Dandadan: la sigla dell’anime nasconde molti riferimenti occulti
Quali sono i riferimenti?
Pubblicato il 22 Novembre 2024 alle 09:00
L’anime Dandadan è partito col botto dal 4 ottobre, conquistando la community grazie a un mix di animazioni dinamiche, ritmo incalzante e colonna sonora coinvolgente. La sigla di apertura, intitolata “Otonoke” e firmata dal duo Creepy Nuts, è un vero e proprio omaggio agli appassionati di horror e paranormale. Creepy Nuts, già noti per l’apertura di Mashle nella sua seconda stagione, hanno confezionato un brano che ha già superato i 13 milioni di visualizzazioni su YouTube, distinguendosi non solo per la melodia accattivante ma per i tanti riferimenti nascosti nei testi.
Una celebrazione della cultura horror e dell’occulto
“Otonoke” non è solo una sigla che accompagna le immagini: è un tributo che collega diverse forme di cultura pop, dal cinema horror agli anime più celebri. I testi includono frasi che omaggiano opere come One Piece e Chainsaw Man, con citazioni intelligenti che solo i fan più attenti potrebbero cogliere. La frase “wataru oounabara” richiama l’epico viaggio di One Piece, mentre “lyrical chainsaw massacre” è una chiara strizzata d’occhio a Chainsaw Man.
Riferimenti visivi e influenze cinematografiche
Anche sul piano visivo, l’apertura è un vero spettacolo. I fan hanno notato dettagli come gli orecchini di Momo che evocano lo stile iconico di Ultraman, un riferimento al classico sentai giapponese. Non è una sorpresa dato che Dandadan è una serie incentrata su stranezze paranormali, alieni e leggende urbane. L’autore Yukinobu Tatsu ha dichiarato in più occasioni di essere un fan del film Sadako vs. Kayako, una pellicola horror che mette contro due icone della paura giapponese in un confronto alla Freddy vs. Jason. Questo film ha ispirato molto l’autore nel creare l’universo di Dandadan, che mescola umorismo e horror, proprio come il film.
Easter egg e folklore giapponese
Un’altra chicca interessante è l’origine del titolo “Otonoke”, che deriva dalla parola “Yamanoke”. Nei testi si ritrovano espressioni come “hairareta”, un richiamo a una leggenda urbana che si è diffusa su 2chan, piattaforma che ha dato vita a storie inquietanti. Inoltre, il numero “4:44” è un riferimento alla cultura giapponese, in cui il numero “4” è considerato sfortunato poiché si pronuncia “shi”, lo stesso suono della parola “morte”.
Dandadan e la filosofia dietro l’horror umoristico
È interessante notare come Dandadan abbia saputo unire elementi horror e umoristici, non solo nella trama ma anche nell’estetica e nel tono della serie. L’autore Yukinobu Tatsu ha dichiarato che il suo amore per film come Sadako vs. Kayako deriva dalla loro capacità di bilanciare momenti di tensione e risate, creando una sorta di altalena emotiva che affascina il pubblico. Questo approccio si riflette nell’anime, che riesce a spaventare e divertire al tempo stesso, senza mai prendersi troppo sul serio. Questo equilibrio tra horror e umorismo è uno degli elementi che ha reso Dandadan una serie unica nel suo genere e apprezzata da un vasto pubblico.
La passione di Science Saru per il progetto
L’adattamento anime di Dandadan è stato curato dallo studio Science Saru, noto per la sua dedizione e qualità nei progetti. Con “Otonoke”, lo studio ha voluto rendere giustizia all’opera originale, rimanendo fedele all’immaginario creato da Tatsu ma aggiungendo il proprio tocco visivo e stilistico.
Cosa ci aspetta nell’arco di Turbo Granny
Con l’anime che si avvicina alla conclusione dell’arco narrativo di Turbo Granny, i fan si preparano a vivere un climax emozionante e spaventoso, in cui Momo e Okarun si troveranno faccia a faccia con una minaccia paranormale che ha preso di mira la famiglia di Momo. L’attesa è alta, ma con premesse del genere, l’adattamento anime di Dandadansembra destinato a restare impresso nella memoria degli appassionati.
In sintesi, Dandadan è molto più di un anime horror e comico: è un viaggio tra cultura pop, folklore giapponese e citazioni intelligenti, il tutto accompagnato da una colonna sonora che sa come intrigare lo spettatore.