DC Dark n. 1: Animal Man n. 1 – Recensione
Pubblicato il 4 Ottobre 2012 alle 13:00
Arriva la nuova serie dedicata a Buddy Baker, alias Animal Man! Cosa succederà a uno dei supereroi meno conosciuti dell’Universo DC? Nulla di convenzionale, specie se a scrivere le storie è Jeff Lemire!
DC Dark n. 1 – Animal Man n. 1
Autore: Jeff Lemire (testi), Travel Foreman, John Paul Leon, Steve Pugh (disegni)
Casa Editrice: RW-Lion
Provenienza: USA
Genere: Supereroi
Prezzo: € 12,95, 16,8 x 25,6, pp. 144, col.
Data di pubblicazione: 28 settembre 2012
Quando la DC Comics annunciò che nell’ambito del reboot ci sarebbe stato un mensile dedicato a Buddy Baker, alias Animal Man, molti si incuriosirono perché colui che è stato un eroe minore dei sixties nella metà degli anni ottanta fu protagonista di un comic-book rivoluzionario che ebbe il pregio di far conoscere lo scozzese Grant Morrison. Quando il geniale autore di Glasgow fu contattato dalla casa editrice, infatti, gli fu offerta la possibilità di occuparsi di un character di scarsa fortuna. Nel clima di revisionismo inaugurato da Alan Moore e altri autori britannici, la DC tendeva a presentare versioni trasgressive e iconoclaste di creazioni non di primo piano. Morrison, fervente ecologista, accettò l’incarico, scrivendo quattro episodi contrassegnati da una dirompente tematica animalista.
Dal momento che Buddy è in grado di assorbire le capacità di qualsiasi animale, l’animalismo doveva essere per forza l’elemento portante della story-line. La miniserie ebbe successo e la DC convinse Grant a proseguire le vicende di Buddy, trasformando quindi Animal Man in un albo regolare. Dopo alcuni episodi di riscaldamento, collegati al crossover Invasion, Grant si sbizzarrì delineando una run avvincente, complessa e, a livello concettuale, innovativa. L’ecologismo era sempre presente ma Grant inserì l’attitudine contestataria del punk, l’influsso della psichedelia di Timothy Leary, le teorie della fisica quantistica riguardanti il campo unificato di Niels Bohr (nel fumetto definito ‘campo morfico’ o ‘campo morfogenetico’) nonché gli stilemi meta-narrativi della letteratura post-moderna. Animal Man fu sì un fumetto di supereroi ma anche un’incisiva analisi critica e decostruzionista degli stilemi espressivi dei comic-book a stelle e strisce. I primi ventisei episodi di Animal Man, quindi, passarono alla storia del fumetto e gli autori successivi (tra gli altri, Jamie Delano e Peter Milligan), pur realizzando buone cose, non riuscirono ad eguagliare Grant.
Grazie a Morrison, comunque, Animal Man divenne importante nel DCU, almeno per un periodo, entrando persino nella Justice League Europe. Poi la serie chiuse e Buddy si limitò a qualche apparizione, per esempio in 52. Un altro dettaglio non di poco conto è dato dal fatto che Animal Man ha famiglia e non nasconde la sua attività di giustiziere. Sia la moglie Ellen che i figli Maxine e Cliff ne sono consapevoli e costoro in più di un’occasione furono determinanti nelle trame (per giunta, Maxine ha capacità meta-umane). Il mix di atmosfere domestiche in stile soap opera e ambientazioni visionarie e lisergiche era ciò che rendeva intrigante Animal Man e di questo ne è stata consapevole la stessa DC quando, approfittando del reboot, ha deciso di concedere un’altra opportunità a Buddy.
Cosciente che probabilmente molti avrebbero fatto un paragone con Morrison, l’etichetta statunitense ha avuto la giusta idea di ricorrere a un autore anomalo: Jeff Lemire, conosciuto per opere inclassificabili come Sweet Tooth ma pure per serial più mainstream ma strani come quello del Superboy pre-reboot. E i lettori italiani potranno rendersi conto delle capacità dello sceneggiatore con il primo numero della collana DC Dark dedicata a eroi del cosmo DC più tenebrosi. In questo modo RW-Lion propone i sei numeri iniziali del comic-book.
Lemire rispetta le premesse impostate da Morrison: Buddy vive con la famiglia, è un simbolo contro-culturale dell’animalismo militante, fa il supereroe a tempo perso e ha recitato in un film (in precedenza era stunt-man). Apparentemente, tutto va bene ma in verità non è così. La piccola Maxine, infatti, fa orribili sogni ambientati in una realtà parallela denominata il Rosso collegata al campo morfogenetico che permette ad Animal Man di usare i suoi poteri. E strane creature che vivono in questa area definiscono la bambina un Avatar e sono in procinto di combattere una minaccia chiamata Putrefazione. A ciò aggiungiamo esseri mostruosi che arrivano nel nostro piano dimensionale e si cibano degli umani e si intuisce che per Buddy e la sua famiglia le cose si faranno preoccupanti.
Lemire gioca abilmente con atmosfere horror, realizzando uno dei prodotti migliori del reboot DC. Animal Man, pur inserito in una linea mainstream, è Vertigo nei toni e certe situazioni fanno venire in mente Swamp Thing (Alec Holland viene citato di frequente e si capisce che presto la Cosa della Palude sarà della partita). Testi e dialoghi sono ben impostati e dal punto di vista della psicologia dei personaggi Lemire rispetta i modelli morrisoniani senza stravolgerli, arrivando a mimare, in maniera personale, la struttura meta-narrativa della serie precedente, specialmente nell’episodio in cui Cliff assiste al film interpretato dal padre e la cui trama presenta vaghe analogie con la vita reale di Buddy.
Il penciler Travel Foreman è bravissimo e con il suo tratto fluido, pulito ed elegante è perfetto per la rappresentazione degli ambienti quotidiani che creano un falso senso di sicurezza nel lettore per poi, con una ricchezza di dettagli spiazzante, giungere a stravolgerle tramite le mostruosità ributtanti che appaiono all’improvviso, come se ci trovassimo alle prese con un b-movie fantascientifico rivisto e corretto da David Lynch. Da notare la particolare costruzione delle tavole. Bisogna segnalare pure un breve e riuscito contributo di Steve Pugh e la sequenza del film illustrata dall’oscuro John Paul Leon.
In poche parole, Animal Man è uno dei titoli più validi del reboot DC. Bene ha fatto perciò RW-Lion a tradurlo e auguriamoci che prima o poi si decida a ristampare anche i classici e memorabili episodi di Morrison.