Dandadan: la prima stagione segue il trend degli anime moderni?

Pubblicato il 28 Novembre 2024 alle 17:00

Dandadan è già un successo strepitoso. Il nuovo adattamento anime del manga di Yukinobu Tatsu ha dominato le classifiche di streaming di Netflix e ha ottenuto recensioni entusiastiche da parte del pubblico e della critica. I social media sono invasi dai fan che discutono degli ultimi episodi, creano i propri cosplay o riproducono i titoli di testa ormai iconici. Nonostante l’alto numero di spettatori, sfortunatamente, la prima stagione è già a metà del suo corso.

Tutti i fan sono ossessionati dalla missione di Momo e dalla storia d’amore sbocciata tra i due personaggi principali. Allora perché la prima stagione deve finire così presto? La prima stagione di Dandadan durerà solo 12 episodi, e questo perché segue la tendenza più comune degli anime moderni.

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In passato non era così e basta vedere serie classiche animate come One Piece o Dragonball Z. Ignorando il conteggio totale degli episodi, ogni stagione (o arco) di One Piece è lunga circa 60 episodi, mentre Dragonball Z non presenta nemmeno delle stagioni, poiché i fan devono divorare tutti i 291 episodi senza un punto di interruzione.

Gli anime più vecchi avevano stagioni più lunghe per due motivi principali. Il primo, e il più controverso, è il gran numero di episodi filler e riassunti. Dei 1122 episodi di One Piece, 94 (8%) sono considerati puro filler dai fan. Naruto ancora di più, visto che 90 dei suoi 220 episodi sono classificati come filler, ovvero il 40%.

Anche serie anime apparentemente meno noti come Hajime no Ippo o Monster sono andati avanti per oltre 70 episodi. E ad oggi gli spettatori più accaniti direbbero senza problemi che ogni nuovo anime dovrebbe seguire questa tendenza e offrire un’abbondanza di nuovi episodi. Tuttavia è un’aspettativa irrealistica

Serie come Naruto, L’attacco dei giganti, Jujutsu Kaisen, la prima stagione di Demon Slayer e Assassination Classroom mantengono viva la tendenza delle stagioni da 24 episodi. Dopotutto, se aspettiamo una nuova stagione per più di un anno e mezzo, è incredibilmente deludente quando quell’attesa viene ricompensata con soli otto o dieci episodi. Allora perché il numero di episodi degli anime più recenti è stato drasticamente ridotto?

Hell’s Paradise, Kaiju No. 8, le nuove stagioni di Demon Slayer, Dandadan e Chainsaw Man sono solo alcuni nuovi anime ad avere un numero di episodi stagionali ridotto. E ci sono alcune ragioni per cui i nuovi show sembrano essere molto più brevi.

In primo luogo, e più in particolare, produrre anime è costoso. Alla fine, tutto ciò che riguarda l’intrattenimento si riduce al costo, e produrre anime di qualità è sempre più costoso. Inoltre man mano che la qualità aumenta, aumentano le aspettative del pubblico e la qualità deve progredire ancora una volta, il che si traduce in ulteriori costi. Considerando l’economia e l’inflazione del Giappone, gli anime sono un mezzo sempre più costoso.

In secondo luogo, gli studi preferiscono stagioni di debutto brevi per testare le acque e valutare l’interesse del pubblico per un nuovo anime. Il grande successo del 2022, Chainsaw Man, è andato in onda solo per 12 episodi. Tuttavia, dopo il suo enorme successo, è stato ufficialmente annunciato un lungometraggio e si prevede che il franchise avrà un lungo futuro.

Infine, e forse più importante, la maggior parte degli anime moderni sono adattamenti di manga popolari. Di conseguenza, le serie sono limitate da quanta storia nel complesso c’è da adattare.

Fonte – Comicbook 

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