha centrato il bersaglio, costruendo una trama che ha il pregio di intrattenere. Inoltre, si comprende che questo universo narrativo implicherà sviluppi imprevedibili e magari neanche scontati.
Quanto ai disegni, Rags Morales, che sta ammaliando molti con il Superman di Morrison, si dimostra funzionale e le sue tavole hanno un forte taglio cinematografico. Il penciler conferisce ai disegni un intrigante senso del movimento, specie nelle scene d’azione, e malgrado lo stile ricordi forse troppo quello di Horacio Altuna è efficace, soprattutto per ciò che concerne la caratterizzazione dei personaggi (specialmente nei casi di Spirit e Doc Savage).
Insomma, First Wave non è una pietra miliare ma nemmeno da trascurare e vale un tentativo.