Chrono Crusade vol. 2, 3, 4 – Recensione
Pubblicato il 5 Ottobre 2012 alle 14:28
L’America dei Ruggenti Anni Venti si tinge di soprannaturale nel celebre action fantasy di Daisuke Moriyama, riproposto da Magic Press Edizioni in un’edizione di pregio assoluto.
Chrono Crusade Vol. 2, 3, 4
Titolo originale: Chrono Crusade
Provenienza: Giappone, 1998/2010
Target: shonen/seinen
Genere: fantasy, soprannaturale, azione
Editore: Magic Press Edizioni – Mx
Prezzo: € 5.90, 13×18, B, 192 pp, b/n e col, Sovraccoperta con effetti metallizzati
Data di pubblicazione: fine Maggio-fine Settembre 2012
Originariamente pubblicato dal 1998 al 2004 prima sul mensile Comic Dragon e poi sull’erede Dragon Age della Fujimi Shobo, sussidiaria della Kadokawa Shoten le cui riviste ai tempi erano caratterizzate da serie dal taglio fantasy e fantastico come Slayers, Orphen e Lodoss War, Chrono Crusade viene riproposto in Italia da MX nella nuova edizione in volume del 2010 pubblicata da Shonengahosha.
Una riedizione di lusso, caratterizzata da nuove copertine, un logo ridisegnato, una linea grafica rinnovata e un formato più piccolo (13×18) rispetto alla prima edizione della Kadokawa pubblicata da Planet Manga anni fa, e arricchita dalle postfazioni e dai commenti agli episodi curati dallo stesso autore.
Una nuova edizione che nelle mani di Magic Press Edizioni diventa l’edizione italiana definitiva del celebre manga, grazie all’alta qualità dell’adattamento e all’altrettanto elevata qualità di stampa e confezionamento.
A questo proposito è doveroso segnalare, oltre a chicche come la doppia illustrazione fronte retro per ogni volume (la copertina recupera infatti le belle immagini dell’edizione di fine Anni Novanta) e la presenza di pagine a colori non solo in apertura ma anche a metà volume (terzo albo), come la qualità di stampa — già ottima — sia ulteriormente migliorata grazie all’introduzione di un nuovo tipo di carta a partire dal quarto volume: una carta che rende “vive” le tavole, esalta il retino, presente in abbondanza nello stile di Moriyama, in ogni sua sfumatura , e aumenta così il piacere della lettura.
Migliorie che, insomma, rendono la nuova edizione di gran lunga superiore alla precedente e caldamente consigliata anche a quanti avessero già acquistato la serie in passato.
Accorgimenti per i quali è meritato un plauso alla casa editrice romana, mai paga degli standard qualitativi raggiunti ma in continua ricerca di quel qualcosa in più che le permetta di spiccare sugli affollati scaffali delle fumetterie.
Procedono spedite a tutto vapore, come le locomotive che percorrono le vaste distese dell’America degli Anni Venti, le rocambolesche avventure di Rosette e Chrono giunte ormai al quarto volume (di otto), distribuito la scorsa settimana.
E se il viaggio dei protagonisti verso la costa Ovest conosce nuove tappe, in cui essi si troveranno ad affrontare le insidie provenienti dal mondo demoniaco, la narrazione si arricchisce di importanti rivelazioni sul passato della scalmanata suora dell’Ordine della Maddalena, su suo fratello Joshua e sul primo incontro con il demone senza corna; a ciò si aggiunge l’introduzione nel cast dei comprimari di nuovi elementi, come la piccola Azmaria e la bella bounty hunter Satella, i quali permettono attraverso le proprie esperienze interessanti confronti e parallelismi con i personaggi principali, creando un amalgama ben riuscito.
Daisuke Moriyama si dimostra assai abile nell’intrecciare le varie sottotrame che partono dalle storie personali e dagli obiettivi dei singoli personaggi in una trama portante organica e appassionante, in cui le sorprese e i colpi di scena ravvivano l’impianto classico delle vicende.
Altro pregio del mangaka, poi, è di saper padroneggiare vari registri stilistici, muovendosi tra e alternando con naturalità toni cupi e orrorifici, momenti drammatici, parentesi intimistiche e alleggerimenti comici.
Il tutto si riflette in tavole molto curate in ogni aspetto, sia nelle sequenze più dinamiche e spettacolari, sia in quelle più rilassate e quotidiane; i quattro volumi testimoniano la progressiva evoluzione e maturazione stilistica dell’autore, il quale predilige un tratto morbido, pulito e “colorato” dalla già menzionata abbondante retinatura.
In conclusione ci troviamo di fronte a un manga che non sente il peso degli anni, ma che è in grado di appassionare ancora vecchi e nuovi lettori e conquistare tanto un pubblico alle prime armi quanto una platea più smaliziata.